Constant Deviants – Diamond
Ci sono album che vanno al di là del genere musicale cui appartengono, che non sono solo la somma di alcune tracce caratterizzate dallo stesso stile ma tendono a diventare delle opere di più alta complessità, fondendo assieme musica, contenuti e studio minuzioso di ogni singola piega dell’intero progetto. Molto spesso si tratta di dischi che hanno davvero qualcosa da dire, così come l’Hip-Hop si proponeva di fare attraverso i suoi pionieri, e il fatto che ancora oggi prodotti simili non manchino ci fa sicuramente ben sperare per il futuro della Cultura. Non c’è ombra di dubbio che “Diamonds”, del duo proveniente da Baltimora M.I. e Dj Cutt, rispecchia in pieno quanto detto, presentandosi come un’uscita completa, ben studiata e per nulla banale.
I Constant Deviants non sono dei neofiti del genere e vedono nascere la loro carriera musicale addirittura sul finire della golden age, momento non certo semplice per addentrarsi in un nuovo percorso artistico. Fin da subito il gruppo delinea le proprie caratteristiche, le quali si fondano su una grande passione per quest’espressione artistica e sull’intento di bazzicare gli anfratti più nascosti del sottosuolo del Rap statunitense, strizzando l’occhio a temi esistenziali e scostandosi invece da tutto ciò che corrompe la musica, che siano i soldi, l’egocentrismo o la violenza nuda e cruda. Di certo la carriera del duo non è stata delle più facili, con l’alternanza di momenti positivi ed altri in cui la stessa coppia si è persa, in una scena forse troppo affollata al tramonto di uno dei momenti più importanti per l’Hip-Hop e durante il quale molti sono rimasti legati ai fasti del passato senza avere la capacità di ritagliarsi un futuro. E’ così che nel duemiladodici i C.D. danno alla luce, forse un po’ in sordina, il loro ultimo album, il quale ha ricevuto una valanga di consensi all’interno del cosmo underground – e, bisogna dirlo, a ragione!
L’intero lavoro è frutto della stretta collaborazione tra i due protagonisti, senza alcuna partecipazione esterna; ciò che ne scaturisce sono quindici tracce estremamente solide e compatte, ben connesse l’una all’altra attraverso uno stile chiaro e dalle radici profonde. La produzione musicale è caratterizzata da sonorità e campioni morbidi, i quali spaziano tra squisiti giri di pianoforte (“RAW” e “Man Alone”), archi melodici e solenni (“Chill” e “Point Blank”), fiati e giri di basso poderosi (“Gangster Boogie”). Tutto ciò viene abbinato a batterie dotate di casse avvolgenti, battiti secchi e molto decisi che inevitabilmente ci riportano ai fasti degli anni novanta. L’utilizzo dell’Elettronica è praticamente abolito, così come sono banditi i suoni distorti e sintetici. M.I. contribuisce in maniera attiva alla conservazione dello stile imposto dai beat, rimando con un flow decisamente pacato ed equilibrato, caratterizzato da una voce molto calda e la tendenza a trascinare le parole al termine di ogni barra. Nel complesso, l’mcing è di primo livello e riesce ad essere piacevole grazio a uno stile molto originale. Le tematiche sviscerate trattano temi importanti e lo stesso titolo dell’album che, come viene spiegato all’interno del booklet, fa riferimento al mercato dei cosiddetti conflict diamonds (i diamanti insanguinati) ne è il più significativo biglietto da visita.
A conti fatti, “Diamond” è un ottimo disco che riesce a riportare in auge un passato che ha fatto avvicinare tanti a questa musica, ma riesce a farlo in modo attuale e senza scopiazzature.
Tracklist
Constant Deviants – Diamond (Six2Six Records 2012)
- (Intro)
- RAW (Diamond)
- Gangster Boogie
- One, Two
- Top 10
- Chill
- Its Ok
- Man Alone
- Here I Come
- Its All Love
- Victory
- B My Pleasure
- Krush Groove
- Point Blank
- Im Sayin
- (Bonus Track)
- (Bonus Track)
- (Bonus Track)
Beatz
All tracks produced by Constant Deviants
Cazza
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