Big L – Return Of The Devil’s Son
Parlare bene di un artista scomparso prematuramente appare persino troppo scontato, perché la nostra stessa natura umana ci porta, in maniera del tutto naturale, a ricordare solo il meglio di chi oggi non c’è più. Il caso di Big L, freddato per una terribile vendetta trasversale da far pagare al fratello (all’epoca detenuto) va da sé, nel senso che di lui si sarebbe potuto soltanto parlar bene, anche se fosse rimasto tra noi. Ciò che il mondo sotterraneo dell’Hip-Hop perse quel dannato giorno fu di incalcolabile importanza, una vera e propria sciagura, perché Lamont Coleman di talento ne aveva da vendere a camionate: le sue rime erano di un altro spessore rispetto alla media, il freestyle era il suo esercizio linguistico preferito, il saper raccontare delle storie catalizzando l’attenzione dell’ascoltatore dall’inizio alla fine era ciò che gli riusciva meglio, la capacità di estrapolare metafore da far strabuzzare gli occhi era una delle sue doti più riconosciute.
“Return Of The Devil’s Son” non è un album postumo, non contiene inediti rappati da fantasmi (non preoccupatevi, niente di simile alle varie uscite di Tupac…), non sono registrazioni saltate fuori da chissà quale archivio nascosto. Si tratta semplicemente di una raccolta che non va letta nella medesima chiave di un greatest hits, ma di un assemblaggio di materiale vecchio, appositamente non ripulito da imperfezioni sonore e tagli improvvisi per fargli mantenere quel sapore particolare, e di singolari riletture di pezzi diventati leggendari perlomeno nei cinque boroughs di New York, ripresi con nuove basi (e nuovi titoli, giusto per prendere in fallo i più inesperti) per dar loro altra linfa. Una volta compreso questo, è un piacere immergersi nell’ascolto di un pezzo migliore dell’altro, un riassunto della sua purtroppo breve carriera presa in esame soprattutto nella parte iniziale, con diversi personaggi della D.I.T.C. crew ai bottoni della produzione. La storica “Return Of The Devil’s Son” viene proposta in studio e dal vivo, con una base di Showbiz che cattura dal primo istante grazie anche al campione di Nas in “Live At The BBQ”, e poi via, uno in seguito all’altro, una serie di pezzi devastanti registrati su vinile o addirittura in radio, dove i freestyle di L godevano di grande popolarità (uno su tutti, “Tony’s Touch”, dotato di una base malatissima). “Zone Of Danger” è un horrorcore satanista dove il rapper sfoga tante delle sue frustrazioni utilizzando metafore splatter, “School Days” racconta delle sfide contro altri mc’s tra i banchi di scuola e della capacità di ammassare audience (preferibilmente femminile) grazie alle precoci capacità d’intrattenimento, “Principle Of The New School” gioca con le parole e traccia una linea ideale tra vecchia e nuova scuola, con Big L ad assumere il ruolo di preside (principal, per l’appunto), “Unexpected” è una grande dimostrazione di stile ancorata a una produzione grassoccia di Lord Finesse e Large Pro.
Non manca il sesso, sempre presente nelle storie di L, qui rappresentato da “I Should Have Used” e “Yes You Can”, trova spazio poi anche il viaggio introspettivo della pessimistica “Harlem World Universal”, una rilettura della giovane vita del ragazzo proposta nella chiave più negativa possibile, priva di sguardi possibilistici ad un futuro che, purtroppo, non ci sarebbe stato. Pur nella sua natura di lavoro assai poco curato in fase di mixaggio e post-produzione, “Return Of The Devil’s Son” è una gradevole testimonianza delle sconfinate qualità di questo grandissimo mc, l’ennesima dimostrazione registrata che lui, al microfono, faceva quello che voleva e quando voleva, usando tutta la sua inventiva. Peccato, perché se fosse ancora qui, potremmo tranquillamente asserire che il dibattito per incoronare il più grande rapper di tutti i tempi sia ancora bello aperto e lui ne farebbe indiscutibilmente parte.
Tracklist
Big L – Return Of The Devil’s Son (Distrolord Inc. 2010)
- Return Of The Devil’s Son
- Devil’s Son From Lifestylze
- Zone Of Danger
- Sandman 118
- School Days
- Principle Of The New School
- Unexpected
- Tony’s Touch
- Right To The Top [Feat. Royal Flush and Kool G Rap]
- Once Again
- Harlem World Universal
- I Won’t
- Hard To Kill
- Power Moves
- If You Not Aware
- I Should Have Used
- Doo Wop #5
- Yes You Can
- Audition
- M.C.’s Whats Going On
- Slaying The Mic
Beatz
- Showbiz: 1, 2, 5, 6, 20
- J-Love: 3, 10
- Large Professor and Lord Finesse: 7
- Domingo: 9
- Flamboyant Ent.: 14, 15, 18
- Buckwild: 16
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