Bizzy Classico – Dedicato
Quindici anni di rime, produzioni, progetti, palchi e collaborazioni. Gavetta, esperienza, percorso di maturazione artistica; possiamo dirla in diversi modi, senza che il risultato e il senso cambino: prima di arrivare a “Dedicato”, il milanese classe ‘87 Bizzy Classico – in origine Kool Boy Classic – ha impiegato il proprio tempo per studiare l’Hip-Hop, trovare una collocazione nella scena, costruirsi un’identità e, step by step, raggiungere un livello tale da poter tentare il fatidico salto di qualità – perché è chiaro che da “Wack mc is not my business” di acqua sotto i ponti ne sia passata tanta. Un disco attuale sebbene privo di ibridazioni, fresco al netto degli incisi nostalgici, affine alla scuola del capoluogo lombardo e tuttavia dotato di un respiro meno regionalistico; non occorre un orecchio allenato per individuare la rocciosa personalità dei quasi cinquanta minuti proposti, densi per contenuti e realizzazione.
Bizzy si muove sì nel solco della tradizione, ma non ne replica passivamente i principali modelli di riferimento (citati peraltro in maniera più o meno esplicita); l’autocelebrazione, lo sfoggio tecnico, la passione per l’Hip-Hop e il racconto dell’ambiente circostante, elementi che riscontriamo nella maggior parte delle uscite, sono gli spunti ricorrenti delle diciassette tracce in scaletta, equipaggiate però con dosi ingenti di credibilità e un taglio melodico che spicca per originalità. La differenza, tutt’altro che sfumata, è per intero lì: da un lato, nelle liriche di BC – la cui delivery, non a caso, è molto misurata – si percepisce una profonda sicurezza, non c’è l’urgenza di doversi dimostrare a tutti i costi vero, avendo alle spalle la coerenza di un vissuto mai spettacolarizzato (<<lei mi fa un sorriso, trova figo che non ho mai fatto il gangsta/baby non sono una Rap star, ho meno follower di te/ma in giro qualche tipo pensa che col Rap sia un mito>> – “Bizzy mentality”) e, in parallelo, un curriculum da neo-veterano (<<‘sti rapper tecnici son figli miei/rappan come me nel 2006>> – “Rezpek”); dall’altro, nel sound si riconosce un timbro identitario, i sample vengono abbinati a bassi e batterie dal gusto moderno secondo formule che non si limitano a combinare passato e presente in un compromesso sprovvisto di un’anima.
Al contrario, la spinta immediata dell’introduttiva “Fino a che non schiatto”, arricchita da Dj Bront e più spigolosa nell’attitudine (<<non puoi metterti in lista/non è mica un contest pacco di freesta/…/ho tanti stili tipo il Wu-Tang/tra le mie ex qualche puttana>>), come pure le note malinconiche di “Quando un mito muore”, tributo agli <<esempi positivi (…) come padri adottivi>> e in particolare a Nipsey Hussle, Prodigy, Fred the Godson e Kobe Bryant, sono il segnale di un attento lavoro di composizione, tanto più puntuale in quanto è lo stesso Bizzy Classico – con l’episodico contributo di Neazy Nez, MemoB, Fratpearl e Succo – a gestirlo in toto. Ne consegue una compattezza, una robustezza d’insieme, che rende l’operazione parecchio scorrevole, non evidenziando vuoti né strappi; merito altresì di un’adeguata competenza del protagonista in ambedue le discipline, senza manifestare divari determinanti tra mcing e beatmaking.
Infine, consapevolezza e lucidità (<<non sanno chi è Coltrane ma amano Supreme/mentre vivono in the ghetto come il pezzo di Rakim>> – “Dischi e pesi”) completano i solidi perni sopra i quali “Dedicato” è stato eretto: che tratti di relazioni sentimentali/fisiche (“Io e te”), si addentri nella scrittura più libera (“Rap ain’t shit” – ecco, FatFat Corfunk lo preferisco alle macchine) o elargisca barre (“I school u”, con la gradita partecipazione di RollzRois), l’impressione nitida è di una riuscita globale e di un apprezzabile equilibrio tra le parti. Non è irruento, non ambisce a spingere forzatamente l’autore oltre la soglia dell’underground, non detta un passo insolito, innovativo, di rottura; è un album di buon Rap (e lo è davvero, più di tanti altri), curato in ogni dettaglio e per nulla emulativo, vertice di una progressione dalla quale stanno cominciando a sbocciare i meritati frutti.
Il nostro augurio è che li raccolga tutti. Perché di figure come Bizzy Classico – capace, legato alle radici, zero chiacchiere inutili – ce n’è sempre bisogno. Oggi anche più di ieri.
Tracklist
Bizzy Classico – Dedicato (IlRagazzoPortaClassici 2021)
- Fino a che non schiatto
- Bizzy mentality
- Just a poet
- Rezpek
- Rap ain’t shit [Feat. FatFat Corfunk]
- Die tryin’
- Immunità diplomatica
- Nella notte [Feat. Creep Giuliano]
- Dischi e pesi
- Io e te (Bonnie & Clyde) [Feat. Desperado Rain]
- Screw
- I school u [Feat. RollzRois]
- Cresciuto come me
- Feelin’ like [Feat. Long John e Notow]
- Quando un mito muore
- Sbatti 7/7
- Un modo noi lo troveremo
Beatz
Tutte le produzioni di Bizzy Classico tranne le tracce #6 e #9 co-prodotte da Bizzy Classico, Neazy Nez e MemoB e #14 co-prodotta da Bizzy Classico, Fratpearl e Succo
Scratch
- Dj Bront: 1
Bra
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