Chief Kamachi & Juju Mob – Black Candles
Come in un normalissimo sequel, la creatura del terrore ritorna: ritorna per finire ciò che aveva lasciato incompleto, ritorna perchè coloro che si sono messi in salvo hanno obiettato sulla sua potenza, ritorna per distruggere definitivamente tutto e stabilirsi una volta per sempre tra coloro che dominano. Ma, come nei peggiori incubi, non è solo: si è moltiplicato, ha creato altri mostri capaci di seguire perfettamente i suoi insegnamenti, di combattere e tenere la scena singolarmente ma soprattutto di diventare, al momento del bisogno, una cosa sola, invincibile (<<Imagine if the Prince of Darkness fathered a four-headed monster and sent it to conquer the black market, and after the slaughter the monster grew stronger, broke free from the chains, held in hell no longer>>).
Chief Kamachi devastante come non mai è tornato e l’ha fatto in grande stile, portandosi dietro l’estro implacabile della sua crew, i Juju Mob: Reef The Lost Cauze, cinico e avventuroso; Charon Don, preciso ed elegante; State Store, imprevedibile e canterino. Il risultato è uno di quei casi in cui l’unione non fa la forza, fa paura. E’ la fusione degli stili a creare un piacevole disagio che disorienta l’ascoltatore, lo blocca, lo spiazza. Si passa da una dimensione lirica a un’altra nel giro di pochi secondi, un fugace scambio di microfoni ma una permanente sensazione di potenza e controllo sorprendentemente orchestrati da un’indovinatissima scelta delle strumentali.
Felice l’idea d’introdurre e collegare tutte le tracce con successioni casuali di frequenze radio, felicissima quella di evitare vertiginosi cali di tensione con pezzi sentimentali che lasciamo a Nelly (e “Cult Status”…); ma c’è di più, perché è proprio nel rovesciamento del tema amoroso, sarcasticamente rivisitato in chiave infausta e sinistra in “Voodoo Doll”, che la terrificante follia dei quattro vive il suo momento migliore. Eccezionale. Tutte le tracce sarebbero degne di nota ma spiccano in particolare per tetraggine e ferocia “Black Of Dawn”, “Radios”, “Burning Candles” e la malinconica “This”, nella quale Eyego e Direct campionano un armonioso pianoforte scandito puntualmente da un gran bel clap e avvalorato incantevolmente dalla malia del coro di State Store.
Chief Kamachi ci è riuscito, con “Black Candles” ha colmato le lacune del suo lavoro solista e si è imposto di prepotenza tra i grandi del panorama underground mietendo vittime senza pietà. Fareste bene a sottomettervi anche voi per evitare il rischio di svegliarvi in un torbido letto circondato da infuocate candele nere…
Tracklist
Chief Kamachi & Juju Mob – Black Candles (Good Hands Records 2005)
- Word Of Mob
- Black Of Dawn
- No Hard Feelings
- This
- Radios
- No Chorus
- Right!
- Voodoo Doll
- Never Walk Alone
- Situation
- Akbar
- My Squad
- Burning Candles [Feat. Scandal and Adam 12]
- Angel Fathers
Beatz
- Eyego/Direct: 2, 4
- E. Dan and Dj Huggy: 3, 5, 11, 14
- Dj Mighty Mi: 6
- E. Dan and Franchise: 7, 12
- Diezel: 8
- Jduce: 9
- Kevin Devine: 10
- Vanysh: 13
Bra
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