Zona mc – BreakHop – Non e’ un concept ma ha qualche linea guida
Cosa succede quando l’Hip-Hop incontra la Breakcore? La domanda è retorica, ma l’esito non è tanto prevedibile. Collage musicali allucinanti (non nel senso dei soliti viaggi acidi resi popolari dall’arte del secolo scorso, semmai nel senso di una schizofrenia musicale) su ritmiche imparentate con Breakbeat, Techno e Drum’n’Bass ma repentinamente e adeguatamente stravolte, lanciate a velocità decisamente alte e con un abbondante condimento di trigger, flanger, reese bass, distorsioni e buon rumore: questa è un’introduzione solo superficiale alla tecnica e all’estetica Breakcore, nonché una parte degli ingredienti della produzione di Zona.
Potrebbe tornare utile stilarne un parziale inventario: chitarre dalle onde quadre come in un ciclo di clock e qualche reverse (“Calcolando l’infinito”), distorsioni (“Alieni”), melodie di sintetizzatori (“Logiche del conflitto”), quattro quarti (“Da adolescente spaccavo”), lenti wobble bass (“Il Rap è la ribellione più innocua”), fascino Glitch (“Pendolom”), qualche cassa Gabber (“Rizomaninoff”) e richiami Electro (“Discontinuo”). Questi elementi si combinano costruendo diverse realizzazioni: strofe che corrono in parallelo (“Zonan il barbaro”, “Renvoyer+Facebrùt+Cancellotto culturale”), accostamenti di sample più o meno tematici (“BreakHop”, “Frank Zapping”), rivisitazioni in chiave Breakcore (“Swingcore”, “Romagna in breakfiore”), oppure strutture più canoniche come i brani strumentali (“La meno recente”, “Paradise is very nice Federico”) o con strofe (“Crinale”, “Onda anomala”).
A questo punto qualcuno si sarà chiesto cosa ci faccia tutto ciò in RapManiacZ. E dunque passiamo al Rap, che merita anch’esso più di una nota, a partire dai contenuti: eterogenei, sempre affrontati con intelligenza, supportati da una giusta dose di cultura e al di là delle ideologie. Perciò: indottrinato? No. Qualunquista? Nemmeno. Intellettualoide? Ancora no, troppo riduttivo. Postmoderno? Individualista? Chissà. Indipendente (con tutte le sillabe, non come l’etichetta Indie) mi sembra il termine adatto. Non citerò nemmeno una strofa e mi limiterò a evidenziare alcune tematiche: la diversità (“Alieni”, come suggerisce l’etimologia stessa del termine), una breve dichiarazione sull’innovazione (“Rizomaninoff”), i processi conoscitivi (“Calcolando l’infinito”), dialettica e forme di dissenso (“Logiche del conflitto”), dinamiche socio-politiche e culturali (“Da adolescente spaccavo”, con tanto di punchline e onomatopea conclusive) e molte altre ancora (amore, attualità, comunicazione, diritti, droghe, filosofia, linguistica, musica, nichilismo, omologazione, ribellione, rivoluzione, scienza, sociologia, sogno…). Tecnicamente, il Rap di Zona è spesso caratterizzato da impennate ritmiche e da un numero elevato di bpm, gli incastri sono carichi di significato e non hanno mai solo un fine retorico (sa quel che dice e in che misura esprimerlo), le punte espressive sono spesso affidate alle chiusure e alle decelerazioni (anche per ovvie questioni di intonazione).
In conclusione, davvero un bel lavoro; a qualcuno stuferà in fretta, a qualcuno farà esplodere la testa, a me sazia.
Tracklist
Zona mc – BreakHop – Non è un concept ma ha qualche linea guida (Gli accostamenti improbabili degli Uochi Toki 2009)
- Frank Zapping
- Alieni
- Rizomaninoff
- Calcolando l’infinito
- Logiche del conflitto
- Da adolescente spaccavo
- Se il genio non esce dalla lampada, le lampadine escon dal genio
- Swingcore
- La meno recente
- Crinale
- Renvoyer+Facebrùt+Cancellotto culturale
- Zonan il barbaro
- Paradise is very nice Federico
- BreakHop
- Il Rap è la ribellione più innocua
- Onda anomala
- Discontinuo
- Chi sonno io
- Pendolom
- Romagna in breakfiore
Beatz
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