Cunninlynguists – Oneirology
All’uscita di “Death Is Silent”, ovvero ottobre duemiladieci, già si parlava del quinto disco (se non contiamo il bis di “Strange Journey”) dei Cunninlynguists, il che lascerebbe immaginare una gestazione dell’uno e dell’altro maturata pressoché in parallelo. In effetti è inevitabile chiedersi, ancor prima di darne un giudizio, se “Oneirology” sia più prossimo a “Dirty Acres” e “A Piece Of Strange” oppure all’esordio solista di Kno, puntando con decisione e già a un ascolto iniziale su quest’ultimo. Anche la formula del concept album viene capitalizzata, con un passaggio tutt’altro che incoerente dal funereo all’onirico, più precisamente allo studio dei sogni, tema egregiamente rappresentato dall’artwork di Lois Van Baarle e presente grosso modo nella totalità dei quindici brani che formano l’album.
Basterebbe ciò per sottolineare la complessità e la non ordinarietà di un progetto che, va da sé, abbonda di flussi di coscienza, al quadro d’insieme bisogna però aggiungere l’inarrestabile sviluppo stilistico di Kno, sempre più attratto dal Rock, che sia quello Prog dei Taï Phong (“Predormitum”), vicino alla Disco di Marianne Faithfull (“Murder (Act II)”), Kraut degli Improved Sound Limited (“My Habit”), Elettronico dei Marillion (“Stars Shine Brightest”), psichedelico di Buffy Sainte-Marie (“So As Not To Wake You”) o Folk dei Renaissance (“Embers”), il che contribuisce a virare il tutto su tonalità piuttosto malinconiche. Nonostante l’utilizzo rigoroso dei quattro quarti e della campionatura (peraltro pregiatissima), “Oneirology” assume dunque tratti molto marcati, prendendo le distanze tanto dall’Hip-Hop più street (dall’underground in generale), quanto dalle prime produzioni degli stessi Cunninlynguists. Sarà questo, a mio modo di vedere, lo snodo che ne determinerà (o meno) il successo e soprattutto l’apprezzamento da parte del pubblico di settore, ma un conto è valutarne l’appetibilità, per così dire, o la conformità ai gusti di chi segue il genere, altro è considerarne la qualità in senso assoluto. Che è alta, non c’è dubbio.
Rispetto al beatmaking, è sufficiente ribadire che alla ricchezza di sample e sonorità segue una composizione di grande raffinatezza nella quale nulla è lasciato al caso: dalle linee di basso alla programmazione delle batterie, passando per le tastiere di Deacon The Villain, è un susseguirsi di architetture altamente evocative, che sottolineano in maniera compiuta e organica le strofe del trio. Kno, saggiamente, ha un ruolo marginale nel Rap dei Cunninlynguists, maggiore la partecipazione di Natti e Deacon, che trovano adeguato sostegno in Freddie Gibbs, Big K.R.I.T., Tonedeff e pochi altri featuring. Superata oramai da tempo l’ironia un po’ acerba di “Will Rap For Food” e “Southernunderground”, il gruppo, come detto, sceglie percorsi non sempre immediati, astratti (<<everything ain’t what it seems/I wake up to find I’m inside of a dream inside of a dream/see buried deep beside the seams of my screams/of beings and otherworldly things rarely seen>>), più iconici che concreti (<<the mind is like a puzzle that could never be completed/we scuffle through its pieces, strugglin for peace it’s/hard for us to sleep and even harder to awake/the image in my mirror’s gettin harder to relate>>), esplicitando solo occasionalmente skills (“Hard As They Come”) e contenuti (“Get Ignorant”, senz’altro tra le prove migliori di “Oneirology”).
Il ragionamento mi porta a dire che si tratti di un’opera di difficile collocazione, molto umorale e soggettiva; di fronte a un paragone non nascondo che sceglierei istantaneamente “A Piece Of Strange”, né mi stupirebbero, tuttavia, opinioni differenti dalla mia. Dategli diverse opportunità, perché la prima impressione potrebbe non essere quella esatta.
Tracklist
Cunninlynguists – Oneirology (RBC Records/A Piece Of Strange Music 2011)
- Predormitum (Prologue)
- Darkness (Dream On) [Feat. Anna Wise]
- Phantasmata
- Hard As They Come (Act I) [Feat. Freddie Gibbs]
- Murder (Act II) [Feat. Big K.R.I.T.]
- My Habit (I Haven’t Changed)
- Get Ignorant
- Shattered Dreams
- Stars Shine Brightest (In The Darkest Of Night) [Feat. Rick Warren]
- So As Not To Wake You (Interlude)
- Enemies With Benefits [Feat. Tonedeff]
- Looking Back [Feat. Anna Wise]
- Dreams [Feat. Tunji and BJ The Chicago Kid]
- Hypnopomp (Epilogue) [Feat. Bianca Floyd]
- Embers
Beatz
All tracks produced by Kno
Scratch
All scratches by Dj FlipFlop
Bra
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