Dj Krush – Butterfly Effect
Mancava, Dj Krush; nel senso affettivo del termine: ci mancava. L’ultima apparizione del beatmaker nipponico, a completamento di un decennio che l’ha visto impegnato con assidua regolarità, era infatti datata duemilaquattro (il buon “Jaku”), da lì in avanti un lungo silenzio – non sul versante live – interrotto quando forse nessuno scommetteva più su un suo ritorno. E invece, come C.L. Smooth preconizzava in “Meiso”, only the strong survive, perciò riecco il nostro Hideaki Ishii in un album di undici tracce (ordinate diversamente nell’edizione europea e con l’aggiunta di quattro strumentali bonus in quella iTunes) che rinfrescano una formula già collaudata ma mai identica a se stessa.
Comincio dalla discografia di Krush perché “Butterfly Effect” non ne ricalca un episodio in particolare, tuttavia richiama suggestioni già avvertite nei vari “Ki-Oku”, “Kakusei”, “The Message At The Depth” e via dicendo, dai quali si discosta appunto per una tracklist meno omogenea, in un certo senso autocelebrativa, priva di un concept vero e proprio: se ciascuno di questi possedeva una spiccata soggettività, pur foraggiando un insieme di profonda coerenza, nella sua fatica più recente il Nostro si muove tra brani che presi singolarmente sanno farsi apprezzare, però stentano ad amalgamarsi in un percorso unitario – discorso da non riferire al mood generale, che è scuro e notturno lungo tutti i cinquanta minuti di durata.
“Butterfly Effect” si apre sulla delicatezza un po’ piatta di “Nostalgia”, al cui pianoforte troviamo Takashi Niigaki, “Strange Light” è un colpo più irruento, le spazzole Jazz incrociano i synth di Free The Robots e l’energia sprigionata è davvero tanta, seguono il gelido minimalismo di “Probability” e il fitto Rap di Divine Styler, con conseguente incremento di bpm. Siamo a circa un terzo del viaggio e i cambi di marcia, come s’intuisce, sono già molti; è “Song Of The Haze” a ricondurci nei labirinti musicali di Krush, complici una tromba, un beat forse troppo leggero e un ricco campionario di suoni che ne disegna la componente melodica, clima subito curvato dal mix di Elettronica e Raggamuffin di “Sbayi One” e le chitarre di “Missing Link”, smembrate nella coda Drum’n’Bass.
L’ultimo giro comincia dall’onirica “Coruscation” e arranca nella noiosetta “My Light” (peccato: l’uso di strumenti della tradizione orientale prometteva altri sviluppi), tha BOSS rinnova una collaborazione che risale ai tempi di “Zen” e fa niente se le rime in giapponese di “Living In The Future” risulteranno incomprensibili, il pezzo ha un bel tiro e tant’è. Il cerchio si chiude con “Future Correction”, riallacciandosi – magari non a caso – alle morbide battute iniziali di un progetto godibile per lunghi tratti e un tantino pigro in altri, forte di una composizione curata in ogni dettaglio anche se debole, talvolta, dove meno si penserebbe (le batterie, solitamente coriacee e articolate nella produzione di Dj Krush, qui paiono in secondo piano e simili l’un l’altra).
Ecco motivato un track-by-track che in genere evito e che, viceversa, nel caso di “Butterfly Effect” aiuta a raccontare le diverse sfumature di un’operazione valida ma non memorabile.
Tracklist
Dj Krush – Butterfly Effect (Vinyl Digital 2015)
- Nostalgia [Feat. Takashi Niigaki]
- Strange Light [Feat. Free The Robots]
- Probability
- Everything And Nothing [Feat. Divine Styler]
- Song Of The Haze
- Sbayi One [Feat. Crosby Bolani]
- Missing Link
- Coruscation
- My Light [Feat. Yasmine Hamdan]
- Living In The Future [Feat. tha BOSS]
- Future Correction
Beatz
- Dj Krush and Takashi Niigaki: 1
- Dj Krush and Free The Robots: 2
- Dj Krush: 3, 4, 5, 6, 7, 8, 10, 11
- Dj Krush and Yasmine Hamdan: 9
Bra
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