Bloodline – Let The Blood Spill
Non è certo semplice essere innovativi e spiccare per originalità nel mondo musicale di oggi, ogni ambito sembra essere stato studiato, tutte le melodie elaborate, digerite e modificate: è pertanto molto semplice cadere nell’imitazione o nella mera copiatura. Per questo ogni nuovo artista deve quantomeno essere in grado di partire da qualcosa di già esistente, con basi solide, e rigenerarlo, apportando tocchi personali e fortemente caratterizzanti. In tal senso ho letto molte opinioni negative su “Let The Blood Spill”, ritenuto da molti una scopiazzata dello stile horrorcore di Necro e familiari. Che dire… Per cominciare, il buon Braunstein non ha inventato l’horrorcore; ad introdurre il sottogenere furono gruppi come Flatlinerz e Gravediggaz nella prima metà degli anni novanta; in secondo luogo, i Bloodline propongono un prodotto di alta qualità e cucito su misura per il loro stile strettamente personale di Rap tinteggiato di horror. La sostanziale differenza che li distingue da Necro e compagni è il maggior peso dato alla tecnica, sia nella produzione musicale che nelle metriche e nel flow.
Le basi sono composte da batterie molto aggressive e accompagnate da campioni dal sentore cupo e dal retrogusto apocalittico, scostandosi dalle sonorità dei Non Phixion grazie a un numero di bpm più accentuato e il timbro decisamente street: la quasi totalità dei campioni proviene da b-movie horror degli anni ’70/’80 e da composizioni classiche ricche di fiati, archi e scuri pianoforti. Ma è nelle liriche che il prodotto prende un’altra piega: le rime sono ricchissime di soluzioni e lo stile di Lord Lhus, Venom e Malikiah si concretizza in una connotazione più serrata, rapida e di notevole efficacia; non credo di esagerare nel dire che i suddetti siano un passo avanti, almeno riferendoci a ciò, rispetto ai più noti rappresentanti dell’horrorcore o del death Rap. Dal principio alla fine l’album stilla banger e solo un paio di episodi rallentano il mix letale (“Infect Ya Heart”, troppo blanda, e la titletrack col solito campione di chitarre Metal).
L’unico punto debole, che poi è esattamente lo stesso riscontrabile in quasi tutti i prodotti del genere, concerne le tematiche. A prevalere sono infatti l’autocelebrazione, condita da richiami satanici, scene di violenza e rimandi all’horror che, a lungo andare, possono risultare un po’ ridondanti e inflazionati. A parte questa (piccola) pecca considero “Let The Blood Spill” un album di grande rilevanza: nonostante la chiara appartenenza a un determinato sottogenere, è possibile riscontrarvi una buona dose di rivisitazione ed inventiva che ne consentono un posizionamento a un livello superiore rispetto ai molti album che dovrebbero rappresentare il medesimo filone. Consigliatissimo.
Tracklist
Bloodline – Let The Blood Spill (Black Mass Ritual 2009)
- Blood In
- Open The Gates
- Deadly Remedy [Feat. Little Vic]
- Hollow Groundz [Feat. Wally Worm aka Qualm]
- Inhale The Danger 2009
- Tales From The Crypt [Feat. Mr. Morbid]
- Eternel Madness [Feat. Dr. Ama aka Dark Skinned Assassin]
- Infect Ya Heart
- Warlordz (Venom Solo)
- 4th Chapter [Feat. Eternel and Apacalypze]
- Stab Woundz [Feat. Eternel]
- Salems Lot [Feat. Eternel and Jnyce]
- Riddle Of Steel
- Sign Of The X [Feat. Planet X]
- Bleeding Season [Feat. Knowledge and Kid Fade]
- Let The Blood Spill
- Torture Rap
- Winds Of Plague [Feat. Eternel]
- Resurrection [Feat. Jak Progresso]
- The Last Breed [Feat Shallow Pockets]
- Blood Out
Beatz
- Al’tarba: 1, 2, 5, 14, 20
- Vokab: 3, 10, 11
- Eternel: 4, 7, 9, 13, 17, 21
- Gengis Khan: 6
- KR: 8
- Anabolic: 12
- Lord Lhus: 15
- Melph: 16
- Stijin: 18
- Benzie: 19
Cazza
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