Felt (Slug & Murs) – Felt 3: A Tribute To Rosie Perez
Ero interessato ad ascoltare questo disco. Molto interessato, diciamo. Anzi, diciamo pure che ero seriamente curioso. A dirla tutta ho vissuto al buio seduto nell’angolo più polveroso della mia cameretta da backpacker in preda a un’attesa spasmodica da quando ho saputo che il terzo episodio della saga sarebbe venuto alla luce cinque giorni dopo il mio compleanno e che Aesop Rock sarebbe stato il macchinista di questo treno chiamato Felt. L’hype creatasi attorno a “Felt 3: A Tribute To Rosie Perez” (protagonista di “Do The Right Thing” e “White Man Can’t Jump”) stava diventando davvero insostenibile; sono riuscito (non so come) a consumare l’mp3 di “Protagonists” che è stata, fino all’uscita, l’unica anticipazione disponibile di questo disco e tra “Get Cake”, finti show televisivi, ruffiane ricerche su rapidshare e quant’altro, il giorno dell’uscita arrivò.
Certo, ho avuto un sussulto quando mi sono accorto che “Felt 3” è composto da ben ventuno tracce. Ma a dirla tutta era un sussulto di felicità. “Felt 3” è uno di quei dischi su cui non si dovrebbero neanche spendere troppe parole; non è un disco cerebrale, complicato, che si presta a varie interpretazioni, è un disco solido di buon Hip-Hop, che andando a ben vedere si propone la salvaguardia di quest’ultimo dai tipici mainstream suckers più volte nominati nel corso del disco. E fa un certo effetto sentir parlare così Murs, che quel mondo l’ha visto per un po’ di tempo ed è tornato mestamente a Casa Underground dopo le vendite non proprio esaltanti di “Murs For President”, per parlare in faccia come si deve ai suoi fan. Il tutto mentre Slug ha espanso il business della Rhymesayers e Aesop Rock, come sempre, si è fatto grossi impacchi di cazzi suoi, stampando a chiare lettere la dicitura produttore sui suoi nuovi biglietti da visita.
Qualcuno ha criticato la poca coesione tra le liriche di Slug e Murs e i beat marmorei di Aes; personalmente ritengo sia solo la solita rottura di palle di chi non vuole che i loro artisti preferiti ogni tanto cambino registro e che allo stesso tempo si lamentano del fatto che facciano sempre le stesse cose. Sarebbe triste se Murs e Slug passassero tutta la vita sui beat allo Xanax di 9th Wonder e Ant. Invece i due ci danno dimostrazione di come riescano ad adattarsi alle decise mitragliate sonore di Aesop Rock, che tira giù un inferno Funk/Rock/Elettronico (sostenuto anche dai vigorosi scratch di Big Wiz) in tracce da puro head-nodding come “Protagonists”, “Bass For Your Truck”, “Glory Burning”, “She Sonnet” (davvero devastante), “Give It Up” (piccola apparizione di Aes al microfono) o anche più suggestive come la bellissima “Ghost Dance Deluxe”, “Permanent Standby” e “Deathmurdermayhem”.
Murs e Slug sono i soliti capi del microfono e non ci risparmiano anche stavolta gli argomenti a cui sono più affezionati; in primis le donne, problematiche (“Permanent Standby”), illusorie (“Ghost Dance Deluxe”), particolari (“Henrietta Longbottom”, “G.I. Josephine”), un po’ di sano ego-trip (“Protagonists”, “Revisiting The Styleetron”) condito dalla consapevolezza di essere rimasti gli stessi di sempre (“Like You”, “She Sonnet”, “We Have You Surrounded”) e un pizzico di opportuno cazzeggio (“Whaleface”, “The Prize”, “Paul Reubens”), senza disdegnare anche qualche intrigante ritornello. Manca qualcosa, però. Non vorrei fare la figura dei personaggi che ho criticato prima, ma è come se mancasse quella certa confidenzialità con l’ascoltatore nonché quell’atmosfera più easy che caratterizzava gli altri due “Felt”. Questo continuare a ribadire la vicinanza ai fan, allo spirito underground, questo continuo prendere le distanze dalla commercialità ha quasi trasformato Slug e Murs in due portabandiera di non-si-sa-che, quasi incattiviti e distaccati da quello che sembrava essere lo spirito iniziale dei Felt, meno serioso, più facilone e carico di spirito.
Non che manchi l’ironia in “Felt 3” (basti vedere le foto della presentazione), ma pare un po’ nascosta dietro qualche sbruffonata di troppo. Comunque sia, lasciate perdere queste motoseghe mentali perché “Felt 3” rimane un album che stazionerà a lungo nei nostri stereo, che continuerà a divertirci per un’ora abbondante e che toglieremo solo quando arriverà il già annunciato “Felt 4: A Tribute To Heidi Fleiss”. Sempre che il produttore non sia 9th Wonder…
Tracklist
Felt (Slug & Murs) – Felt 3: A Tribute To Rosie Perez (Rhymesayers Entertainment 2009)
- Protagonists
- Felt Chewed Up
- Get Cake
- Bass For Your Truck
- Like You
- Permanent Standby
- Kevin Spacey
- Ghost Dance Deluxe
- Revisiting The Styleetron
- Whaleface
- Glory Burning
- Henrietta Longbottom
- She Sonnet
- Felt Good
- Deathmurdermayhem
- The Prize
- G.I. Josephine
- The Clap
- We Have You Surrounded
- Give It Up
- Paul Reubens
Beatz
All tracks produced by Aesop Rock
Scratch
All scratches by Dj Big Wiz
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