Circle Of Power – Circle Of Power
Parallelamente a un contesto ben radicato come quello dato dal binomio West Coast/Gangsta Rap dei primi anni ’90, cominciarono a svilupparsi concetti e suoni diversi, in grado di fornire un’alternativa a un panorama altrimenti monotematico, peraltro vicino all’essere totalmente spremuto. Tra i gruppi che ebbero il coraggio di deviare rispetto alla strada al tempo più battuta, meritano menzione particolare i Circle Of Power (scoperti, ci tengo a sottolinearlo, grazie all’imbeccata di Blema), duo formato da Mone e Wiz che nel 1993 pubblicò un disco talmente underground da renderlo sconosciuto ai più anche al momento della sua uscita, una di quelle rarità piacevoli da rispolverare per quei quattro gatti che la conoscevano già e gradevoli da riesumare per gli affezionati alle sonorità di vent’anni fa, che non avevano mai avuto prima l’occasione di sentire un lavoro andato perso nella moltitudine di bei dischi che continuamente uscivano.
L’omonimo album firmato dal gruppo propone un’interessante mistura tra il Jazz Rap promosso a suon di campioni da tantissime crew all’apice della fama in quel momento, un Funk grezzo che ricorda le prime produzioni di Dj Muggs e altre sonorità di tinte molto vicine a quelle dei The Pharcyde, non a caso fieri sbandieratori di quellarischiosa diversità che pochi osavano proporre in quel di Los Angeles. Dopo un paio di brevi strumentali introduttive, composte con l’ausilio di trombe Jazz e contrabbassi da far tremare i muri, l’ascolto di “Smoked Ham” riporta già alla mente bpm rallentati e campionamenti tipici di qualsiasi cosa avesse Soul Assassins scritto sopra, ed è proprio questa sapienza nell’alternare ritmi più o meno dinamici senza far perdere di continuità a rappresentare il principale aspetto positivo colto dopo i primi ascolti.
Le produzioni spaziano dappertutto, arrivando molto vicino alla costa opposta – su tutte l’accoppiamento contagioso tra tromba e basso di “Take A Look Around”, che porta quell’irripetibile feeling d’annata marchiato a fuoco su di sé – ma sanno virare con stile verso generi differenti (il Salsa Merengue di “Blak Beanz”, una delle tracce sicuramente più riuscite) per poi alzare i ritmi adattando le batterie a campioni più veloci, come nella breve ma intensa “Freakymama” e in una “Run 4 Ya Life” che nell’intro va addirittura a pescare la sigla dei CHiPs e campiona infine la fattoria parlante, chiaro omaggio al nomignolo che da quelle parti si dà ai poliziotti.
La delicatezza del Jazz torna d’attualità in “Daddy”, un brano scritto molto bene che tratta uno dei tanti argomenti lontani dalla violenza e dalle pistole, ma non dai preconcetti della vita del ghetto. Si può difatti crescere senza un padre e risentirsi nei suoi confronti senza necessariamente sparare ad ogni cosa che si muova, si può riflettere sulla propria provenienza senza il bisogno di fare cazzate che ti freghino per la vita e nulla impedisce di imparare dagli errori del genitore – o, per meglio dire, sperm donor – che un bel giorno pianta tutto, accettando le responsabilità da lui evitate con una maggiore maturità (“Unseen Offspring”, che subisce una gradevole metamorfosi a metà strada assumendo toni psichedelici già usati dai Beastie Boys in “To All The Girls”).
I testi dipingono l’ambientazione rendendo perfettamente l’idea: si parla sempre di difficoltà relazionate alla propria provenienza, riferendosi a stati mentali non sempre positivi se posti davanti alla realtà di prospettive spesso buie (“Ghetto: State Of Mind”, “Low Life”), ma sono pensieri comunque distanti dalla violenza gratuita che caratterizzava nove dischi su dieci di quell’area e di quell’epoca. Nella parte centrale/finale dell’album trovano infine spazio un paio tracce che ospitano, tra gli altri, LMNO (Visionaries) e Shaydie Hutch (Blak Forest): “B.F. Sound Check” riprende un passaggio live su una base scarna ma dannatamente possente, mentre “Psycho 2” si avvale di una strumentazione probabilmente suonata, con batteria e organo a condurre il gioco.
“Circle Of Power” è una gemma nascosta il cui recupero è assolutamente consigliato, è un disco che non ha nulla da invidiare alle numerose pubblicazioni che al tempo ebbero un maggior successo o una maggiore pubblicità. Non lo troverete facilmente, ma se per caso ci doveste riuscire merita di rimpinzare la vostra collezione di oldies.
Tracklist
Circle Of Power – Circle Of Power (Rumble Recordings 1993)
- Intro
- Prisms Of Ismz
- Hoodlumz
- Smoked Ham
- Run 4 Ya Life
- Take A Look Around
- Daddy
- Freakymama
- Low Life [Feat. LMNO]
- Ghetto: State Of Mind [Feat. Shaydie Hutch]
- B.F. Sound Check (Freestyle ’93) [Feat. LMNO and Shaydie Hutch]
- Blak Beanz
- 1 For Da Trouble [Feat. LMNO]
- Unseen Offspring
- Psycho 2
- Live From Da Treehouse
- 2 For Da Trouble
Beatz
All tracks produced by Mone and Wiz
Mistadave
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