Al’ Tariq – God Connections
Probabilmente i più se lo ricorderanno come Kool Fashion, era infatti questo il nome col quale Al’ Tariq crebbe e si consacrò all’interno dei Beatnuts, grazie ai quali ottene la maggior parte del suo successo. Dopo i primi due dischi assieme a JuJu e Psycho Les, l’mc decise però di continuare la sua carriera da solista e questo “God Connections” fu la sua prima avventura. Le sue qualità non sono mai state messe in discussione fin dai tempi dei Beatnuts e la conferma non tarda ad arrivare, anche perché i due ex compagni continuano qui a dargli una mano partecipando a gran parte delle produzioni. Il lavoro risuona tipicamente della golden age di metà anni ’90: casse e rullanti crudi e potenti accompagnati da un tocco di Funk, difatti tra le tracce scoviamo campioni che vanno da Al Green a George Benson.
Il disco è composto da quattordici tracce vere e proprie suddivise in tre parti da altrettanti interludi, il livello generale del prodotto già ai primi ascolti risulta alto, anche se non offre nulla di particolarmente innovativo. Al mic Tariq non è il primo arrivato e lo si nota da come riesce a incastrare alla perfezione metrica e produzioni; le rime, talmente fitte e articolate, spesso ci mettono in difficoltà nella comprensione dei testi anche a causa di un forte uso dello slang e di continui modi di dire e metafore, ma il flow nel suo complesso ci conquista. Il meglio devo dire che lo dà nella parte iniziale dell’album, con una mina dopo l’altra da “Crime Pays”, chiusa da Mista Sinista con una gran bella dose di scratch, fino alla potentissima “No Question”, passando per “Think Not”, sicuramente uno dei pezzi meglio riusciti.
I temi sono quelli classici e concedono spazio anche a un po’ di storytelling; tutti, comunque, trattati con metodi appropriati. Molto bella anche “Foxxy Brown” (la mia preferita) sia per l’argomento affrontato sia per la maniera con cui viene proposto, quello della figura della donna forte nella società, ma anche per il giro strumentale che accompagna la base (i bravi Kaso e Maxi B in futuro ne ricicleranno infatti alla grande il sample) – va da sé che il titolo è un chiaro riferimento al film di Jack Hill. Molto convincenti, infine, “Peace Akki”, dove si omaggia un pezzone di Grover Washington Jr., e la super rilassante (come suggerisce anche il titolo) “Just A Lil’ Joint”, col boomcha che si fonde bene col Soul.
Al’ Tariq dimostra quindi tutto il suo potenziale dando alle stampe un disco in un periodo molto florido per il Rap, nonostante tutte le difficoltà nel doverlo fare dopo “Street Level” – e infatti chi si aspettava qualcosa di scoppiettante dopo i classiconi usciti in gruppo all’epoca rimase un po’ deluso. Nel complesso, quindi, un buon disco non destinato a rimanere negli annali ma che gli amanti del sound del tempo apprezzeranno. In una parola? Sicurezza!
Tracklist
Al’ Tariq – God Connections (Correct Records 1996)
- Intro
- Crime Pays
- Think Not [Feat. Problemz]
- Interlude
- Do Yo Thang
- Foxxy Brown
- No Question [Feat. Black Attack, Rawcotiks and Problemz]
- Interlude
- All Over The Track
- Get Down Baby
- Peace Akki [Feat. The Beatnuts]
- Just A Lil’ Joint
- Everybody’s Talkin’
- Spectacular [Feat. Black Attack, Problemz, A-Massacre and SK]
- Interlude
- Sexy La
- God’s Connect [Feat. Black Attack and Rawcotiks]
Beatz
- The Beatnuts: 2, 3, 5, 6, 9, 10, 11, 17
- Al’ Tariq: 4
- No.I.D.: 7, 13
- V.I.C.: 8, 12, 15, 16
- Lucien: 14
Scratch
- Mista Sinista: 2, 14
- Psycho Les: 5
- Juju: 10
Paolo HCM
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