La Coka Nostra – Masters Of The Dark Arts
A tre anni dal positivo album di debutto di questo supergruppo nato dall’incontro tra gli House Of Pain e i pesi massimi Ill Bill e Slaine, La Coka Nostra torna sulla scena con un nuovo progetto carico di aggressività e pronto a far esplodere qualsiasi impianto stereo disposto a riprodurlo. L’assenza di un leader carismatico come Everlast, costretto ad abbandonare gli studi di registrazione per problemi familiari, sembrava compromettere la riuscita complessiva di “Masters Of The Dark Arts”, ma l’esperienza di Danny Boy e Dj Lethal, unita alle capacità liriche di Bill e Slaine, è riuscita a colmare senza troppi rimpianti il vuoto lasciato da Whitey Ford.
Di fronte a ciò, l’impressione è che il noto detto secondo il quale quando il gatto non c’è, i topi ballano, faccia esattamente al caso nostro, perché i due mc’s, liberi di muoversi sulle varie tracce impostando di volta in volta il proprio stile, confermano uno stato di forma invidiabile. I toni crudi e intimidatori vengono accompagnati da produzioni prorompenti, se da Dj Premier possiamo oramai aspettarci qualsiasi tipo di sorpresa, il nome Statik Selektah è invece quello che, a primo impatto, qui potrebbe risultare un po’ fuori luogo, deduzione rapidamente evaporata quando si impatta contro il beat confezionato per la traccia d’apertura, “My Universe”, che gode anche della presenza di Vinnie Paz nel ritornello.
Scorrendo il resto dei crediti, s’intuisce come ciascuna partecipazione sia stata scelta seguendo un’idea molto precisa, imprimendo all’album un’identità marcata, con suoni scuri e atmosfere sinistre provenienti dai campionatori di C-Lance, Dj Lethal, Sicknature, lo stesso Ill Bill e via dicendo. Dall’introduzione si passa a “Creed Of The Greedier”, nella quale troviamo un Danny Boy in formissima che riesce a tenere testa agli altri due protagonisti, segue “Mind Your Business” (Preemo, appunto), che musicalmente propone un deciso salto nel passato mentre le liriche si soffermano sui pericoli della fama e sul modo in cui i social hanno alterato il mondo in cui viviamo. Difficile fare altrettanto bene, ma per “Electronic Funeral” Beat Butcha si dimostra all’altezza delle strofe del collettivo, cui si unisce un ospite di gran lusso, ovvero Sean Price. Tra i contributi rimanenti abbiamo Thirstin Howl, Big Left e il fedele Sick Jacken, mentre in “Coka Kings” ritroviamo ancora Vinnie Paz, ricomponendo il gruppo che lo vede al fianco di Ill Bill (Heavy Metal Kings).
Complessivamente, abbiamo tra le mani un’uscita granitica e realizzata senza sbavature particolari, La Coka Nostra dimostra ancora una volta una solida padronanza delle arti oscure e, nonostante non si percepisca quella maturazione che dopo “A Brand You Can Trust” in molti si aspettavano, è probabile che gli appassionati di un certo tipo di Hip-Hop ne apprezzeranno comunque l’alto potere dinamitardo. Maneggiare, dunque, con cautela.
Tracklist
La Coka Nostra – Masters Of The Dark Arts (La Coka Nostra/Fat Beats Records 2012)
- My Universe [Feat. Vinnie Paz]
- Creed Of The Greedier
- המוסד
- Mind Your Business
- Electronic Funeral [Feat. Sean Price]
- The Story Goes On
- Letter To Ouisch
- Snow Beach [Feat. Thirstin Howl The 3rd]
- The Eyes Of Santa Muerte [Feat. Sick Jacken]
- Murder World
- Coka Kings [Feat. Vinnie Paz]
- .38 Pевольвер [Feat. Big Left]
- Malverde Market
- Masters Of The Dark Arts
Beatz
- Statik Selektah: 1
- Sicknature: 2, 12
- Dj Lethal and Scott Stallone: 3
- Dj Premier: 4
- Beat Butcha: 5
- Dj Lethal: 6, 14
- Ill Bill and Dj Lethal: 7
- Jack Of All Trades: 8
- Ill Bill: 9, 13
- C-Lance: 10, 11
Scratch
- Statik Selektah: 1
- Dj Eclipse: 2, 6, 11, 14
- Dj Premier: 4
Gabriel
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