Edward Scissortongue + Lamplighter – Chavassian Striking Distance
A posare le mani su “Chavassian Striking Distance” credo di aver provato una sensazione simile a quella che, probabilmente, nel 1938 avvolse il professor James L. Brierley Smith quando, osservando strabiliato quell’orribile pesce impagliato, esclamò stropicciandosi gli occhi: c#**o signori, è un celacanto! Battute a parte, è emozionante, a ben diciotto anni di distanza da quel travolgente sisma passato alla storia col nome di “Funcrusher Plus”, scoprire che esistono ancora zone remote il cui riverbero è tutt’ora percepibile. Una di queste si situa sull’asse che si estende fra la paludosa Anglia Orientale e la città di Glasgow, rispettivamente casa di Edward Scissortongue e del suo fidato complice Lamplighter. Mc dall’approccio chirurgico il primo, autentico alchimista del campionatore il secondo. Assieme, i due costituiscono un vero e proprio legame ionico, anche se a mio avviso, nonostante l’ordine in cui sono riportati i nomi (e senza voler sminuire nessuno), il vero protagonista dell’EP è senza dubbio il secondo. “Construction” ad esempio, palma d’oro fra le quattro strumentali proposte, è un irresistibile saggio di tecnica compositiva che riesce nell’impresa di risultare, contemporaneamente, corposa e minimale. Lo stesso dicasi per il climax di “EFIM”, inquietante e ansiogeno fino alle viscere del basso, coi suoi continui schiocchi e cambi di passo ma terribilmente aggraziato nel cullare martello, incudine e staffa.
Un vero designer del beat, che sembra (anzi, sicuramente è così) studiare ogni piega delle proprie composizioni. La maggior parte dei suoi colleghi in genere si accontenta di affettare i campioni, lui no: li prende, li disidrata, li polverizza e li filtra per poi ricomporli minuziosamente con pinzetta e microscopio. La controparte vocale del duo fa invece la sua comparsa nelle altre quattro tracce, sguainando un stile lirico dai toni pacati ma al contempo estremamente affilato e dai profondi risvolti, obbligando a qualche sforzo supplementare le cortecce meno allenate, ma che non potrà impensierire chiunque possieda una certa dimestichezza con la penna di Aesop Rock, con cui Edward sembra peraltro condividere una certa teatralità. Un tratto particolarmente evidente nella narrazione particolareggiata di “The Prospector” (<<Every single one a savage on the path they chose/draining every pigment from the dark rainbow, and pick a pathway home>>) e nella crepuscolare “Same In The Dark” (<<Honest to God, I was honest to God, I swear he wasn’t honest with me/I sung seven Hail Mary’s to his son on the cross, heard nothing but this song on repeat/maybe it’s him, maybe it’s me, maybe my enlightenment got lost in the breeze/among the pockets of the fog in the treetops, the sprockets and the cogs in the street smog the apostles must eat>>), coadiuvata da una raffinatissima trama Elettronica a base di piano e archi che riporta vagamente alle menti il primo Stoupe.
Nonostante la breve tracklist, “Chavassian Striking Distance” offre ancora molto altro da scoprire, per cui concludo qua gli spoiler e vi invito caldamente a gustare questa deliziosa entrée, così da preparare il palato al meglio, in attesa del piatto forte (prossimamente disponibile in tutti i ristoranti della rinomata catena High Focus).
Tracklist
Edward Scissortongue + Lamplighter – Chavassian Striking Distance (High Focus Records 2015)
- EFIM
- The Prospector
- Thorfinn
- Same In The Dark
- One Hell
- The Red Boat
- Construction
- Attic
Beatz
All tracks produced by Lamplighter
li9uidsnake
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