File Toy e Dj Rogo – Euterpe
Dici File Toy e pensi subito a tag e graffiti e/o lo si ricorda preceduto dal termine featuring; quindi se da un lato il sambenedettino è un veterano dei principali asset della Cultura Hip-Hop, dall’altro lo si è sempre avvertito un po’ timido nell’affrontare palco e micro da leader assoluto. Ma poi arriva “Euterpe” (anche se, per la verità, col precedente “Sembra impossibile”, in coppia con Dj West e sotto effige Chernobyl Crew, si era palesato un importante cambio di passo e convinzione), un disco che scorre agile dalla prima all’ultima traccia, con Dj Rogo dietro alle macchine a produrre basi eterogenee e ricercate e un File Toy finalmente libero da incertezze e paranoie, a tal punto da ergersi a guida in “Segui me” (<<pensano tutti che oggi basti avere sneakers/scrivere di altre vite, dischi d’oro, mille fighe/…/non riuscite se l’odio non sale/la vita non va male/non ti salgono pare/non ti fermi a studiare/se non detesti e non calpesti chi ti vuole male/se lo facessi capiresti che non lo puoi fare/che non sei Cristiano e nemmeno Cutrone/non nasci bomber di riflesso, solo per passione>>).
Nell’album, l’mc racconta e si racconta a 360°, passando senza problemi né pudore dal sentimentalismo di “Canto stonato” (<<calmo dopo la tempesta il mare/saldo come un capo che sconfigge il male/baldo come un writer pronto a scavalcare/scalpo come quello che mi ha preso e mi ha reso normale/…/sei tu il mio Vangelo, il mio credo/il mio tutto, quando sto distrutto tu dai, io non chiedo>>) alla riflessione solitaria e velatamente malinconica di “Alba rosa” (<<penso, se non avessi fatto un flop su quella cabina/penso, se non avessi adorato ‘sta latrina/penso che se fosse ancora tutto come prima/il resto sarebbe la luce e non il buio pesto/di fronte a ‘sto mare adesso penso a tutti/i momenti felici ma pure quelli brutti>>).
Come si diceva, nel passato di File ci sono tanti anni di linee tracciate sopra i muri, fiamma sempre accesa, descritta in “Le luci dei vagoni” (<<le luci dei vagoni sono spente, corri forte/mano lesta, bozza in testa e faccio il tag sopra le porte/e batte forte/’sto cuore, sì, tutte le volte/l’adrenalina è l’eroina di chi guarda oltre/ogni notte una sfida/la carne si sente viva/la notte c’invidia, si vede da come ci ammira/la mia forza resta la mia comitiva, la locomotiva/il resto è fotta che mi ispira, senti come tira/…/siamo feccia su una freccia che ti illudi, man/sensi di paura mai avuti, bam>>) e in “Sheldon Cooper” (<<viaggio a stento sulla riva di ‘sto mare/col sentimento fatto a pezzi dal tuo finto amare/un andamento lento per poter passare/inosservato tra lo scempio che chiami rappare/…/fra treni murati e vagoni/coi ragazzini adesso ragazzoni/vi abbiamo infestato di scritte e colori/diteci grazie voi e i vostri grigiori/che ci abbiamo lasciato storiacce di amici e valori>>).
