Has-Lo – In Case I Don’t Make It
Eccoci ancora una volta alle prese con un artista che si ritrova sotto l’ala protettrice della Mello Music Group, la quale mette sotto contratto un cavallo di razza buono per tutti i terreni di gara, capace di occuparsi da solo di ogni dettaglio, dal principio alla fine, partendo dalle produzioni e arrivando alle liriche, senza comprimari e senza alcuna assistenza esterna. Il tutto a riconferma della crescita costante dell’etichetta di Michael Tolle e dei suoi affiliati, capaci, a dispetto della poca esperienza, di sfornare progetti di qualità sopraffina mostrando un talento a dir poco invidiabile. Premesso ciò, bisogna dire che Has-Lo, rapper/producer proveniente da Philadelphia, presenta caratteristiche in parte differenti dai compagni di scuderia, distinguendosi non solo per la produzione musicale, ma anche per il flow e per i contenuti molto particolari. Andiamo con ordine.
“In Case I Don’t Make It”, quindici tracce per una durata totale di circa un’ora, è pervaso da un senso di sofferenza e tristezza imputabile in primis ai testi dell’mc, che si muovono intricati all’interno di una psiche alle prese con ragionamenti e discorsi inerenti la depressione, il susseguirsi della vita e le esperienze quotidiane (naturalmente negative). Tutto ciò si riscontra di continuo durante l’ascolto, con barre sul genere di <<so much weight in the hands of fate/in the hands of time, as it passes by/and I have less to say, and I’m past my prime/and you listen when I spit, but you can’t relate/’cause I’m a relic>>. Ogni traccia dell’album, di conseguenza, si muove sui toni struggenti e sofferenti delle tematiche trattate e mai si discosta dal quel clima, accentuato dal mood scuro delle produzioni che si distinguono per dei suoni parecchio cupi, ideati ad hoc da Has-Lo stesso per accompagnare le sue elucubrazioni scaturite da un malessere che qui trova una significativa valvola di sfogo.
In perfetto stile Mello Music, le strumentali hanno comunque casse profonde, giri di basso ricchi e corposi e rullanti importanti, che creano una struttura musicale di indubbia efficacia; il campionamento di archi, pianoforti rarefatti e melanconici, carillon, cori celestiali e fiati sono pensati e distribuiti qua e là per incrementare la cadenza di “In Case I Don’t Make It”. Descrizione che potrebbe portare molti a credere che nel complesso si tratti di una sofferenza inaudita e alla lunga fin troppo pesante, gli stimoli forniti da Has sono invece tanti e soprattutto è forte il fascino che ne scaturisce, un po’ a ricordare gli eroi romantici o la labilità psichica dei grandi artisti espressionisti di inizio ‘900 – per capirci, parliamo di una colonna sonora che si abbinerebbe bene ai quadri di Schiele, Munch o Kirchner.
Elemento altrettanto importante è dato dalle capacità del protagonista al microfono: come raramente accade (per ovvie ragioni), la concordanza tra composizioni e parole è qui perfetta, e per quanto le prime possano essere intriganti, il flow pacato, limpido ed incisivo del Rap completa un insieme oggettivamente solido e coerente. Nel complesso, la prova presenta un’ottima integrità e, uno dopo l’altro, i brani sembrano sostenersi a vicenda, creando un filo continuo che rende il risultato finale molto omogeneo, senza picchi negativi o positivi (ragion per cui, forse, a mancare è proprio la singola sorpresa).
Preparatevi a un tuffo emotivamente coinvolgente, esperienza non priva dei limiti dettati dall’assenza di variazioni, eppure interessante come tutto ciò che la MMG sta proponendo.
Tracklist
Has-Lo – In Case I Don’t Make It (Mello Music Group 2011)
- Utero
- Build Jewelz
- Everything Is
- Fiber Optics
- Kinetic Energy
- Limit
- Untitled #1 (Hold On)
- Sub-Ether
- Forgotten Styles
- Untitled #2 (Conception To Procession)
- Storm Clouds
- Years Later
- Subliminal Oppression
- Limbo
- In Case I Don’t Make It
Beatz
All tracks produced by Has-Lo
Cazza
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