Kenn Starr – Starr Status
Sull’Hip-Hop dell’anno che volge al termine non si è detto un granché bene. In molti hanno parlato di un’annata magra, non tanto per il numero di vendite e uscite, quanto per i risultati, in diversi casi al di sotto delle aspettative. Personalmente, resto dell’idea che a voler scavare con un po’ più di attenzione le sorprese non manchino mai, specie quando si ha a che fare con nomi e collettivi non particolarmente famosi. Il disco d’esordio di Kenn Starr rispecchia in pieno quanto appena detto, la sua spontaneità (potremmo anche chiamarla immediatezza) offre sfumature decisamente gradevoli e il perfetto equilibrio tra musica e liriche testimonia l’ottima integrità della Low Budget Crew.
Originario della Virginia, l’mc ha mosso i primi passi assieme a Talib Kweli, J-Live, Little Brother, Kev Brown (amicizie mica male…), approdando infine alla Halftooth; oltre al mixtape “The Starr Report”, che anticipava di poco “Starr Status”, le sue apparizioni più importanti sono quelle nella compilation “You Don’t Know The Half” e al fianco di Kev Brown, The Foreign Exchange, Wordsworth e Cesar Comanche. Per il suo primo LP, Kenn ha a disposizione un invidiabile assortimento di beatmaker, da Oddisee (il nome che torna più spesso nell’elenco) al fido Brown, passando per Illmind, M-Phazes, Khrysis, Roddy Rod e Young Cee: ognuno di questi signori fa un lavoro egregio e “Starr Status” può vantare una solidità che è spesso difficile riscontrare nei dischi prodotti a più mani, qualche scossone piazzato qua e là forse avrebbe reso l’atmosfera meno uniforme, ma nell’insieme è impossibile spendere giudizi negativi su queste sedici tracce piene di Funk, Soul, raffinati giri di pianoforte e beat di gran classe.
Le combinazioni migliori (a titolo di esempio) le troviamo in “Against The Grain”, “Middle Fingaz”, “Back At It Again” (le ultime due firmate da M-Phazes), “Never Too Late”, “Carry On”, “Nothing But Time” e “Know Too Much”. Altrettanto costante il rendimento al microfono, Kenn Starr non è un principiante e riesce a muoversi senza difficoltà dal puro esercizio di stile (“Middle Fingaz”) all’introspezione (“Waitin’ On You”), conservando sempre un lessico curato e un pizzico d’ironia. Ciliegina sulla torta, se proprio ce ne fosse bisogno, i featuring e una manciata di ritornelli cantati: Kev Brown, M-Phazes (un tantino più su degli altri) e Oddisee li abbiamo già citati, ora è la volta di Wayna, Supastition, Median e Kweli, che onorano nel migliore dei modi il rispettivo contributo in scaletta.
Se non avete ancora scritto la letterina a Babbo Natale, lasciate una riga per Kenn Starr: magari ne ha una copia nel suo grosso sacco…
Tracklist
Kenn Starr – Starr Status (Halftooth Records 2006)
- Starr Status (Intro)
- Against The Grain
- Relentless [Feat. Kev Brown]
- The Same Pt. 2
- Mr. Nice Guy [Feat. Wayna]
- Middle Fingaz
- U Will
- Never Too Late [Feat. Sean Born]
- Carry On [Feat. Supastition and Darien Brockington]
- Waitin’ On You
- Inside [Feat. Wayna]
- Back At It Again [Feat. M-Phazes and Median]
- Nothing But Time [Feat. Oddisee]
- Another Day [Feat. Sean Born and Chronkite]
- Know Too Much (To Go Back)
- If [Feat. Asheru and Talib Kweli]
Beatz
- Oddisee: 1, 4, 5, 9, 15, 16
- Illmind: 2, 11
- Kev Brown: 3, 8, 14
- M-Phazes: 6, 12
- Dj Roddy Rod: 7
- Khrysis: 10
- Young Cee: 13
Bra
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