Common Sense – Can I Borrow A Dollar?
Il Common che abbiamo imparato a conoscere ha compiuto il suo personale percorso di maturazione come ogni essere umano: ciò che era ieri è inevitabilmente diverso da ciò che è oggi, ovvero una persona dai valori ben radicati, caratterizzata da un profondo animo umano/artistico, attento alle problematiche sociali, rispettoso dell’altro sesso, nonché sperimentalista di nuove vie liriche e sonore oltre che alfiere di quella scarsa fetta di rapper capace di evolvere in continuazione, dotata della rara capacità di restare al passo con quei maledetti tempi che non si fanno problemi a lasciarti indietro.
Ebbene, se non avete mai ascoltato prima “Can I Borrow A Dollar?”, sottovalutato esordio su lunga distanza del rapper di Chicago, vi sorprenderà scoprire che molte delle tematiche di questo disco picchiano duramente contro l’universo femminile e sono raccontate dando un’immagine del personaggio molto street, ricche come sono di riferimenti all’alcool e alla microcriminalità. Fatta tale doverosa premessa, cominciamo col dire che la qualità del primo progetto della carriera di Common, allora anche Sense, è da promuovere sotto diversi aspetti, perché il risultato è privo di materiale da scartare e interamente godibile nell’ascolto. La produzione si lega perfettamente alle caratteristiche richieste al tempo di pubblicazione, i suoni sono infarciti di campioni provenienti dal Soul e dal Jazz dando pieno merito al lavoro svolto dai semi-sconosciuti (al tempo) Immenslope aka No I.D. e Twilite Tone (che poi assieme sono i 2 pc. DRK), responsabili della totalità delle strumentali eccezion fatta per la liricamente brutale “Heidi Hoe”, nata invece dalle menti dei Beatnuts.
Molte le tracce da ricordare, in primis gli ottimi singoli “Breaker 1/9” e “Take It EZ”, quindi la contagiosa “Charms Alarm”, l’accattivante “Puppy Chow” (gustatevi il loop di chitarra), la delicata “Soul By The Pound” e l’introduttiva “A Penny For My Thoughts”, piccole gemme che non risentono assolutamente dei quindici anni (sigh!) di età, facenti parte di un insieme mai noioso e mai superfluo. Anche se lo stile lirico di Common è qui ancora da affinare, tant’è che a volte si perde tentando qualche urletto unito a giochetti linguistici incastrati a dovere ma non sempre sensati come significato, si intuisce già che non sia un rapper nella norma e spacca diversi fondoschiena, dimostrando delle capacità notevoli e sfruttando un talento che, ancorché grezzo, c’è tutto.
Utile per capire chi era Lonnie Rasheed Lynn e da dov’è partito per diventare lo stimatissimo artista che conosciamo oggi, nonché per riscontrare la dignità di un album passato sotto il radar ma in ogni caso parte integrante del miglior periodo che l’Hip-Hop riesca a ricordare.
Tracklist
Common Sense – Can I Borrow A Dollar? (Relativity 1992)
- A Penny For My Thoughts
- Charms Alarm
- Take It EZ
- Heidi Hoe
- Breaker 1/9
- Two Scoops Of Raisins [Feat. Immenslope]
- No Defense
- Blows To The Temple
- Just In Nick Of The Rhyme
- Tricks Up My Sleeve [Feat. Rashyel]
- Puppy Chow [Feat. Tarsha Jones]
- Soul By The Pound
- Pitchin’ Pennies
Beatz
- Immenslope: 1, 2, 5, 6, 10, 12
- 2 pc. DRK: 3, 9
- The Beatnuts: 4
- Twilite Tone: 7, 8, 11, 13
Mistadave
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