Oddisee – The Beauty In All
L’Hip-Hop, nel corso della sua storia, ha più volte dimostrato di non essere certo limitato dalla propria natura, quella di raccogliere e reinterpretare la musica che fu di altri trovando nuova linfa vitale grazie al saper cambiare continuamente pelle, abbracciando un po’ tutti i generi musicali. L’Hip-Hop non è solo campionamento, è abile composizione e possiede la versatilità necessaria per prestarsi a sperimentazioni sempre nuove, che tengono stretti dei piccoli ma significativi legami con la musica nera degli anni sessanta e settanta, lasciando al contempo spazio all’immaginazione moderna. E’ una definizione che sembra cucirsi addosso all’ultima proposta di Oddisee, che attraverso “The Beauty In All” firma un’altra collezione delle sue concezioni strumentali ricercando un’altra dimensione nuova da sviluppare, equilibrandosi tra esplorazione ed evoluzione creata da un punto di partenza già noto.
Chiaro, da tale premessa si intuisce come il prodotto dell’artista di Washington D.C. non sia prettamente legato all’Hip-Hop più classico (raramente i suoi lavori non lo sono stati), motivo per cui i dischi come questo vanno ascoltati con un atteggiamento differente dal solito, più paziente, cercando di lasciare che la musica compia il suo effetto ed evochi una serie di immagini e sensazioni che non hanno la necessità di essere sottolineate da parole di alcun tipo. Rilassante è l’aggettivo che viene in mente quando ci si abbandona all’ascolto di pezzi come l’iniziale “After Thoughts”, che mette in mostra la tecnica utilizzata per creare i vari strati dei beat: il clap che scandisce il battito è accoppiato a tocchi di piano distensivi, i quali lasciano spazio alle libere evoluzioni del sintetizzatore per poi tornare al tema principale e presentare le ultime, piccole variazioni prima della chiusura. Il basso pulsante, che segue a tempo lo scandire della batteria, è il punto comune tra il pezzo appena citato e la seguente “In My Day”, una composizione basata sulla presenza ritmica dell’accenno di chitarra posto sul primo quarto di quasi ogni linea accompagnato da una tromba; la quiete trova quindi altro sfogo in “Lonely Planet”, la quale sembra quasi introspettiva grazie alle due tonalità di piano unite alla chitarra e che riceve un tocco d’azione attraverso il piroettare del synth, il quale danza sul beat principale rispettandone il percorso.
Una delle migliori melodie architettate da Oddisee è però “Patience In Play”, di gran lunga il pezzo più significativo del disco, introdotta da cenni di chitarra e sviluppata sulla malinconia trionfale degli archi che la rendono tanto nostalgica quanto magica. Non manca qualche pezzo di matrice spiccatamente Hip-Hop, su tutti “The Gospel”, che coro inquietante a parte propone una sezione di batteria contraddistinta dalla rotondità della cassa e del rullante cui vengono in seguito sovrapposti dei piatti, mentre il tema fornito dal flauto vi si adatta molto bene. Quest’ultima fa parte di una piccola serie di tracce che o si dividono in due parti o posseggono un breve intermezzo alla loro conclusione: capita di ritrovarsi improvvisamente nel pieno di un ritmo brasiliano, in utilizzi di cori e batterie d’ispirazione Disco, in mini beat di reminiscenza old school abbinati a strumentazioni minimali e ripetitive, che all’Hip-Hop accennano soltanto.
Quando Oddisee cerca di essere più sperimentale, “The Beauty In All” perde invece sensibilmente d’interesse: a volte gioca con le percussioni in maniera davvero troppo confusionaria (“Fork In The Road”), in altre occasioni tenta delle fusioni tra generi senza metterci quel pepe creativo in più (“Fièvre”) e un paio di tracce – in particolare “Social Insecurity” – non portano alcun segno di estro, sono lasciate lì a ripetersi in maniera circolare, abbandonate senza un preciso scopo. La sensazione principale che l’album lascia dopo numerosi ascolti è proprio questa mancanza di equilibrio tra composizioni ai limiti del geniale e pezzi troppo cervellotici; che poi sia un disco diverso dal solito, capace di generare emozioni anche forti, non è assolutamente in discussione. Oltre a confermare che Oddisee, nelle varie vesti in cui è capace di comparire, sia davvero un artista di spicco.
Tracklist
Oddisee – The Beauty In All (Mello Music Group 2013)
- After Thoughts
- In My Day
- Fashionably Late
- Fièvre
- The Gospel
- Lonely Planet
- Patience In Play
- Caprice Down 301
- No Rules For Kings
- One Thing Right
- Social Insecurity
- Fork In The Road
- (Hidden Track)
Beatz
All tracks produced by Oddisee
Mistadave
Ultimi post di Mistadave (vedi tutti)
- Nord1kOne – Last Man Standing - 25 Ottobre 2024
- KA – The Thief Next To Jesus - 18 Ottobre 2024
- KA – The Thief Next To Jesus - 18 Ottobre 2024