Dr. Octagon – Moosebumps: An Exploration Into Modern Day Horripilation
Per ventidue, lunghi anni quell’insegna è rimasta spenta, sepolta (ma non dimenticata) sotto una densa coltre di ragnatele e muffa…
Per dirla tutta, tempo fa già si era vociferato a proposito di un ritorno del Dr. Octagon, ma tutto il clamore si era presto dissolto in quello che alla fine si era rivelato uno scialbo seminario, senza nemmeno lo staff medico al completo. Le voci, però, non hanno cessato di rincorrersi (anzi, se state leggendo queste righe è plausibile che le voci le sentiate con un certa regolarità) fino a quando, qualche settimana fa, il neon verdognolo all’esterno dell’ambulatorio del folle ginecologo alieno ha improvvisamente ripreso a pulsare. E’ tutto vero? E’ tornato?
Ebbene sì, lo spot pubblicitario sembra lasciare spazio a pochi dubbi. “Octagon Octagon”, una silhouette scheletrica in piena contemplazione da soliloquio amletico indaffarata a catalogare una grottesca lista di deliri a chilometro zero (<<Octagon belts for Octagon waists/Octagon curtains, everything octa-refurbished/Octagon turtles and don’t forget the Octagon gerbils/everything got the world going in Octagon circles>>), impilati uno sopra l’altro senza affidarsi ad alcuna logica (e quando mai?), seguendo passo a passo la partitura ectoplasmatica dell’Automator. L’inizio è senza dubbio dei migliori.
Gli echi di “Earth People” impressionano anche i nastri di “Polka Dots” e “Area 54”, reparto adibito dal gioviano ai bramosi (e poco raccomandabili) incontri ravvicinati del terzo tipo con le proprie pazienti. E, come da tradizione, anche qui sangue, tagli e graffi si sprecano, soprattutto quando il bisturi finisce nelle sadiche manine di Qbert. Quelle stesse appendici che, immerse nella poltiglia sanguinolenta, risollevano una “Bear Witness IV” altrimenti del tutto sconclusionata.
A onor del vero, i rimedi terapeutici sono ancora quelli di un tempo, ma non tutte le operazioni riescono col buco – come invece accadeva (letteralmente) nel mezzo degli oscuri anni novanta. Il ruggito dei riff in “Power Of The World (S Curls)” non sfigura nel contrasto col flow di Keith, ma è un piccolo seppuku da parte di Nakamura, che spezza il clima di tensione così ben edificato fino a quel punto. Anche “3030 Meets The Doc (Pt. 1)” delude le più che legittime attese (in particolare quelle di chi ha in memoria quel 7” firmato Dr. OctoTron), allestendo uno scenario che sembra non mettere realmente a proprio agio la libera associazione distopica dei due maestri di cerimonia.
“Flying Waterbed” è, per contro, un esperimento azzardato ma riuscito, con un esilarante cocktail di assurdità (in cui trovano cittadinanza spiagge spaziali, nebulose, George Jetson, i Power Rangers e le ginocchia di Kobe) somministrato in un distillato di ottoni e chitarra. E meglio ancora in questo senso riesce a fare “Operation Zero”, un infuso di fiori blu che non avrebbe sfigurato nel tariffario ingiallito esposto sulle pareti dell’ambulatorio nel 1996. Certo, il suo studio oggi è forse più pulito di una volta, il bisturi ha perso un poco di filo e nessuno ha ancora ben capito cosa siano realmente questi “Moosebumps”: ma Octagon è ancora Octagon.
E’ possibile che i suoi stravaganti metodi non saranno in grado di guarire i soggetti eccessivamente contaminati dagli effluvi dell’Hip-Hop post moderno; ma, in fondo, perché non fare un tentativo? Nel peggiore dei casi, ci sono buone probabilità che questi possano spirare sotto i ferri…
Tracklist
Dr. Octagon – Moosebumps: An Exploration Into Modern Day Horripilation (Bulk Recordings 2018)
- Octagon Octagon
- Polka Dots
- Black Hole Son
- Power Of The World (S Curls)
- Operation Zero
- Bear Witness IV
- Area 54
- Flying Waterbed [Feat. Paul Banks]
- 3030 Meets The Doc Pt. 1 [Feat. Del The Funky Homosapien]
- Karma Sutra
- Hollywood Tailswinging
- Aviator Hype (Bonus Track – Physical Only)
Beatz
All tracks produced by Dan The Automator
Scratch
All scratches by Dj Qbert except on track #9 by Kid Koala
li9uidsnake
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