La Creme – L’alba
E’ il 2003, hai 20 anni e abiti a Pioltello, provincia di Milano, realtà a elettrocardiogramma piatto sulle frequenze dell’Hip-Hop. Jack The Smoker e Mace sono degli habitué dello Show Off a cura di Bassi Maestro, i celebri mercoledì sera al Chiringuito di via Farini di Milano, dal quale emergeranno personaggi come Mondo Marcio e molti altri. L’evento acquisisce importanza storica nella scena locale soprattutto per il preciso periodo in cui di fatto divenne uno dei pochi riferimenti fissi del Rap italiano, grazie al quale i nostri trovano la spinta necessaria per far sorgere “L’alba”.
Tutto nasce dalla click Spregiudicati, che nel 2002 ingloba Jack The Smoker, Mace, Bat, Kuno, GomeZ e Mdj+ e da cui i primi due formeranno La Crème. Il disco esce come un’autoproduzione, distribuita da Vibra, e presenta un totale di sedici tracce più due bonus, per un totale di circa un’ora e un quarto di musica – che alla fine dei conti si fa sentire. La formula è semplice: un mc e un beatmaker coetanei, stilisticamente affini, con l’urgenza di comunicare il disagio interiore ed esteriore che chiunque abbia superato la soglia dei venti ben conosce. Memorabili e ben descrittivi del mood dell’album sono “Popolo di sordi” e “Cupole di vetro”, visioni della società di un giovane che si approccia all’età adulta e percepisce le ipocrisie e le contraddizioni del mondo là fuori, per una volta senza necessariamente riferirsi alla vessata scena Hip-Hop. “Cupole di vetro” rende bene l’idea di chi inizia a vivere la città di Milano intensamente, per lavoro o per l’università, e in generale l’indifferenza di ciò che lo circonda – e all’epoca non avevamo nemmeno gli smartphone… Gradito ospite di tre episodi del disco è GomeZ, già noto nella scena del writing sotto il nome di Smash, che replica gli incastri dei suoi wild style anche in versione lirica (vedi il ritornello di “Quante volte”), senza nulla togliere all’indiscutibile capacità di Jack e al suo flow, che dopo quest’album sarà imitato da molti. All’interno dell’intero lavoro si alternano momenti di riflessione e introspezione (la titletrack e “Fino all’eccesso”) a punchline come <<la pagherai cara perché ho stile da vendere>> in “Vipere”, uno degli episodi migliori del lavoro nonostante la scelta del sample un po’ fuori contesto rispetto alle sonorità degli altri beat.
A proposito, il taglio dei suoni è abbastanza semplice, al contrario della selezione dei campioni che però sprigiona il meglio più nelle tracce cupe (“Disegni della mente”) che in quelle cazzare (“Barre pt. 1” e “Barre pt. 2”) o clubbose (“Così”). Al Green viene fuori l’ennesima volta nella storia del beatmaking proprio in “Così”, con Rido dei CDB esattamente come ce lo si aspetta (mmmppuaaaaah!). Arrivati a metà disco ci si sente già appesantiti, probabilmente per la completa assenza di pause – siano esse skit, interludi o anche semplici brevi intermezzi o citazioni: la prima frase presa da un film appare solo a fine lavoro, oppure il classico sample lasciato suonare a fine traccia compare solo alla tredicesima traccia, “Solo un altro dissin’”, brano tra l’altro che emerge come idea di base e come struttura musicale per il cambio di beat dalla seconda alla terza strofa. Chiude il tutto un brano da brividi: “Senza forza” è Jack vs Smok, un batti e ribatti tra due parti di se stesso che sfocia nel personale ritrovamento e ricongiungimento, tra sogni e speranza.
Riascoltando insieme “L’alba” tredici anni dopo la sua uscita, ci chiediamo come verrebbe preso da chi oggi ha l’età che noi avevamo all’epoca, cioè intorno ai 17 anni. Considerato il ritmo a cui oggi si consuma la musica, la mancanza del rituale dell’ascolto di un CD dall’inizio alla fine e anche la mole delle uscite che ci sono (e in quel breve periodo no), forse “L’alba”, se fosse sorta nel 2016, sarebbe tramontata in fretta: ascolto complessivo troppo lungo, struttura monotona dei beat…possiamo dire che è un disco certamente più importante storicamente che completo. E con questo, come ci direbbe Jack, ayo, amico, torniamo a recensire Drum’n’Bass.
Tracklist
La Crème – L’alba (Heavy Weights Productions 2003)
- Intro
- Popolo di sordi
- Cupole di vetro
- Vipere
- L’alba
- Barre pt. 1 [Feat. Blodi B, Naghe e Zeus]
- Motivi
- Disegni della mente
- Così [Feat. Rido]
- Fino all’eccesso
- Il vero [Feat. GomeZ, Rido e Zampa]
- Quante volte [Feat. GomeZ]
- Solo un altro dissin’
- Cieli lontani [Feat. Zampa]
- Luci maledette [Feat. Jap e Zampa]
- Barre pt. 2 [Feat. Bat One, Duein, GomeZ, Asher Kuno, Mdj+ e SnakeOne]
- Senza forza (ghost track)
Beatz
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