Diabolic – Liar & A Thief
Per inquadrare Diabolic all’interno dell’odierno panorama Hip-Hop è opportuno fare una piccola precisazione sulle sue origini musicali e formative: il Nostro nasce e affina le proprie capacità da mc sotto l’ala protettiva (e che ala!) di Immortal Technique, va da sé che le caratteristiche che ne delineano la personalità e i contenuti sono pressoché identiche a quelle del maestro e della crew rappresentatrice perciò, se pensate di scovare all’interno del suo progetto tematiche inerenti l’amore, la pace o elucubrazioni oniriche, siete fuori strada – idem se siete alla ricerca di qualcosa di inedito. I brani di “Liar & A Thief” sono un susseguirsi di rime da battaglia inneggianti revolucion e lotta continua: contro lo Stato, oppressivo verso i più deboli, come entità limitante della libera espressione nonché distruttore della nostra amata terra e dei diritti umani.
Detto così, l’album suona un po’ apocalittico e pazienza: i messaggi di Diabolic e compagni vanno in questa direzione, che vi piaccia o meno. Dal canto suo, il ragazzo dimostra di essere parecchio a suo agio con un microfono tra le mani e rappa con una dinamicità davvero sorprendente e incalzante (Immortal ha fatto un gran lavoro da questo punto di vista), condendo il tutto con un timbro vocale molto adatto alle argomentazioni trattate e, soprattutto, all’enfasi creata dal tappeto sonoro e dalle atmosfere scelte. I beat rivestono infatti un ruolo decisivo all’interno di “Liar & A Thief”, perché riescono a creare quell’alone crudo e solenne che tanto si addice a determinati ragionamenti; inoltre, tanto l’incisività del rapper quanto il suo stile si fondono in maniera sublime al corredo musicale, costituendo un blocco di granito indistruttibile, di quelli che spesso distinguono un buon lavoro da un’uscita ottima e penetrante. Quasi tutti i beat provengono dalla mente e dalle mani di Engineer, sorpresa molto gradita per durezza e aggressività; il suo contributo alla solidità complessiva del tutto è decisiva e, anche se non esplicitamente indicato, “Liar & A Thief” sembra quasi un lavoro a quattro mani tra Diabolic e il beatmaker, naturalmente sotto la supervisione dell’attivista peruviano.
Nel complesso, le tracce che si susseguono sono molto equilibrate tra loro e la presenza sporadica di featuring mica da poco (Ill Bill, Vinnie Paz, Canibus e, ovviamente, lo stesso Immortal) non fa altro che rendere il disco più completo e variegato, assestandolo a un ottimo livello. Non credo di sbilanciarmi troppo se dico che “Liar & A Thief” sia destinato a finire tra i cinque migliori album underground (e non solo…) del 2010; e spero quindi possa essere il punto di partenza di una carriera che si prospetta rosea – a dispetto del nero che qui domina.
Tracklist
Diabolic – Liar & A Thief (Viper Records 2010)
- Stand By
- Frontlines [Feat. Immortal Technique]
- Riot [Feat. Deadly Hunta and John Otto]
- Reasons
- Soldier’s Logic
- Order & Chaos [Feat. Ill Bill]
- I Don’t Wanna Rhyme
- Truth Part 2
- Nicolai Ros To The Goul (Interlude)
- Not Again [Feat. Vinnie Paz]
- Loose Cannon
- 12 Shots [Feat. Nate Augustus]
- In Common [Feat. Canibus]
- Modern Day Future [Feat. Deadly Hunta]
- Behind Bars
- Right Here
- Self Destruction (Outro)
Beatz
- Engineer: 1, 2, 4, 5, 6, 7, 8, 10, 11, 13, 14, 15, 16
- David Sivey and John Otto: 3
- Nightwalker: 9
- Engineer and Nate Augustus: 12
- Diabolic and Immortal Technique: 17
Cazza
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