Matteo scrive rigorosamente sincero, comunicando pensieri e opinioni senza filtri o calcoli; ciò sia quando si tratta di dare un po’ di gomitate alte alla scena attuale (<<per voi che mi battete il cinque e poi battete cassa/malelingue non si finge, si dipinge all’aria ghiaccia/non si stringe mano che non sia di hermano, qua si parla in faccia/…/con la testa dentro al cesso vi ho mandato a fare in culo/solo con me stesso e la mente che andava in fumo/…/del resto me ne fotte un cazzo/la mia tag su ‘sto vagone e ‘sto palazzo hanno salvato un pazzo/adesso sì, sono padrone di tutto/padrone di me stesso/padrone del testo/padrone del lutto/padrone di ‘sta testa che degenera e che sfasa/padrone del beat, del sinth, padrone di casa>> – “Landlords”), sia quando le barre sono indirizzate a se stesso, tanto nella cattiva (<<sono rimasto in piedi con in mano l’ambizione/ho preso il treno giusto ma ho sbagliato la stazione/sono il malessere di ciò che scrivo/sono schivo, faccio schifo, sono ambiguo/…/ritorno nei mondi soppressi dall’essere umano/dove il malessere è l’essere di essere umano>> – “Non cambierò”) quanto nella buona sorte (<<lo devo solo a me se adesso stai in ascolto/se son rimasto in piedi anche toccando il fondo/che in un attimo ‘sta vita ti presenta il conto/…/guarda negli occhi quando pensi di contar qualcosa/da solo contro i vostri mitra ed io in mano una rosa>> – “Lo devo a me”; e <<sempre da solo, sempre in volo come un kamikaze/la faccia al suolo, il cuore al polo, come disse Claver/…/lo so cosa significa avere un valore/sì, lo so cosa significano lacrime e sudore/sì, lo so cosa significa tremare dal dolore/me lo hanno insegnato a casa col calore dell’amore>> – “Cintura d’insicurezza”).
Degni di menzione anche i “Lividi e brividi”, bel pezzo sugli alti e bassi della vita impreziosito dal featuring di Sph (<<la normalità è un paradosso/come un cecchino che si spara addosso/un politico che lascia il posto/e la realtà è un mercante che rincara il costo/…/e le farfalle sono lepidotteri/volano senza fare il rombo degli elicotteri/spariscono in un giorno per magia, David Copperfield/tu hai cent’anni di vita e li sprechi per fottermi/se le sfiori rischiano la vita/il concetto inverso della mela proibita/e se ti chiedi perché parlo di farfalle/be’, perché qualsiasi cosa rappi al posto del tuo mento hai le mie palle>>), l’R’n’B storto di “Scomodo”, con 2Bet a elargire eleganza e attributi (<<diffido da sempre di chi dice fai così/di chi parla ma non ha mai avuto palle per esporsi/i miei trascorsi mi hanno portato fino a qui/lontano da quella merda, a prendere il mondo a morsi/non serve opporsi/serve agire, sovvertire l’ordine/correre, non fuggire>>), e infine la cantautorialità di TMHH in “Stessa barca” (<<siamo schiavi della stessa nota/nati dalla stessa donna/figli di una banconota/morti per la stessa somma/tutti nella stessa fossa/per un paio di occhi nuovi/vogliono morire insieme per non vivere da soli/volti senza tempo a chiedere perdono/ti dirà Primo Levi mo’ se questo è un uomo/qua ci hanno fatti schiavi ed il motivo è solo che ogni dannato re pensa solo al suo trono>>).
In conclusione, non tragga in inganno l’impegnativo titolo – nella mitologia greca, Euterpe è la musa della Musica; questo è infatti un disco semplice, pragmatico e schietto, un lavoro che arriva bene e facile, zero fronzoli e tutta sostanza, rime e sample. Dunque merita assolutamente attenzione e rispetto.
Tracklist
File Toy e Dj Rogo – Euterpe (Glory Hole Records 2019)
- Intro X-Files
- Segui me
- Canto stonato [Feat. Stephkill]
- Alba rosa [Feat. Zampa e Daniele detto Inox]
- Non cambierò [Feat. Moder]
- Sheldon Cooper
- Lo devo a me [Feat. Kenzie]
- Landlords
- Hey vita
- Cintura d’insicurezza [Feat. Askal Fukushima]
- Lividi e brividi [Feat. Brenno Itani e Sph]
- Scomodo [Feat. 2Bet]
- Julian Ross [Feat. Claver Gold]
- Stessa barca [Feat. TMHH]
- Le luci dei vagoni
Beatz
Tutte le produzioni di Dj Rogo
Scratch
- Dj T-Robb: 1, 2
Gabriele Bacchilega
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