Intervista a Cymarshall Law (Ottobre 2012)
Mistadave: prima di tutto, ci tenevo a dirti del rispetto che ho per te e per ciò che fai per la cultura Hip-Hop e l’underground. A quale età ti sei messo a fare rime e come hai conosciuto l’Hip-Hop?
Cymarshall Law: grazie! Ho cominciato quando avevo 13 anni, alle medie, ero timido ma mi sentivo fico dentro… Chi ero? Un ragazzino con un sogno e un progetto, portare questa cosa della musica in alto, attraverso il cielo. Mio fratello Skit Slam mi ha introdotto all’Hip-Hop ai tempi di “I’m Bad” di LL Cool J e di quando si cominciava a vedere il video di “Christmas In Hollis” dei Run-DMC, vivevamo ancora in Inghilterra e lui aveva queste Air Jordan ai piedi, ma io non sapevo nemmeno chi fosse Michael Jordan (ride, ndMistadave)! Quando lo vidi… <<decisi che volevo essere il migliore a fare Rap. Skit era Bruce Wayne e io Robin>> – questa è una linea di “Mantis Claw”, un progetto solista che non ho ancora pubblicato, shout out a Dj Tee!
M: dunque sei nato in Inghilterra, ma ho letto che hai anche origini giamaicane. Da un certo punto in poi, vi siete trasferiti nel New Jersey però: come hanno influito queste varie culture nei suoni che scegli e nel tuo modo di fare Rap?
C: sì, è vero, entrambi i miei genitori sono nati a Kingston, in Giamaica, io invece sono nato a Luton, in Inghilterra, ma sono cresciuto a Central New Jersey. La Giamaica è il luogo dal quale prendo la mia energia, da ragazzino guardavo diversi artisti Reggae suonare al Sound Clashes o al Summer Festival, il loro essere showman e la loro presenza scenica erano e sono paragonabili a un fulmine che si abbatte sul palcoscenico, la loro passione per la musica viene trasmessa con una tale forza che non è possibile non prenderne nota. Noi giamaicani abbiamo questa felicità, questa sicurezza in generale, e cerchiamo di trasmettere ciò nella musica che facciamo. L’Inghilterra è una fusione di generi musicali, in continuo mutamento, c’è sempre qualcosa di nuovo, molta gente mi dice che il mio stile è differente dal resto e io rispondo che quando combini le radici giamaicane, ci metti un po’ di gusto inglese e quel tocco di New Jersey in cima, ottieni ciò che sono io. Sappiamo tutti che il New Jersey non è New York o Philadelphia, è nel mezzo di un’entità tutta sua che da tempo è un melting pot di talento grezzo e creatività ed è così che è venuto fuori Cymarshall Law.
M: infatti, credo che il tuo modo di fare Rap sia davvero originale. Ti senti frustrato o sottovalutato, dal momento che viviamo in un’era che dà chiaramente maggiore esposizione all’Hip-Hop mainstream invece che rivolgersi ad artisti che portano in dote qualcosa di diverso?
C: no, non mi sento frustrato, mi sento libero. In tutto quello che faccio e in ogni posto dove ho vissuto, sono stato etichettato come differente. Dopo che stavo raccontando loro la mia storia, alcune persone l’altro giorno mi hanno detto che avevano sempre percepito il fatto che io avessi qualcosa di diverso dentro me. Ho sempre seguito il mio istinto, non me la prendo certo con nessuno se qualcosa o qualcuno prende un’altra direzione rispetto alla mia, se loro seguono il loro personale pifferaio è una loro scelta, altrimenti non lo fanno e basta… Io faccio musica per me stesso. Non mi sento nemmeno sottovalutato, nonostante molti mc’s godano di una fama maggiore, alla fine dobbiamo essere tutti onesti con noi stessi, io so quello che ho fatto, proprio come loro. Io so da chi ho imparato e so anche chi ha imparato da me, anche se non me ne danno credito, ma so che loro se ne rendono conto e viceversa. Ci tengo a essere originale perché non sono nato per essere un duplicato di qualcun altro.
