Dj Muggs – Soul Assassins: Dia Del Asesinato

Voto: 4

Da anni è solito imbarcarsi quasi esclusivamente su voli che planano a una quota di crociera troppo bassa per essere rilevati dai più comuni radar; eppure Dj Muggs ricopre tutt’oggi un ruolo di assoluto peso in quel mondo di mezzo che costituisce (di fatto) il sistema linfatico di una Cultura che, ai piani più alti, sembra essersi dimenticata della profondità delle proprie radici.

Venuto meno l’impiego al cento per cento coi Cypress Hill, l’architetto delle nere domeniche d’inizio anni novanta ha prestato il proprio tocco oscuro ai versi di innumerevoli e rispettati maestri di cerimonia del sottosuolo, da GZA a Roc Marciano (il loro “Kaos” è annunciato per la fine del 2018), passando per Planet Asia, Ill Bill e, più recentemente, Meyhem Lauren. Ed è proprio alimentandosi dalle gemme finemente lavorate a quattro mani con l’instancabile capobastone del Queens che la fiamma nell’antro dei famigerati Soul Assassins ha ripreso ad ardere per celebrare il Dia Del Asesinato, quarta e ad oggi più scura incarnazione di quella setta fondata all’ombra della Collina.

Pochi secondi di ebano e avorio precedono lo spalancarsi della voragine apocalittica di “Day Of The Dead”, dalla quale emerge in tutta la sua arroganza (lirica) un Kool G Rap in formato deluxe (cinquant’anni compiuti poche settimane fa, per dire…) che sfrega il suo flow al quarzo su una superficie abrasiva, puntellata da batterie ruggenti e corde elettriche. Il vecchio Giancana rimane al microfono anche nella claustrofobica “Assassination Day”, giocando con le rime come fossero mattoncini Lego (<<place is exquisite, safe with the digits, safe in the district/my paper straight, was makin’ the difference, steak with some brisket/the goons jumped and made with my mistress, shape on them bitches/see niggas paid, I’m lyrical, grab the shades and a fitted>>) in tandem con MF Doom che invece sfrutta tutto lo spazio lasciato dal conteggio letargico dei bpm per confezionare le sue criptiche metafore.

Muggs è da sempre il genere di fuoriclasse che predilige le giocate semplici, ma immediatamente efficaci nell’andare a segno. Death Wish è un prototipo di questa filosofia, un tiro da tre punti che buca il canestro nel buio totale senza sfiorare nemmeno il ferro. La proverbiale notte senza luna – dipinta col sequencer – che vede nuovamente impegnato Doom, autore di una strofa a metà tra una sfasata introspezione in terza persona e le consuete sfumature pulp, al fianco di uno scatenato Freddie Gibbs che palleggia slang e metriche cangianti (<<might have to come out that mask if you snort a line of this/bitch I’m half man, half cocaina in a pissy staircase/serving gigas in a dirty kitchen cooking up Christina/got it from a Mexican off Alameda/told the homie we can swap it out/he gave me two bricks for the two-seater>>) con la destrezza di corde vocali che ricordano i palmi di Kyrie Irving.

La violenza prevale nella selezione dei tagli del produttore, tuttavia il retrogusto alcalino di pezzi come Duck Sauce (acida al punto giusto per esaltare il timbro ruvido di Eto) e Niggas Is Pussy è sapientemente neutralizzato da episodi che bilanciano il pH dell’ascolto. Primo tra questi è l’entrata in scena di Raekwon, che impressiona la pellicola col suo lessico al velluto nell’acido lo-fi di Yacht Party. Lo Chef presta il suo slang  in versione Lou Diamond anche in Black Snow Beach, duetto tutto newyorkese che sfila su un beat dai ricami tipici della tradizione shaolin. Certo, qui il sarto non è di Staten Island, ma la seta pare in tutte le sue pieghe quella utilizzata per confezionare i completi su misura dei Wu-Gambinos.

In linea con le moderne modalità di fruizione da fast food, “Dia Del Asesinato” è più breve e compatto rispetto ai suoi predecessori. La scaletta si compone infatti di tasselli che raramente si spingono oltre la soglia dei tre minuti; una scelta che, unita (anche qui discostandosi dal passato) alle apparizioni multiple di alcuni mc – Doom, Kool G, Meyhem Lauren e Mach-Hommy, quest’ultimo super versatile nell’antitetica doppietta tra Contagion Theory e Blue Horseshoes – e alla linea comune dettata da Muggs, amplifica l’effetto collettivo rispetto alla semplice compila vecchio stile. La Setta degli Assassini dell’Anima non era mai stata prima così unita.

Tracklist

Dj Muggs – Soul Assassins: Dia Del Asesinato (Soul Assassins Records 2018)

  1. Santa Muerte
  2. Day Of The Dead [Feat. Kool G Rap]
  3. Assassination Day [Feat. MF Doom and Kool G Rap]
  4. Yacht Party [Feat. Raekwon]
  5. Black Snow Beach [Feat. Raekwon and Meyhem Lauren]
  6. Blue Horseshoes [Feat. Mach-Hommy]
  7. Contagion Theory [Feat. Mach-Hommy]
  8. Wally Face [Feat. Hus Kingpin]
  9. Duck Sauce [Feat. Eto]
  10. Niggas Is Pussy [Feat. Meyhem Lauren]
  11. Death Wish [Feat. MF Doom and Freddie Gibbs]
  12. Outro

Beatz

All tracks produced by Dj Muggs

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