A.G. & Ray West – The Nickel EP
Red Apples 45, per chi non ne fosse a conoscenza, è il nome di una piccola boutique musicale domiciliata nel Bronx. Un marchio di garanzia, ideato da André The Giant (sì, proprio quello) e Ray West, che propone ai propri ascoltatori una tipologia di Hip-Hop puramente organica ed artigianale, prodotta secondo tecniche tradizionali e priva di contaminazioni e additivi propri della filiera major. Ascolti mediamente brevi, un roster di fiducia ristretto (i due fondatori, il compianto Party Arty, a cui è dedicato questo EP, Kool Keith e pochi altri), feticci in edizione limitata per fanatici (dai vinili alle rinate musicassette) e tanta qualità. Ingredienti che, in cinque anni di attività, hanno portato il catalogo Red Apples ad includere più o meno una trentina di pubblicazioni fra album e, soprattutto, singoli ed EP.
Un traguardo/anniversario le cui celebrazioni i due fondatori hanno affidato ai venticinque minuti di “The Nickel EP”, prodotto che ben incarna il prototipo della loro filosofia discografica. Sebbene l’atletismo lirico che strangolò a suo tempo i beat di “Next Level” e “Neighbahood Sickness” abbia (fisiologicamente) subito un certo calo, la presenza scenica di A.G. rimane quella di un veterano. In “Red Apples” introduce l’ascolto in slow-motion, giostrando il proprio wordplay fra punchline e omaggi assortiti al passato su di un tappeto sonoro disidratato, scandito unicamente da ipnotiche percussioni. Medesimo l’approccio vocale sfoggiato nelle strofe di “U Ain’t Me”, che inverte però il taglio crepuscolare dell’apertura in favore di atmosfere irradianti sentori estivi, al punto da ispirare lo stesso A.G. ad intonare un insolito gorgheggio nel corso del ritornello. Il ruolo di assoluto protagonista viene però oscurato in “Red Apple Kings”, vera punta di diamante dell’EP, dal carisma alla Carlo Gambino di Roc Marciano, che dalle retrovie ammalia la splendida composizione di Ray West col consueto charme del suo placido incedere vocale.
Tracciando un parallelo con quanto proposto in “Ray’s Café”, superiore a questo da un punto di vista lirico (ma d’altronde si parla di Omar Credle…), Ray West propone una selezione di strumentali di una foggia prevalentemente atmosferica, ma caratterizzate da una geomantica piuttosto scarna che ben cinge le strofe del collega, risultando in un ascolto più compatto (anche in virtù della breve durata) e privo di particolari sbavature. Un’uscita di qualità, che rafforza l’identità di Red Apples 45, oasi minuscola e difficile da scovare (come dimostra la copertura mediatica pari a zero che caratterizza la maggioranza delle sue pubblicazioni) che però sa come fare la differenza nel valorizzare la propria cultura d’appartenenza. E se da un lato è sconsolante che la fetta di pubblico a conoscerne l’ubicazione sia tanto circoscritta, dall’altro sono ben noti gli effetti nefasti che un’invasione umana di massa è solita causare impattando contro piccoli ecosistemi isolati. Per cui, anche al costo di sembrare egoista, vi dico: meglio così! Anche perché, se avete il palato fino non avrete di certo problemi a scoprirne le coordinate…
Tracklist
A.G. & Ray West – The Nickel EP (Red Apples 45 2015)
- Intro
- Red Apples
- U Ain’t Me
- Don’t Ya Baby
- Alfa Romero [Feat. L Fudge and Dave Dar]
- Red Apple Kings [Feat. Roc Marciano]
- Die Another Day
- The One – Interlude
- Common Man
- We Go Hard [Feat. John Robinson and Dave Dar]
Beatz
All tracks produced by Ray West
li9uidsnake
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