Kool G Rap – The Giancana Story

Voto: 3

Tutto nella migliore (peggiore?) tradizione: sbattimenti, cambi di etichetta, bootleg e ritardi vari (due anni!) sono lo sfondo sopra cui sboccia “The Giancana Story”. Diciamo subito che, a causa di queste amenità tipiche del genere che tanto amiamo, il disco esce senza quella staffilata di singolo che era “First Nigga“; e poi aggiungiamo pure che se vi aspettavate un progetto su quel livello, avete sbagliato strada. Non tanto perché Nathaniel Wilson perda colpi, bensì per il numero enorme di produttori (undici per tredici strumentali) che non tiene il passo del buon Preemo. Detto ciò, passiamo a Kool: le parole Juice Crew vi dicono nulla? Il gran maestro assoluto e incontrastato dello storytelling, cronache di strada che sanno di cordite, asfalto bollente, bustine che passano di mano in mano, niggaz & bitches; liriche serrate, metriche complesse come il Mastermind, allitterazioni e assonanze incastrate l’una nell’altra senza pausa; una voce distillata al cianuro e ruvida come la scartavetra. Rendo l’idea?

Calato nei panni di Sam Giancana (boss di Chicago a cavallo tra gli anni ’50/’60, un tipetto tranquillo che tra le altre cose ha avuto le mani in pasta nel traffico di eroina di tutta l’America, nel tentativo d’invasione di Cuba alla Baia Dei Porci nel ’61, nell’omicidio di Kennedy, nella scomparsa di Jimmy Hoffa e in varie altre tombole parrocchiali – ma che volete di più da un recensore? Vi devo anche fare i compiti delle vacanze?), il Nostro mantiene standard altissimi e lascia indietro tutti: il problema è appunto che lui dà chilometri a ospiti e produttori, tanto da farti chiedere per quale motivo al mondo li abbia chiamati… E dire che i nomi non sono neanche quelli dei soliti sprovveduti: i Mobb Deep con un pezzo a testa (hmmm, Prodigy che mi combini…), Capone-n-Noreaga, il redivivo AZ (ma cos’è, un barbecue del Queensbridge?) e Jinx Da Juvy (che mantiene le discrete promesse lanciate nel disco di Hi-Tek), oltre a un pò di sconosciuti che si affollano dietro al microfono; Buckwild, Rockwilder, V.I.C. e Mike Heron picchiano sui tasti dei campionatori e forniscono al Padrino pezzi davvero carini (“Holla Back”, bella Buck per il loop di violino!), proprio tosti (“My Life” è una bombetta, se vi piacciono Cap e Nore il remix è sfizioso, sennò curiosità antropologica di vedere come stanno assieme uno degli mc’s migliori della storia e due tra i più scarsi) e altri un pò sfilacciati (i due prodotti da Younglord, “Thug For Life” e “Good Die Young”…se G chiamava – chessò – Marley Marl, non era meglio?).

In definitiva, “The Giancana Story” non è un disco da buttare via del tutto, ma certo non rende giustizia a Kool G Rap, che da una quindicina d’anni concilia la presenza su vinile con la street credibilty, la tecnica con la narrazione, le catene e i bracciali diamantati con la tuta da operaio, riuscendo a non diventare una caricatura di se stesso, a stupire ancora i vecchi fan e a conquistarne pure di nuovi nello zoccolo duro dell’Hip-Hop. Possiamo solo augurargli che a Natale Dr. Period, Premier e Marley gli infilino sotto l’albero cinque o sei basi a testa…auguri!

Tracklist

Kool G Rap – The Giancana Story (Rawkus Records/Koch Records/Edel 2002)

  1. Thug For Life
  2. Where You At [Feat. Prodigy]
  3. Holla Back [Feat. AZ, Tito and Nawz]
  4. It’s Nothin’ [Feat. Joell Ortiz]
  5. Drama (Bitch *igga)
  6. Thug Chronicles [Feat. Havoc]
  7. Blaze Wit Ya’ll [Feat. Jinx Da Juvy]
  8. Black Widow
  9. Fight Club [Feat. Shaqueen]
  10. My Life
  11. Good Die Young
  12. Streets
  13. Gangsta Gangsta
  14. My Life (Remix) [Feat. Capone-n-Noreaga]

Beatz

  • Younglord: 1, 11
  • Bink!: 2
  • Buckwild: 3, 12
  • Ghetto Pros: 4
  • Amar: 5
  • Ghetto Pros and FB: 6
  • Rockwilder: 7
  • Jaz-O: 8
  • Frank Nitti: 9
  • V.I.C. and Mike Heron: 10, 14
  • Dr. Butcha: 13
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