Bishop Nehru – Nehruvia: My Disregarded Thoughts

Voto: 2,5

Caro Markel, parliamoci chiaramente: c’è qualcosa che sembra non aver funzionato nel modo in cui noi (e, quasi sicuramente, anche tu) ci aspettavamo dovesse andare. Lo suggerisce anche un inflazionato modo di dire, ovvero che arrivati al terzo indizio inevitabilmente si tracciano i primi contorni di quella che rischia di diventare una prova. “NehruvianDOOM” fu un momento un po’ acerbo – e ci stava, avevi solo diciotto anni – ma lasciava intravedere un bagliore importante all’orizzonte; di “Elevators” ricordiamo la giusta direzione e le diverse giocate da campioncino, nonostante fossi ancora incapace di andare a conquistare la vittoria da solo. Permettimi però di prendere in prestito la tua stessa metafora: quell’ascensore lì, in cui ti piace tanto fare su e giù, sembra quasi sia diventato la tua stessa prigione.

Oramai sono anni che te ne stai chiuso là dentro, pigiando a caso un pulsante dopo l’altro. Una cosa, però, non l’ho capita: quando le porte si spalancano di fronte ai tuoi occhi, non scendi mai? Stai lì, ti guardi un po’ attorno, cerchi di immaginarti per qualche minuto come sarebbe mettere piede su quel pianerottolo (e ce lo racconti pure)… Tuttavia non scendi mai. Lasci che le porte si richiudano e poi via. Altro pulsante, altro piano. E’ vero, anche a me hanno raccontato tante volte la storiella che alla fine non è solo la destinazione a contare, ma tutto il viaggio che facciamo. E ti dirò: sono d’accordo. Eppure qui sembra manchi sempre qualcosa in più. E sai, secondo me, qual è il vero problema, caro Markel? E’ che a furia di analizzare tante direzioni diverse senza mai muovere davvero un passo, tu ti sia dimenticato di come facevi un tempo a camminare.

Me ne sono reso conto la prima volta che ho ascoltato Too Lost qualche settimana fa. E l’ho fatto – non lo nascondo – con delle attese parecchio alte. Puoi immaginare il momento: la notifica di YouTube che illumina il display dello smartphone; c’era il tuo nome; c’era quello di Preemo; cosa poteva andare storto? Faccio scivolare l’indice senza pensarci due volte. E infatti all’orecchio è un gran bel pezzo. Il beat martella a dovere, il flow è chirurgico e puntella i contorni delle batterie, le vertebre cervicali iniziano istintivamente a fare stretching. Jusqu’ici tout va bien, come dicevano i ragazzacci della banlieue in un capolavoro di Mathieu Kassovitz. Già al secondo ascolto, però, con i timpani in pieno momento refrattario, l’effetto make-up del taglia-e-cuci firmato Premier viene meno. Capisci cosa intendo?

Ecco, spesso mi capita di ascoltare canzoni, strofe o anche solo singole rime che mi ricordano perché amo tanto questa musica. Sono quei momenti in cui senti il bisogno di tornare indietro di qualche secondo, riascoltare immediatamente quel passaggio e fra te e te pensi a quanto possa essere figo l’Hip-Hop. Hai presente, no? Sono come scintille che rinfocolano perennemente la passione. Quelle scintille in “Too Lost” non ci sono. E, anzi, ce ne sono in realtà pochine (“MEATHEAD”) anche nel resto di questo Nehruvia: My Disregarded Thoughts, che tutti immaginavamo potesse essere il trampolino di lancio definitivo e invece suona già come l’ultima chiamata per un treno che in realtà è già partito e ti toccherà prendere – in fretta e al volo – prima che abbia lasciato definitivamente la stazione.

Ci auguriamo tu ci riesca; ma non lo diamo più per scontato.

Tracklist

Bishop Nehru – Nehruvia: My Disregarded Thoughts (No label 2020)

  1. Colder
  2. In My Zone
  3. whydoesthenightskytalktome?
  4. little suzy (be okay)
  5. Too Lost
  6. 3:50 IN LA
  7. EMPEROR
  8. OurEnergyIsAstral
  9. All Of My Years
  10. MEATHEAD [Feat. MF Doom]
  11. Me & My Thoughts
  12. CAREFREE BLACKBOY (NUWAVE)
  13. Never Slow

Beatz

  • Bishop Nehru: 1, 4, 6, 7, 11
  • CuBeatz and Maaly Raw: 2
  • Bishop Nehru and Marcus Machado: 3
  • Dj Premier: 5
  • Inphanyte: 8
  • Brady Watt: 9, 13
  • Madlib: 10
  • Maaly Raw: 12
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