Kento – Barre mixtape
A dodici anni dall’ultimo album solista in senso stretto, “Sacco o Vanzetti”, non dimenticando però i successivi “Resistenza sonora” con i Kalafro Sound Power e, soprattutto, le due uscite con band annessa, “Radici” e “Da Sud” coi The Voodoo Brothers, torniamo finalmente a parlare di un nuovo lavoro di Kento, progetto – dato che “Barre” è sia un disco che un libro – nato dalla necessità di comunicare l’esperienza fatta come insegnante di Rap nelle carceri italiane. Dalle sbarre alle barre e viceversa, dunque, per un concept multidisciplinare ambizioso e di non facile né immediata assimilazione, ma che sulla media distanza riesce a rivelare per intero valore e potenza comunicativa, con l’mc di origini calabresi che (si) racconta in maniera personale, intensa e, soprattutto, evitando generalizzazioni, populismi o piedistallismi, approccio che al giorno d’oggi è merce rara e preziosa.
Per quanto riguarda il lato musicale, avremmo forse preferito un’impalcatura strumentale affine a quella di “Radici”; nonostante la direzione sia un’altra, dobbiamo tuttavia ammettere che la contrapposizione tra le diverse produzioni utilizzate, spesso attuali e abbastanza leggere (opera di beatmaker tra i quali, giusto per citarne alcuni, spiccano Dj FastCut, Goedi e Gian Flores), e le rime vivide e passionali del protagonista, alla fine della fiera si rivela un mix che fa in pieno il suo, riuscendo a portare a casa il risultato. Anche perché con questo mixtape Kento consuntiva bene l’esperienza vissuta, non fermandosi però alle sbarre che dividono fisicamente i detenuti dal resto del mondo, bensì proseguendo oltre per arrivare a parlare delle grate invisibili, dei limiti che ognuno di noi ha, generati/imposti dal sistema o più semplicemente da noi stessi, dalla nostra cultura, educazione e da tanti altri fattori meno evidenti, sebbene presenti e impattanti.
Il rapper mette in chiaro fin dalla seconda traccia, “Orologi molli”, la mission di questo nuovo lavoro (<<ho scritto un libro nuovo, parla di essere liberi/e trovare dignità in un luogo fatto per non darne/ho scritto un libro per parlare ai miei simili/ma forse servirà più a me, ognuno ha le sue sbarre>>), sintetizzando come meglio non si potrebbe il contesto nel quale siamo e probabilmente saremo nei prossimi mesi/anni (<<in mezzo ai lutti che ci lascerà la pandemia/penso il peggiore sia di fatto un’occasione persa/quella di mettere gli occhiali a una certa miopia/ed essere comunità oltre l’emergenza>>) se non si cambia completamente visione e approccio. Un contesto arrogante, orientato unicamente al potere, alla poltrona, una società che non guarda ai problemi dell’attuale sistema carcerario, una sorta di vecchio e logoro tappeto sotto al quale nascondere sporcizia e polvere (<<forse il più colpevole segue sempre le regole/e intelligentemente mente in un modo autorevole/forse il più innocente è semplicemente il debole/spinto dal suo male, la sua fame ed il suo demone>>), senza porsi domande (<<dimmi cosa sai di noi oltre alle condanne/dimmi come ci si sente a sentire certe domande/ultimi in classifica e il pane non si moltiplica/persi tra le rime ed un fine che non giustifica>>) né cercare di capire come poter cambiare lo status quo (<<fa paura questa cella amara che ti invecchia/fa paura a quell’Italia che ci si rispecchia/fa paura la paura stessa, ferma la lancetta/la cultura del confondere giustizia con vendetta>> – “Barre da chiudere”).
Per opporsi a questa vera e propria odissea quotidiana occorre essere se stessi al 100% (<<senza la follia, senza poesia muori/duri ventiquattr’ore, sei una Instagram story/…/a me basta cielo ed acqua, penna, inchiostro e una candela/finché troverò Penelope amo solo questa vela/l’aria si colora con l’aurora boreale/cerco a sud pianeti e stelle, do le spalle alla polare/soltanto so chi sono quando scrivo/arte e materia, è la commedia umana, io non rido>> – “Odysseos”), vivere a testa alta senza nascondersi dietro nulla o nessuno, affrontando tutte le sfide con coerenza e la giusta sfrontatezza (<<voglio il coraggio e la forza di accettare/il bene ed il suo male, voglio avere i denti e il pane/voglio i tuoi occhi trasparenti e il soul inquieto/lasciando il mondo dietro al tondo del tuo didietro>> – “Veleno di serpente”). Approccio che Kento ha utilizzato da sempre con la propria musica (<<la mia penna è una lupara e a chi gli spara muore/vero capotreno di questo viaggio fantastico/il tuo Rap è plastica, il mio Rap è plastico>> – “Kumite”), una vera e propria compagna di vita (<<perno su cui gira il disco, pietra su cui costruisco/arte e vita insieme, sei piena certezza e rischio/più semplicemente mi hai costretto ad imparare/che qua ti devi battere o ti devi levare>> – “Mia”), trattata come tale e non come mero mezzo per raggiungere obiettivi diversi dal comunicare e interagire (<<servo del potere, servi in quanto personaggio/di fatto sei Salvini con in faccia un tatuaggio/padrini e vampiri qui scappano, rime di frassino in cuore alla Trap/ma pure il discorso del classico ha nascosto un sacco di scarsi in realtà>> – “Cazzate”).
In un momento storico e musicale come quello che stiamo vivendo, con una scena quanto meno disomogenea e che va da presunti gangsta rapper con rime scolastiche e prive di alcun contenuto a esponenti che rasentano il peggior cantautorato ammantato di intellettualismo, Kento continua a mantenere saldo uno stile di vita, ancor prima che un modo di intendere la carriera artistica, che vede il Rap come semplice mezzo per indirizzare concetti e storie necessariamente reali e tangibili, con stile e tecnica ma non perdendo un briciolo di realtà, strada e vita vissuta.
Tracklist
Kento – Barre mixtape (Aldebaran Records 2021)
- Aria necessaria
- Orologi molli
- Alba di vetro
- Bourbon
- Kumite
- Odysseos
- Cazzate
- Croce del sud
- Pyongyang
- Veleno di serpente
- Escher [Feat. Lord Madness]
- Mia – 2021 remaster
- Barre da chiudere
Beatz
- Shiny D: 1, 4, 8
- Goedi: 2, 3, 5
- Dj Fuzzten: 6, 11
- Gian Flores: 7, 9
- Dj Dust: 10
- Dj FastCut: 12
- Giovane Werther: 13
Scratch
- Dj Fuzzten: 11
- Dj FastCut: 12
Gabriele Bacchilega
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