M: trovo che nelle tue liriche vi siano argomenti molto profondi, concetti che ti fanno fermare un minuto e rifletterci sopra a fondo. Parli di numerose tematiche: la guerra e la condizione umana del Sudan, il grande mistero della vita, il razzismo, che esiste ancora anche se si finge che non esista più. Che cosa ti ispira nello scrivere?
C: mi ispira la vita. Da bambino volevo essere un supereroe e quella sensazione è cresciuta dentro di me fino a farmi usare la musica per divulgare amore, conoscenza e realtà nelle quali ognuno di noi si rispecchia, ogni tanto penso che i nostri pensieri meritino di essere divulgati, quindi il significato della mia musica è voi, là fuori, io vi sento. Leggo molto e divoro film, seguo l’informazione in generale e amo dare una forma musicale a tutto questo. Ci sono così tante cose nella vita che non le conosceremo mai tutte, quindi perché qualcuno dovrebbe scrivere canzoni che parlano sempre degli stessi argomenti? E’ qualcosa più grande di me e credo di non potervi interferire, le persone hanno i loro gusti e a me questo sta bene.
M: qual è il processo che sta dietro a un disco di Cymarshall Law? Scrivi prima i testi e poi cerchi la musica o scrivi ascoltando beat già pronti?
C: parte tutto da sensazioni o pensieri che cerco di catturare. Nel mio primo album, “In The Flesh”, volevo semplicemente mostrare il mio talento grezzo e la mia creatività, mostrare che cosa mi separi dagli altri artisti. Nel mio secondo disco, “Hip-Hop In The Soul”, volevo dimostrare che potevo scrivere un album composto da tracce che toccassero l’anima delle persone, mantenere un atteggiamento liberale ma continuando a pompare basi possenti dappertutto, mentre nel mio terzo album, “Freedom Express Line”, volevo proporre un Hip-Hop dal ritmo più veloce, contenente un messaggio pieno di influenze giamaicane e privo di parolacce, cose che non erano mai state fatte prima per un album intero, sono stato il primo a proporle in questo modo. Credo sia per questo che non sono stato notato molto e che quest’ultimo sia il mio disco preferito, anche se devo metterlo alla pari di “Hip-Hop In The Soul 2”, che è la versione più potente della prima parte e il mio album più personale, siccome molta gente non sapeva chi ero, ho deciso di farmi conoscere. Dò il mio meglio quando scrivo sopra un beat che ho già, ma a volte devo scrivere quando mi viene l’idea giusta e cercare la base dopo.
M: c’è qualche mc che in particolare hai ascoltato da ragazzino e ti ha fatto dire cavolo, devo prendere in mano il microfono e fare anch’io questa cosa?
C: mio fratello Skit Slam! E’ il più grande. Ha un flow impeccabile, mi ha insegnato a rappare, a comunicare con la musica, riesco a ricordare tutti i consigli che mi dava: mi diceva di non aver paura di essere me stesso, di parlare di qualsiasi cosa, fai conoscere la tua persona, parla della tua famiglia, di quello che ti fa essere te stesso. Alcuni dei miei artisti preferiti erano Cella Dwellas, Smif ‘N’ Wessun, Snoop Dogg, Nas, Common e molti altri.
M: nella tua carriera hai lavorato con produttori che hanno saputo adattare il loro lavoro al tuo particolare stile. Ho apprezzato soprattutto le produzioni dei Beatniks, che hanno procurato delle sonorità molto colorite e solari. Come li hai conosciuti? Pensi di lavorare ancora con loro? E, dato che hai lavorato anche con Mr. Joeker, pensi che i produttori europei possano competere con quelli americani?
