King Geedorah – Take Me To Your Leader

Voto: 5

Follow the light, the light is your guide… E’ sufficiente un estratto da un kaijū della Toho del 1965, “Invasion Of Astro-Monster” di Ishirō Honda, per svelare come, fin dall’introduttiva “Fazers”, Daniel Dumile intenda condurre l’ascoltatore in un gioco di riferimenti e citazioni che costituiscono il collante – parlare in senso stretto di concept mi sembra fuorviante – attorno al quale “Take Me To Your Leader” prende corpo. Pubblicato nel giugno del 2003, l’album è un seguito apocrifo di “Escape From Monsta Island!”, uscito nel febbraio dello stesso anno; con quest’ultimo condivide infatti una pluralità di voci al microfono (il padrone di casa conserva per sé solo cinque apparizioni), la presenza in scaletta di diversi membri del collettivo M.I.C. (Biolante, Gigan, Jet-Jaguar e Rodan) e il gustoso richiamo al mondo fantascientifico di Godzilla.

Diciassette anni dopo, la freschezza del progetto King Geedorah è intatta, dimostrazione inconfutabile di uno stato di grazia che ha permesso al Nostro di imporre il proprio talento grazie a una sequenza ravvicinatissima di gemme incastonatesi nel miglior Hip-Hop del periodo, considerato che quel settembre sarebbe stata la volta di “Vaudeville Villain”, a firma Viktor Vaughn, e il marzo successivo avrebbe visto la luce anche “Madvillainy” del duo Madvillain. Elenco di titoli richiamato non per mera completezza, bensì perché il fine ultimo del ritorno di Zev Love X, ora avvolto – maschera e mantello – nei panni del super villain guantato in titanio, risiede appunto nell’urgenza della rivalsa, nel ribaltamento di un destino avverso, che l’ha preso a calci nel culo portandogli via prima un fratello e poi un contratto con la Elektra.

La furia cieca del mostro spaziale a tre teste risuona in una prova sulla carta sgangherata, grezza, lo-fi, che nell’omaggio al cinema dei mostri atomici nati all’ombra del Monte Fuji ha un parallelo d’eccellenza con quello – parimenti bizzarro – tributato a inizio anni novanta da nove ragazzi di Staten Island ai monaci shaolin: in ambo i casi, viene a intrecciarsi un immaginario che si discosta dall’abusato ricorso a “Scarface” e affini con la più classica attitudine Hip-Hop, ibridandone i medesimi topoi (autocelebrazione, storie di bassa o alta criminalità, ostentazione, esaltazione del collettivo d’appartenenza) in un percorso che non fa sconti e richiede di essere decifrato, in primis a partire da una componente musicale che raddoppia la dose di estrosità.

MF Doom è qui in pieno rush da “Special Herbs”, consolidando il carattere di uno stile che farà letteralmente scuola, dato che ne riconosciamo ancora oggi l’imprinting nel tocco di numerosi beatmaker. Ovvero: in “Take Me To Your Leader” c’è sì il Funk latino di Coke Escovedo, ma “Fastlane” fa suo un momento interlocutorio di “Hangin’ On”, rinunciando a una pasta melodica altrimenti molto morbida; idem per “Krazy World”, che pesca gli archi nel Soul dei 5th Dimension e li prende a martellate con delle casse che più zozze non si può; “No Snakes Alive” taglia invece la testa al toro e campiona la O.S.T. di tale Riichiro Manabe per un filmaccio di risulta intitolato “Godzilla Vs. Megalon”; infine, per i tre brani sprovvisti di Rap (“Monster Zero”, la titletrack e “One Smart Nigger”), tra dialoghi, effetti di ogni tipo, grida, versi e il bel Funk di Roy Budd per il tema centrale di “The Stone Killer”, la misura del collage è davvero frastornante. Un caos che si coagula nella dimensione artistica di una figura piombata con la violenza di un meteorite – uno di quelli che riempiono i film e i fumetti divorati dall’appetito di Daniel – nel mezzo del risveglio di un ambiente che, sul calare del millennio, era sprofondato in una preoccupante crisi d’idee; dunque quando ce n’era più bisogno.

<<She said excuse me, villain, you be illin’ with the wordplay/he said thank you very much, I’m billin’ ‘till thursday/once heard a beat drum it sounded like a sloppy knock/whoever was on the mic, speech is pure poppycock>> (“The Final Hour”). Zev, Doom, Geedorah o Viktor, chiamatelo col nome che vi pare, ambisce a riportare l’Hip-Hop in un perimetro per certi versi ludico (aggettivo che spendiamo altresì per il fantastico artwork), epurato tanto dal bello a tutti i costi ricercato con affanno nel mainstream quanto dall’esasperato realismo rivendicato in ambito underground; e se i piedi sono ben piantati nel presente (anzi, col senno di poi potremmo dire che calpestano già il futuro), l’approccio guarda con naturalezza al passato, accumulando un arsenale di punchline che, sul versante lirico, si conferma l’arma prediletta dell’mc.

Gli fanno eco Kurious (aka Biolante), che in “Fastlane” azzanna quanti si appropriano di onori che non gli spettano (<<cruisin’ in the Lex out the window seat/while I be trippin’ off the rhyme, bop my head to the beat/I can’t speak on delirious mood swings/true crowns are handed to true kings>>), il trio formato da due terzi dei Scienz Of Life e la femcee di Atlanta Stahhr nell’ottima “Next Levels”, i monsters MF Grimm (aka Jet-Jaguar) e Rodan nei vertiginosi saliscendi di “No Snakes Alive”, con quest’ultimo in particolare che tira fuori robette come <<fake niggas continue to practice the art of intimidation/sterile minds conceiving thought for artificial insemination/syntax the sequence, arranging lessons so deliberate, making/wise words clear, but population stay illiterate>>, e il canadese Trunks nel minutino infuocato di “Lockjaw”.

Dando per scontato che non manchi dalla vostra collezione, se ne deduce che “Take Me To Your Leader” sia senza dubbio tra i vertici dell’articolata progressione di MF Doom, tanto da meritare – pur a dispetto di qualche dislivello tra le varie performance dei rapper coinvolti – il più rotondo dei voti. <<We claim his throne, his providence and its citizens/in the name of King Geedorah!>>.

Tracklist

King Geedorah – Take Me To Your Leader (Big Dada Recordings 2003)

  1. Fazers
  2. Fastlane [Feat. Biolante]
  3. Krazy World [Feat. Gigan]
  4. The Final Hour [Feat. MF Doom]
  5. Monster Zero
  6. Next Levels [Feat. Lil’ Sci, Id 4 Winds and Stahhr]
  7. No Snakes Alive [Feat. Jet-Jaguar and Rodan]
  8. Anti-Matter [Feat. MF Doom and Mr. Fantastik]
  9. Take Me To Your Leader
  10. Lockjaw [Feat. Trunks]
  11. I Wonder [Feat. Hassan Chop]
  12. One Smart Nigger
  13. The Fine Print

Beatz

All tracks produced by Metal Fingered Villain except track #1 co-produced by E. Mason

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