Mike Ladd – Nostalgialator
Produttore, mc, poeta (per due volte vincitore del Nuyorican Poets Cafè Slam), ex batterista e bassista Punk, docente di letteratura inglese alla Boston University, proprietario di un’etichetta personale (la LikeMadd) e protagonista di vari progetti musicali (The Infesticons, The Majesticons); tutto ciò è Mike Ladd. L’eclettico artista di Cambridge (Massachusetts) è riuscito nel corso della sua carriera a convivere con il pubblico più sudato dei concerti Rap e con l’utenza più aerocondizionata dei caffè letterari, mostrando mestiere e creatività in ogni campo, influenzando il Rap con la poesia e la poesia con la schiettezza del Rap. La sua voce a tratti ricorda quella di Sage Francis, il tono basso e il frequente utilizzo dello spoken word lo avvicinano a Buck 65 e non è raro poi ammirarlo in improvvise accelerazioni e impeti di aggressività che si tramutano da una traccia all’altra in cantati più soft; anche questo è Mike Ladd.
Un artista completo il nostro professore, rappa, canta, recita, produce, suona tastiere e basso e, col prezioso aiuto di Scott Harding aka Scotty Hard (collaboratore tra gli altri di Wu-Tang Clan e De La Soul), Jeff Cordero e vari altri turnisti, con “Nostalgialator” tira fuori quello che probabilmente è il progetto più completo della sua carriera, opera nella quale convivono Hip-Hop, Elettronica, Rock, Jazz e fanno capolino addirittura Folk ed echi di Musique Concrète. Uscito solo in Europa nel 2004 per la label tedesca !K7, sempre attenta al panorama più sperimentale dell’Hip-Hop d’oltre oceano, l’album è stato messo in circolo negli U.S.A. un anno fa grazie all’opera di riscoperta e ristampa di El-P (opera che ha coinvolto anche “Films” dei Sonic Sum e “Maths+English” di Dizzee Rascal), amico di Mike Ladd, che l’ha messo a disposizione degli ascoltatori americani dal sito della Def Jux curandosi oltretutto di inserire l’autore nel roster dei Jukies.
Probabilmente “Nostalgialator” è il disco che mancava al catalogo Def Jux dopo che RJD2, prima di prendere il treno per la XL, li accusò di essere entrati a far parte di un meccanismo di tradizionalismo che li portava a non volersi distaccare dalle loro radici prettamente Hip-Hop. In “Nostalgialator” l’Hip-Hop è offuscato se pensiamo all’esperimento Electro Pop di “Housewives At Play”, che ricorda un Jamie Lidell più artificiale, al Jazz Elettr(on)ico spaziale di “Off To Mars?”, nel misto di Concrète e Ambient della titletrack o nell’assurdo Country Blues chitarra e drum machine di “Sail Away Ladies”. Per il resto, l’Hip-Hop si mostra più prepotente in “Dire Straits Play Nuremberg”, “Black Orientalist” (e qui confondere Mike Ladd con Sage Francis è facile), nell’esplosiva “Wild Out Day”, su un campione che farebbe la felicità di MF Doom su di giri, o nell’aggressiva “Afrostatic”. Con circa dieci dischi all’attivo di cui si può definire il protagonista, con migliaia di idee continuamente in cantiere, Mike Ladd si afferma così quale uno degli artisti più sensatamente eclettici del panorama musicale odierno; musicalmente creativo ed ennesima dimostrazione di come il Rap non sia prerogativa di quindicenni che scrivono rime contro il negoziante che non gli ha tenuto da parte la loro copia di GTA4.
Alla faccia degli snobboni sbragati sui divanetti letterari.
Tracklist
Mike Ladd – Nostalgialator (!K7 2004)
- Dire Straits Play Nuremberg
- Trouble Shot
- Housewives At Play
- Black Orientalist
- Wild Out Day
- How Electricity Really Works
- Off To Mars?
- Learn To Fall
- Afrostatic
- Nostalgialator
- Sail Away Ladies
Beatz
All tracks produced by Mike Ladd and Scotty Hard except tracks #1 and #10 by Mike Ladd and Jeff Cordero
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