Jigmastas – Resurgence
Quando penso all’Hip-Hop di inizio duemila, il ricordo va spesso ai Jigmastas di “Grass Roots – Lyrical Fluctuation” e “Infectious”, pubblicati in rapida sequenza nel giro di un anno: malgrado l’abbondanza di lodi ricevute, il duo formato da Dj Spinna e Kriminul non ha mai ottenuto la popolarità di altre realtà newyorkesi del tempo, rimanendo di fatto nel limbo di quei gruppi underground seguiti solo da una minoranza di backpacker incalliti (discorso che potremmo applicare anche ai Polyrhythm Addicts, sempre col beatmaker di Brooklyn alle macchine); eppure, nella loro fedele aderenza alla tradizione e ai modelli suggeriti dai maestri indiscussi (Pete Rock in primis per la componente musicale), i due progetti citati in apertura avevano il pregio di non esaurirsi sulla breve distanza, risultando freschi perfino dopo un numero a tripla cifra di ascolti. La storia discografica dei Nostri, profondamente diseguale nei percorsi solisti, sembrava ferma appunto a quel periodo, con l’isolata “New York” (contenuta in “Sonic Smash”) a ravvivare un’intesa che non conosce cedimenti, invece…
Invece lo scorso settembre la BBE ristampa “Grass Roots” in un’edizione ricca di bonus e, il maggio successivo, porta sugli scaffali e negli store digitali il nuovo disco dei Jigmastas, “Resurgence”, realizzato combinando materiale mai diffuso prima e registrazioni ad hoc. Nuovo, quindi, non del tutto, ma curato in ogni dettaglio e capace di rievocare atmosfere cui oramai siamo disabituati senza calcare troppo la mano sull’effetto nostalgia. Ovvio che l’energia non sia dirompente quanto quindici anni fa, a maggior ragione per chi sa già cosa doversi aspettare, ciononostante l’operazione convince ancora a qualche mese dall’uscita, segnale più che significativo considerata l’abbondanza di titoli dimenticati dopo un paio di (faticosi) ascolti – perché azzerata la spinta propulsiva del web, del passaparola e del video cliccato milioni di volte, spesso non rimane altro che il vuoto. Non a caso, la label britannica dà a “Resurgence” una veste fisica mirata per il collezionista: CD e vinile che gonfiano con tutte le strumentali l’EP (10 brani comprensivi di intro/outro), per una durata complessiva che supera così l’ora e farà felici tanto i fan di Spinna (eccomi!) quanto i provetti mc’s alla ricerca di beat su cui esercitarsi.
L’album conferma la centralità del bravissimo produttore a fronte del ruolo secondario che il buon Krym riveste da sempre, rapper sprovvisto di un talento fuori dal comune sebbene a suo agio nella totalità delle apparizioni collezionate fino a oggi; ne segue un entusiasmo iniziale che deve molto alle abilità di Spinna, il quale aggiunge qualche synth alla composizione e li intreccia con eleganza alla selezione sopraffina di sample e drum. Il Funk tondo di “Too Ill”, lo snare aggressivo di “Magnetize”, il preciso gioco di ritmica tra basso e batteria in “Breather” (pressoché assente la sezione melodica), il morbido Jazz di “God And The Heathen”, i tagli grezzi di “The Outfit” (neppure il miglior MF Doom in acido…) e la sensualità di “Resurge” sono tutti colpi che vanno a segno e, se non gridiamo al miracolo come chi intravede capolavori dietro ogni angolo, tiriamo quantomeno un bel respiro di sollievo, ché qui c’è aria buona.
Soluzioni congeniali al Rap di Kriminul, al flow morbido e alle metriche lineari che, lontane da inutili virtuosismi, ne caratterizzano le liriche. Semplicità che si riflette in una gamma tematica di routine, dedicata in ampia percentuale all’intrattenimento, dall’autocelebrazione pura di “Too Ill” (con refrain di Shabaam Sahdeeq, in grafica Saadique) allo storytelling di “The Outfit”: a onor del vero un mezzo punticino lo togliamo proprio a causa dell’mcing, privo della brillantezza che emerge viceversa dalla prova di Spinna, disomogeneità che – come detto sopra – non ci coglie però impreparati, essendo quasi un attributo del gruppo.
Questione di sfumature, più che di sostanza; “Resurgence” è godibile quanto basta e dovrebbe essere seguito a ruota da “Stellar”, annunciato per la fine dell’anno. Attendiamo curiosi.
Tracklist
Jigmastas – Resurgence (BBE Music 2016)
- Resurgence Intro
- Too Ill [Feat. Shabaam Saadique]
- Magnetize
- Breather
- God And The Heathen [Feat. SKAM2 and Shadow Man Boogie]
- Penthouse
- Raise Up [Feat. SKAM2]
- The Outfit
- Resurge
- Resurgence Outro
- Too Ill (Instrumental)
- Magnetize (Instrumental)
- Breather (Instrumental)
- God And The Heathen (Instrumental)
- Penthouse (Instrumental)
- Raise Up (Instrumental)
- The Outfit (Instrumental)
- Resurge (Instrumental)
Beatz
All tracks produced by Dj Spinna
Bra
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