C: ho conosciuto i Beatniks su MySpace, sono svedesi, quindi da quel punto di vista Internet è una benedizione. Mi hanno mandato un messaggio, ma non ho risposto, quindi mi hanno spedito una mail attraverso il sito degli Everliven Sound e siccome quel giorno avevo del tempo a disposizione, sono andato sul loro profilo a sentire un po’ di basi e, wow, li ho contattati subito! Da quel momento non abbiamo mai smesso di lavorare, la nostra organizzazione ha fatto con loro quattro album, due con gli Everliven Sound, “Freedom” 1 e 2, quindi “A Blessing In Disguise” di Skit Slam e infine il mio “Freedom Express Line”. Per quest’ultimo ho scelto personalmente tutti i sample eccetto tre, li ho presi tutti dalla collezione di vinili Reggae di mio padre e poi ho preso un aereo per la Svezia. Quando sono stato là ho spiegato loro in che modo volevo che i beat si fondessero col mio stile. Quindi sì, penso che i produttori europei possano tranquillamente misurarsi con gli americani. Mr. Joeker, che viene dall’Ungheria, è il mio preferito di tutti i tempi. Punto.
M: di recente ho sentito l’ultimo album di Silent Knight, che ho trovato essere un ottimo progetto, ma sottovalutato. Ho notato che voi due fate concerti assieme appena possibile, giusto? Avete mai pensato di fare un album insieme? Penso che sarebbe una bomba…
C: io e Silent Knight ci siamo conosciuti dodici anni fa perché frequentavamo lo stesso circuito musicale a New Brunswick, nel New Jersey, poi i nostri compleanni distano di un solo giorno e per questo abbiamo davvero legato molto. Abbiamo registrato assieme un mix CD chiamato “Silent Law”, per quanto riguarda l’album solo il tempo dirà se ci riusciremo. Restare occupato è il suo amico migliore (cita il titolo del disco di Silent Knight, ndM), mentre il mio è la famiglia.
M: parliamo del prossimo progetto degli Everliven Sound, il gruppo che hai con tuo fratello Skit Slam. Il vostro nuovo album dovrebbe uscire il 16 ottobre, giusto? Singolarmente, hai altri progetti in cantiere?
C: prima di tutto sono stato troppo ottimista sulla data di uscita (ride, ndM)! Il disco è stato posticipato e attualmente è in fase di mixing (a proposito, shout out per Daniel dalla Gran Bretagna! Grazie!), io e Skit abbiamo girato il primo video per una traccia chiamata “Spray Rounds”. L’album non le risparmia a nessuno, verranno menzionate molte cose di cui nessuno parla più da tanto tempo, magari qualcuno se la prenderà ma non c’interessa un granché. Se qualcosa deve essere detto, noi lo facciamo, non stiamo dalla parte dei falsi. L’Hip-Hop ha ancora molto di buono in sé, ma la verità è stata consumata da troppe canzonette annacquate fatte da artisti che parlano sempre delle stesse cose, c’è troppa gente che sorride in faccia agli altri facendo credere che vada tutto bene. L’Hip-Hop ha perso molta della sua creatività, della sua spinta e della sua immaginazione. La situazione è uguale a quella del film “Neverending Story” (che è appunto il titolo del nuovo album, ndM), il nulla si sta mangiando tutto. Il nostro disco avrà il compito di aiutare a riportare le cose alla normalità. Personalmente, sto lavorando a due dischi, più un altro in collaborazione con Venomous2000, intitolato “I Still Love Her”, che uscirà…quando lo finiremo! E’ giunto a metà strada, vero V?
M: sei mai stato in Italia? Pensi che farai qulalche spettacolo qui prima o poi?
C: quando sono andato in Austria per fare dei concerti abbiamo fatto un giretto in Italia, visto che era vicina. La prossima volta potremmo incontrarci! Grazie per quest’intervista! Apprezzo molto quello che fate. Davvero. Grazie alla mia famiglia, ai miei amici e ai miei fan, grazie perché mi accompagnate ogni giorno in quest’avventura da supereroi che è la vita, vi auguro ogni bene. Oh, ho anche fatto partire una nuova compagnia che si occupa di video e fotografia chiamata CyVision Media, quando ho preso una pausa dalla musica sono tornato al college e ho studiato produzione Media Video. Fate un giro sul sito! Pace e amore.
Mistadave
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