J Dilla – Jay Stay Paid
Recensire un album postumo non è mai cosa facile. Il più delle volte si finisce con l’essere rispettosi nei confronti dell’artista scomparso e più che alla reale qualità di ciò che si sta ascoltando si rischia di osannarlo per quanto proposto in passato; ovviamente a tutto c’è un limite e di dischi postumi inutili ne abbiamo avuti purtroppo a bizzeffe, “Jay Stay Paid” va tuttavia oltre questa premessa e, pur restando un progetto assemblato dopo la morte del compianto J Dilla, non ha quasi nulla da invidiare ai suoi ultimi lavori pubblicati quando era in vita. La madre di Dilla, Maureen Ma Dukes Yancey, e Pete Rock sono infatti riusciti a ricostruire un percorso musicale che rende giustizia al talentuoso beatmaker di Detroit scomparso nel 2006: il suo apporto al mondo della musica è stato tale da influenzare un’intera città, ha caratterizzano il sound di tanti artisti emergenti e non, appartenenti a stili e generi musicali diversi, quindi in qualche modo la sua musica vive ancora indirettamente attraverso quella di altri.
Chiarito ciò, non resta che condividere in pieno le scelte compiute per ricostruire l’LP. Come in una sorta di stazione radio capitanata da Pete Rock, “Jay Stay Paid” riesce a ripercorrere in breve tutte le tappe fondamentali dell’articolato mondo musicale di J Dilla, andando dagli inizi degli anni novanta agli elementi Elettronici fortemente presenti nelle sue più recenti composizioni e attraversando ovviamente il fantastico scenario Ummah, le bozze di alcuni beat, i loop sincopati e la sfrontatezza delle strumentali sullo stile di “Donuts”, fino a giungere alle composizioni che risalgono al periodo della sua permanenza in ospedale. Le strumentali si alternano a brani che vedono al microfono ospiti di spicco del Rap game, si sente in tutto il disco un certo impegno da parte degli mc’s coinvolti, forse consapevoli in qualche modo di dover ricambiare quanto Dilla aveva regalato loro; si susseguono Blue, Phat Kat, Black Thought (“Reality TV” è probabilmente il brano migliore del disco) e la coppia Havoc/Raekwon, assieme sulla solida “24K Rap”. Questi sono, però, solo alcuni degli artisti presenti, capaci di dare un ventaglio aggiuntivo di sfumature al tutto.
Non ultimo, a margine dell’ottima musica e del giusto omaggio a Jay Dee, “Jay Stay Paid” è un acquisto che darà un aiuto alla stessa Ma Dukes, a sua volta affetta dalla medesima malattia del figlio e che, insieme ai suoi eredi, lotta inoltre per ottenere i diritti di copyright della musica di James.
Tracklist
J Dilla – Jay Stay Paid (Nature Sounds 2009)
- KJay FM Dedication
- King
- I Told Yall
- Lazer Gunne Funke
- In The Night/While You Slept (I Crept)
- Smoke [Feat. Blu]
- Blood Sport [Feat. Lil’ Fame]
- caDILLAc
- Expensive Whip
- Kaklow (Jump On It)
- Digi Dirt [Feat. Phat Kat]
- Dilla Bot Vs. The Hybrid [Feat. Danny Brown]
- Milk Money
- Spacecowboy Vs. Bobble Head
- Reality TV [Feat. Black Thought]
- On Stilts
- Fire Wood Drumstix [Feat. DOOM]
- Glamour Sho75 (09)
- 10,000 Watts
- 9th Caller
- Make It Fast (Unadulterated Mix) [Feat. Diz Gibran]
- 24K Rap [Feat. Havoc and Raekwon]
- Big City
- Pay Day [Feat. Frank Nitty]
- See That Boy Fly [Feat. Illa J and Cue D]
- Coming Back
- Mythsysizer
- KJay And We Out
Beatz
All tracks produced by J Dilla
Mistadave
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