Gentle T – Bar sport
Possiamo riprendere il filo del discorso da quanto dicevamo qualche settimana fa a proposito di “In nome di Akira”: c’è una scena underground che opera in sincrono, esprime la propria indipendenza attraverso progetti che non concedono nulla all’easy listening, è in continuità alle novità provenienti dagli Stati Uniti e dà spazio al talento di giovani artisti che non rincorrono la fama svendendo sogni e dignità. “Bar sport” è un’altra testimonianza di ciò, disco realizzato attingendo da forze che gravitano in diverse realtà – Make Rap Great Again, Stakanov Boys, Stoned Saints Records, Granda Farmerz Records e Frank’s Vinyl Records – e pubblicato a dodici mesi da quel “Gran turismo” di cui vi invitiamo a leggere la nostra recensione per un veloce recap sul rapper salentino.
Otto brani, poco più di venti minuti complessivi e un approccio che, pur nel perimetro di un genere oramai codificato, presenta apprezzabili tratti identitari. Ovviamente è il carattere a manifestarsi nelle barre introduttive di “Maglietta e pantaloncini”, tra autocelebrazione e disincanto: <<per me questo è solo sport, sì, però chi glielo spiega/che ho cancellato qualche carriera con un Ctrl-Z/T come Pusha, ma gentile/la banconota che fruscia è ciò che voglio sentire/la tipa mi guarda, pensa che stile/io in maglietta e pantaloncini, pensa se mi sapessi vestire>>; e tocca dir bene subito anche dei G Farmerz, apprezzati al fianco di Sebini in “Moodigliani” e qui coinvolti in oltre metà album, a partire da una composizione a base di brevi tagli melodici – Roc Marciano avrebbe apprezzato – per un avvio del motore su giri già sostenuti. Direzione che non cambia in “Perle ai porci”, collaborazione a suon di punchline (<<sarà anche vero che su Spotify c’ho pochi fans/ma almeno mamma non mi ha detto falli su OnlyFans/che tanto questo che ne parla penso non li fa/io li ammazzo per divertimento, brother, only fun>>) con Jack The Smoker, che sulla materia potrebbe scriverci diversi tomi.
Ma, si diceva, Gentle T affronta la prova secondo modalità abbastanza riconoscibili, tanto per la dimensione tecnica, con quell’andatura pacata, composta (l’autocitazione <<sempre in slow flow, con il cazzo che lo velocizzo>> non passa inosservata) e molto rigorosa nella chiusura delle rime a fine verso, quanto per il realismo che fa da contrappeso tematico alle posture più ruvide e spigolose (<<io scrivo la vita vera/fatta di quella gente in sbattimento da mattina a sera/carta e matita nera>> – “Mille lire”, con l’ottimo contributo di Sebastian aka Killa Cali). E’ appunto in quegli incisi di maggiore concretezza, quando l’mc parla di quotidianità troppo spesso descritte ricorrendo a luoghi comuni (<<sto tra le piante, con chi ne ha passate di più/può raccontarti quello che non puoi guardarti in TV/lascia stare, quello ti vuole parlare di sud/perché ha l’amico che ha il fratello che c’ha il padre di giù>> – “That’s amore”) e rivendica un vissuto che non ha nulla di cinematografico (<<nelle mie parole c’è il sudore, non comicità/di ogni brother che si muove altrove in ogni città/penso a quando stavo dietro al forno a dire qua ci muoio/me ne sono andato un giorno, sì, ma c’ho lasciato Antonio>> – “Doppietta”, su un’evocativa strumentale di Hvgme), che la qualità di “Bar sport” trova pieno sfogo.
Spontaneità, passione, un forte legame con la terra d’origine (<<le parlavo giusto un po’ di sere fa/di come ho sempre le valigie piene, sì, ma voglio rimanere qua/quanti amici sono in viaggio, non li becco mai/mezza volta all’anno, il tempo di un abbraccio, come stai?>> – “Walk away”); sono i perni attorno ai quali ruota il tutto, consolidando intese (completano l’elenco Montenero, Enema SDO, Frank’s Vinyl e Tosses) e dando ulteriore conferma del potenziale che Salvatore sta coltivando con pazienza da una decina d’anni, alimentando un percorso costellato di lavori piccoli, magari poco esposti, ma di valore. Il mood è quello di quando si va al bar sotto casa e si finisce a fare due chiacchiere con un vecchio amico (<<se questo giro è già pagato, pago l’altro/che brindiamo a chi per un motivo o l’altro sta dall’altro lato/a chi non ha pensato mai in grande/e chi l’ha fatto però ormai è grande, questo mi ha aiutato>> – “L’acqua quando piove”), condizione che apprezziamo a priori e tanto più se supportata da buon Rap e produzioni selezionate con gusto.
Il neon sfarfalla, il bancone è scheggiato, le sedie e i tavolini sono in plastica. Alla clientela del “Bar sport” va bene così, perché l’importante è bere in compagnia e fino a notte fonda: Gentle T è lì che vi aspetta.
Tracklist
Gentle T – Bar sport (No label 2023)
- Maglietta e pantaloncini
- Perle ai porci [Feat. Jack The Smoker]
- That’s amore
- Doppietta [Feat. Montenero]
- Bicchieri scheggiati
- Mille lire [Feat. Sebastian]
- Walk away [Feat. Enema SDO]
- L’acqua quando piove
Beatz
- G Farmerz: 1, 2, 5, 7, 8
- Hvgme: 3, 4
- Frank’s Vinyl: 6
Scratch
- Tosses: 3
Bra
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