De La Soul – 3 Feet High And Rising

Voto: 5 | Reviewed by Icon

De La Soul: un nome che tutti voi dovreste conoscere. Così come dovreste conoscere Posdnuos, Trugoy (oggi semplicemente Dave) e Maseo, tre ragazzi che hanno fatto la storia (è proprio il caso di dirlo) dell’Hip-Hop, soprattutto grazie ai loro primi due album, entrambi abilmente prodotti da uno dei più grandi beatmaker di sempre: Prince Paul. Era il 1989 quando usciva “Me Myself And I”, singolo che fece il giro del mondo e spalancò le porte al successo di “3 Feet High And Rising”, uno dei dischi più belli, più sottilmente complessi, più divertenti e più esilaranti che la nostra musica preferita vanti ancora oggi.

Elefantiaco il numero di tracce, ben ventiquattro delle quali almeno la metà riservata a spassosi skit, dai campionamenti di lezioni di francese (“Transmitting Live From Mars”) alla simulazione di un’orgia (oggi molto in voga…), fino a una descrizione di tutti i personaggi che popolano il mondo De La Soul – in pratica la mitica Native Tongues (Jungle Brothers, A Tribe Called Quest, Queen Latifah); per quel che riguarda i brani veri e propri, sono tutti degli autentici capolavori, a partire dal primissimo singolo “Plug Tunin'” (nella versione originale e quella del 12”), alla citata “Me Myself And I”, idem per “The Magic Number”, “Say No Go”, “Eye Know” (la mia preferita) e la mitica “Buddy”, nella quale fece il suo esordio un certo Q-Tip. Notevoli tutte le produzioni, con sample presi dai cartoni animati, dai Funkadelic e da qualsiasi cosa abbia un bel suono, il tutto a dimostrare l’istrionico intuito compositivo di Prince Paul. Pos, uno dei migliori liricisti che l’Hip-Hop abbia mai avuto, sgancia le rime migliori, così come il suo compare Trugoy rende al massimo sia quando si tratta di cazzeggiare, sia quando tocca fare un po’ più i seri.

“3 Feet…” è in tutto e per tutto un disco immortale, che nonostante i dodici anni abbondanti di vita suona ancora fresco e attuale, svelando sorprese ogni volta che si clicca sul tasto play. Il mio consiglio, laddove abbiate poca dimestichezza con lo stile dell’epoca, è di comprarlo a scatola chiusa e ascoltarlo più volte, non arrendendovi se i primi tentativi dovessero risultare ostici: vedrete che presto vi entrerà nel cuore. Io l’ho trovato per caso alla Virgin (chissà da quanti anni era lì…), ma non l’ho mai visto da altre parti; recentemente, però, ho notato i primi dischi degli Stetsasonic (altra roba potentissima) in ristampa e, siccome l’etichetta è la stessa, speriamo venga anche il turno di questo classico e magari del suo seguito (forse perfino migliore).

Ho solo un grande rimpianto, quello di non essere nato prima vivendo attivamente quei giorni, quando l’Hip-Hop non aveva ancora perso la propria innocenza e tutti appartenevano a una grande famiglia, quella universalmente conosciuta come Zulu Nation. Possiamo consolarci, però, ascoltando i dischi di quel periodo, sognare con e grazie a loro – sognare che l’Hip-Hop torni ad essere così…

Tracklist

De La Soul – 3 Feet High And Rising (Tommy Boy Records 1989)

  1. Intro
  2. The Magic Number
  3. Change In Speak
  4. Cool Breeze On The Rocks
  5. Can U Keep A Secret
  6. Jenifa Taught Me (Derwin’s Revenge)
  7. Ghetto Thang
  8. Transmitting Live From Mars
  9. Eye Know
  10. Take It Off
  11. A Little Bit Of Soap
  12. Tread Water
  13. Potholes In My Lawn
  14. Say No Go
  15. Do As De La Does
  16. Plug Tunin’ (Last Chance To Comprehend)
  17. De La Orgee
  18. Buddy [Feat. Jungle Brothers and Q-Tip]
  19. Description
  20. Me Myself And I
  21. This Is A Recording 4 Living In A Fulltime Era (L.I.F.E.)
  22. I Can Do Anything (Delacratic)
  23. D.A.I.S.Y. Age
  24. Plug Tunin’ (Original 12” Version)

Beatz

All tracks produced by Prince Paul and co-produced by De La Soul

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