Awon & Phoniks – Return To The Golden Era
Non si dovrebbe mai e poi mai giudicare un disco dalla copertina o dal titolo, anche se questo non vuol necessariamente dire che tali elementi non possano, alla vista, suscitare una certa dose di curiosità. Attratti dai grattacieli fotografati in una copertina appositamente rovinata a mo’ di vecchio vinile e da un titolo accattivante come “Return To The Golden Era”, abbiamo cercato subito maggiori informazioni sul prodotto e scovato immediatamente i responsabili (aaahhh, internet…), un’improvvisata coppia mc/produttore che, come accade spesso nell’era della tecnologia delle comunicazioni, si sono conosciuti sentendo l’uno i lavori dell’altro attivando un reciproco rispetto il cui logico passo successivo è stato quello di realizzare qualcosa assieme.
Awon è un mc classe 1980 nato a Brooklyn e successivamente spostatosi a Newport, Virginia, non esattamente il posto dove mandereste i vostri figli a scuola; il giovane Phoniks, che al momento in cui scriviamo è ventiduenne, è invece un produttore proveniente da Portland, nel Maine. Cosa li ha accomunati? L’amore per il boom bap newyorkese a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, dato che il primo è cresciuto a suon di Big Daddy Kane e l’altro, evidentemente, ha imparato strada facendo scartando le nefandezze che propinano oggi alla gioventù. L’album suona esattamente come un leftover di quegli anni, frase da intendere nel senso di un complimento, in quanto dimostra ancora una volta che l’equazione fat beats, fat rhymes and dope samples sarà pure semplice, sì, ma è destinata a funzionare sempre.
Awon è un rapper dal timbro nasale che presenta un flow pulito e ordinato, tecnicamente magari non spettacolare ma dannatamente solido e, nonostante non affronti un gran numero di argomenti, dimostra di saper scrivere proponendo buone idee, siano esse racconti specifici di vita passata piuttosto che figure o similitudini astratte che centrano l’obiettivo di rappresentare una sensazione o una situazione mentale particolare. Phoniks risponde con un ottimo armamentario di batterie spacca-cervicali caratterizzate da casse e rullanti unti di grasso a volontà, linee di basso deliziose, campioni scelti da vecchi dischi Jazz che privilegiano note di sassofono per poi rivolgersi ad archi, violini, pianoforti e qualche tocco di contrabbasso. “Return To The Golden Era” è un titolo che non si riferisce al solo punto di vista musicale, in quanto tradisce dei chiari collegamenti verso ciò che rappresenta l’argomento più gettonato dai testi: Awon costruisce le sue liriche traendo ispirazione da un burrascoso passato fatto di violenza, spaccio e ricchezza facile (l’altro lato del duplice senso di golden era), spiegando come sia facile farsi attanagliare dai soldi (“Champagne Laced”, “Blinded By The Riches”), come le strade siano uno sfondo che vede perennemente lottare gang, criminali e Polizia (“Street Saga”, “Rule Of The Gun” – quest’ultima proposta sia in versione originale attraverso suoni da sparatoria all’ultimo sangue, sia nel remix con un eccelso sample di arpa che ne accentua il senso drammatico) e la transizione dalla necessità di spacciare al rimorso per averlo fatto, ricordi la cui trasposizione in rima tocca diverse tracce e risulta essere la parte più interessante dei testi stessi (<<now that I’m older with more understanding/to see the beast in the mirror whether it’s feast or famine/…/I’m in need of salvation/I hope the Lord have patience>>, dice nella delicata “Blood In Blood Out”, intrisa di Jazz).
Seguendo quasi una cronologia prefissata, verso la fine il disco racconta del passaggio dal crimine al Rap, partendo da una “Move Back” ancora presente in doppia veste (una delle quali è un remix bomba composto su una batteria assassina e un sample di violini troneggiante), passando per una “Correct Techniques” dotata di un’aura quasi magica per i suoni campionati e posti su uno splendido vinile frusciante, ricollegandosi a livello tematico all’introduttiva “Midas Touch”, la quale propone continue citazioni al materiale aureo e blasta rapper che non reggono il confronto, definiti come <<soft as gelato>>. Il disco lo trovate sulla pagina Bandcamp del duo e potete scaricarlo gratuitamente, così come decidere voi il prezzo che merita – a breve ne sarà inoltre messa in commercio l’edizione in vinile.
“Return To The Golden Era” possiede il fascino del prodotto scovato per caso, senza pubblicità alcuna, capace di confezionare un’ottima intesa tra rapper e beatmaker, mantenendo con fatti concreti quell’attraente promessa che la semplice visione di una copertina aveva appunto saputo suscitare. Fatelo vostro.
Tracklist
Awon & Phoniks – Return To The Golden Era (No label 2013)
- Midas Touch
- Champagne Laced
- Forever Ill [Feat. Dephlow and Tiff The Gift]
- Street Saga
- Blinded By The Riches
- Blood In Blood Out
- Rule Of The Gun [Feat. Dephlow]
- 40oz Wisdom Interlude [Feat. Peb aka Ox]
- Get Yours
- Move Back
- Black And Blue Interlude
- Correct Techniques
- Above Water
- Move Back (Remix)
- Rule Of The Gun [Feat. Dephlow]
Beatz
All tracks produced by Phoniks
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