Fred Ones – Phobia Of Doors
Fred Ones, già deejay per Mike Ladd e componente dei Sonic Sum, esordisce con “Phobia Of Doors” (sottotitolo: a collection of short stories), un album che mette in luce le sue qualità di producer e che ospita svariati nomi della scena underground. Il sinistro cigolio di una porta introduce gli ascoltatori nella prima stanza, dove il Funk selvaggio dell’intro fa coppia con l’energia di Akbar. Traccia dopo traccia, si avvicendano differenti atmosfere, ora calde e avvolgenti, poi scure e minacciose, tutte più o meno adeguatamente supportate dalla presenza dei vari mc’s e dalle loro intuizioni: storie di burattini nelle mani dell’industria musicale (il “Puppet MC” descritto da L.I.F.E. Long), di pericolosa dipendenza dal gioco d’azzardo (“The Same Still”), storie di sesso che non conoscono un lieto fine (“Sex And More”), persino storie di coltelli (un soggetto curioso ed originale proposto da Rob Sonic, anch’egli membro dei Sonic Sum).
Alcuni personaggi, che in precedenza ci avevano abituato a un certo tipo di suono, vengono ora proposti da Fred in una veste differente ma quasi sempre appropriata: Hangar 18 e Vast Aire, ad esempio, accantonano per un po’ la robusta Elettronica e l’astrattismo tipico di casa Def Jux per esibirsi su un soffice tappeto di archi (“Evolve”) piuttosto che su eterei intrecci di sitar (“Someseeds”). Il lavoro del produttore è dunque ricco e multiforme, ancorché sempre suggestivo; la sua creatività e il livello d’interazione con gli mc’s raggiungono uno dei momenti più alti in “Manmade”, dove – su un beat camaleontico che sottolinea in maniera appropriata l’evoluzione e i progressi dell’essere umano – Rise, Shine e Seraphim esprimono le loro impressioni in merito.
Forse un punto debole del progetto si può individuare nel fatto che il concetto delle porte (molto intrigante, peraltro, e rappresentato graficamente da due diverse cover per le edizioni USA ed europea) sia affrontato a un livello solo superficiale (il titolo e qua e là i cigolii), gli mc’s chiamati in causa non fanno infatti alcun riferimento a ciò, rischiando di togliere coesione a tutto l’insieme – al concept, se così vogliamo intenderlo. Il modo migliore per apprezzare l’opera prima di Fred Ones è allora proprio quello di focalizzarsi singolarmente su ogni ambiente proposto e sul rispettivo artista: non abbiate timore di entrare nelle stanze di “Phobia Of Doors”, potreste trovare sorprese interessanti ad ogni uscio svoltato…
Tracklist
Fred Ones – Phobia Of Doors (Nocturne/Raptivism/Ascetic Music/On The Corner 2004)
- Phobia Intro [Feat. Akbar]
- Rush Cowboy [Feat. Sinnagi]
- The Same Still [Feat. M. Sayyid and Creature]
- Test [Feat. Breez Evahflowin’]
- Puppet MC [Feat. L.I.F.E. Long]
- Future Intro
- As Seen By [Feat. Blowout]
- Manmade [Feat. Rise & Shine and Seraphim]
- Evolve [Feat. Hangar 18]
- 2087 [Feat. Yazeed]
- DSK Intro
- Virus [Feat. Abyss]
- One Last Stab [Feat. Rob Sonic]
- Someseeds [Feat. Vast Aire]
- Sex And More [Feat. Slug]
- Outro
Beatz
All tracks produced by Fred Ones except tracks #4 co-produced by Jun and #14 co-produced by Eric M.O.
Scratch
- Fred Ones: 1, 2
- Blowout: 13
Al-X
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