Kanye West – JESUS IS KING
C’è voluto un momento di reset mentale forzato; il minimo necessario per neutralizzare l’ingombrante strascico di pregiudizi che una gestazione travagliata e artisticamente anomala come quella di “JESUS IS KING” ha inevitabilmente finito per generare in chiunque non consideri ogni tweet di Kanye West alla stregua di un versetto della Bibbia. Un reset che si è rivelato purtroppo inutile: dopo un paio di ascolti, i pregiudizi hanno richiamato chiedendo (giustamente) spiegazioni…
Arrivato al suo nono album, il Kanye di oggi non è poi così diverso da quello con cui abbiamo avuto a che fare in questi ultimi dodici anni. Certo, avrà cambiato pelle più volte e la sua penna si è adattata di conseguenza, ma al centro di tutto – con la sola eccezione di “Ye”, in cui ha brevemente messo in luce un lato più terreno – ritroviamo sempre la sua imponente e dispotica personalità, che tende per natura a cannibalizzare l’atmosfera attorno a sé. Un ego fuori scala che, in questo caso, lo porta a sfoggiare la sua riscoperta fede cristiana come se fosse un qualsiasi cappotto di Louis Vuitton. Dell’umiltà nemmeno l’ombra; non è un Kanye che si sente più vicino alla figura del Cristo, è un Kanye che sembra piuttosto dire a tutti gli altri: ehi, guardatemi! Gesù ha scelto me!
Come tutte le recenti uscite targate G.O.O.D. Music, anche “JESUS IS KING” si assesta su una durata complessiva di circa mezz’ora. Ventisette minuti, cronometro alla mano, che però calano drasticamente se nel computo consideriamo solo i pezzi che non sono usciti dal forno in anticipo. Sì, perché mettersi all’ascolto dell’ultimo parto del signor West è un po’ come osservare un affresco incompleto, con le sue chiazze di vuoto e qualche rivolo di acrilico che scorre sulla parete. E non mancano neppure alcuni palesi scarabocchi lirici, come quella “Closed On Sunday” che, riuscendo però a guadagnarsi la vetta fra i brani più visualizzati su Genius.com, è il tanto perfetto quanto triste barometro di un livello medio di ascoltatori in costante arrotondamento per difetto, che spera e tenta (a volte riuscendoci pure…) di trovare un significato dietro al nulla.
Altrettanto bidimensionale è “On God”, che purtroppo stempera le vivaci pulsazioni del beat incorporando una discutibile sequela di cazzate (scusate, ma credo sia il termine tecnico più azzeccato), dalla buccia di banana del tredicesimo emendamento che sembra essere rimasta incollata sulla suola delle sue Yeezy al cartellino del prezzo di quelle stesse Yeezy, apposto nientepopodimenoché dalla mano dell’Altissimo in persona (<<that’s why I charge the prices that I charge/I can’t be out here dancin’ with the stars/no, I cannot let my family starve/I go hard, that’s on God>>).
La fortuna è che stiamo pur sempre parlando di Kanye West: la sua sindrome dell’orologio rotto è la garanzia che, prima o poi, qualcosa di buono nella tracklist compaia. “Follow God” è il genere di puzzle che pare ritagliato con le stesse forbici che usava quando ancora si vestiva da orsacchiotto; c’è “Selah”, orchestrata su un climax ascendente di celestiali alleluia chiamati a incanalare due strofe solo recitate dalla voce di Kanye – la calligrafia è infatti palesemente quella di Pusha T; lo stesso che qualche minuto più tardi si riunisce, dopo anni, nel booth col fratello No Malice per quella “Use This Gospel” che sarà probabilmente l’unica vera eredità ai posteri di “JESUS IS KING” – non dimenticate il caps lock.
Nessuna vera svolta spirituale, insomma. Dopo quel passo indietro (umano) che è stato “Ye”, lo speravano e ci credevano in tanti. Lui per primo. A tal punto da pretendere – e quindi convincersi – che questa si sia realmente compiuta.
Tracklist
Kanye West – JESUS IS KING (Getting Out Our Dreams II/Def Jam Recordings 2019)
- Every Hour [Feat. Sunday Service Choir]
- Selah
- Follow God
- Closed On Sunday
- On God
- Everything We Need [Feat. Ant Clemons and Ty Dolla $ign]
- Water [Feat. Ant Clemons]
- God Is
- Hands On [Feat. Fred Hammond]
- Use This Gospel [Feat. Clipse and Kenny G]
- Jesus Is Lord
Beatz
- Kanye West, Budgie Beats and Federico Vindver: 1
- Kanye West and E*Vax with the co-production by Federico Vindver and BoogzDaBeast and the additional production by Francis Farewell Starlite and Benny Blanco: 2
- Kanye West, Xcelence and BoogzDaBeast: 3
- Kanye West, Federico Vindver, Timbaland, Brian “All Day” Miller and Angel López: 4, 11
- Kanye West, Michael Cerda and BoogzDaBeast with the co-production by Pi’erre Bourne and the additional production by Federico Vindver: 5
- Kanye West, FnZ and Ronny J with the co-production by Federico Vindver and BoogzDaBeast and the additional production by Mike Dean: 6
- Kanye West and BoogzDaBeast with the co-production by Federico Vindver, Timbaland and Angel López: 7
- Kanye West, Labrinth and Warryn Campbell with the co-production by Federico Vindver and Angel López: 8
- Kanye West, Timbaland, Angel López and Federico Vindver: 9
- Kanye West, Angel López, Federico Vindver, Timbaland and DrtWrk with the co-production by Pi’erre Bourne and BoogzDaBeast: 10
li9uidsnake
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