Large Professor – Professor @ Large
Rielaborare i vecchi suoni degli anni che furono per dare loro nuovo senso è sempre stato un concetto alla base della musica Hip-Hop, la quale ha recitato un ruolo predominante nel restituire linfa alla musica nera del passato attraverso il campionamento di Blues, Funk e Soul. Tale presupposto è indiscutibilmente parte integrante del nuovo album di Large Professor, che con “Professor @ Large” riesce a dare un doppio significato a tale idea, continuando da un lato per la sua strada di professionista del sample, riesumando vecchi dischi come fossero scavi archeologici cui restituire la luce del giorno, e dall’altro reinterpretando se stesso, pilastro della golden age sia con i Main Source che per conto proprio, mettendosi nuovamente a confronto con i profitti generati oggi dall’Hip-Hop più mainstream.
Gli anni passano ma il feeling rimane lì, immutato e immutabile. Il sapore dell’Hip-Hop così come lo si produceva una volta è perfettamente conservato, la radice è la medesima, ma l’aggiornamento necessario per restare al passo coi tempi non manca mai. Se poi ci aggiungiamo la versatilità di uno dei produttori più leggendari di sempre, allora il succulento menù è presto assemblato, perché sin dalle prime tracce dell’album è possibile ricavare altrettante esperienze diverse. Il singolo “Key To The City” fa partire “Professor @ Large” in quinta, con battute molto veloci sopra le quali il Pro rappa con ritmo e convinzione, quasi provocando chi deve stargli dietro (<<hey dj, can you pick up the pace up a little?>>), mentre Rob Swift affetta vinili a destra e a manca; al contrario, la partecipazione di Busta Rhymes in “Straight From The Golden” propone dei bpm che vanno subito a rallentare, adattandosi al flow dell’ex Leader Of The New School il quale, quando non rima sopra a delle schifezze, sa ancora incidere e divertire col suo fare da cartone animato.
Altresì, la solarità dei fuochi d’artificio di “Unowhtmsayn” e dei suoi suoni celebrativi trovano immediata contrapposizione quando arriva “Focused Up”, portandosi appresso una base tesa come l’atmosfera del Queens, caratterizzata da una minacciosa tastiera che viene fermata al medesimo punto di ogni strofa per lasciare spazio alla potente linea di basso, soluzione nella quale le rime del talentuoso Cormega e di Tragedy trovano ideale collocazione. I featuring chiamati ad arricchire l’album sono di estrema efficacia, Cormega partecipa con una strofa epica anche alla superba posse cut finale, “M.A.R.S.”, completando sopra un beat da U.R.L.O. un quartetto di assoluta potenza con Action Bronson, Roc Marciano e Saigon; prestazioni all’altezza sono pure fornite dai veterani Mic Geronimo e Grand Daddy I.U. in “Mack Don Illz”, sufficiente invece il contributo di Lil’ Fame in “Happy Days R Here”, forse per la staticità eccessiva che caratterizza la parte musicale – la indichiamo tra le meno efficaci del disco. Riuscite sono invece le tre tracce strumentali (con la sola eccezione della discutibile tromba di “Sun, Stars & Crescents”, che male si abbina a un beat altrimenti molto piacevole), che focalizzano l’attenzione sull’abilità nel tagliare suoni e metterli creativamente in coesione tra loro, ricreando un’inconfondibile atmosfera anni novanta composta da fiati sminuzzati e campioni abbastanza melodici.
L’unica traccia non autoprodotta, la titletrack, è invece una deliziosa perla di Marco Polo che va a rinsaldare la lunga e prolifica collaborazione tra i due, una linea continua che segna il legame tra due grandi beatmaker di generazioni differenti. Maestro alle macchine, abbondantemente sopra la media al microfono (pur non facendo sentire particolari acrobazie lessicali, assenti nel suo bagaglio), il Pro sforna le cose migliori quando performa su pezzi di media battuta, più adatti a un flow incisivo anche se non particolarmente articolato, al quale abbina uno stile di scrittura che sceglie spesso la strada della similitudine. Per quanto sia odioso ricercare un difetto nell’opera di un mostro sacro, è comunque necessario notare che l’album manca di equilibrio in qualche episodio dove il buon livello lirico cozza con le basi meno significative (vengono in mente “Live Again” e “Light Years”), oppure quando il flow viene forzato verso territori più impervi, come accade nella già menzionata “Straight From The Golden”, di fatto adatta al solo Busta, o in “LP Surprise”, dimenticabile, che fa parte di un ristretto gruppo di pezzi dove il coro principale è direttamente campionato da vecchi brani.
Nel complesso congegnato con la solita grande sapienza e con immutata capacità di creare hit underground istantanee, “Professor @ Large” segna il graditissimo ritorno su lunga distanza di un grande veterano, che non sarà esattamente prolifico a livello di pubblicazioni ma quando torna lascia immancabilmente e inequivocabilmente il proprio segno.
Tracklist
Large Professor – Professor @ Large (Fat Beats Records 2012)
- Key To The City
- Unowhtmsayn
- Straight From The Golden [Feat. Busta Rhymes]
- Focused Up [Feat. Cormega and Tragedy Khadafi]
- Happy Days R Here [Feat. Lil Fame]
- Professor @ Large
- Light Years
- Barber Shop Chop
- Live Again
- Mack Don Illz [Feat. Mic Geronimo and Grand Daddy I.U.]
- Sun, Star & Crescents
- Kick Da Habit
- LP Surprise
- Back In Time
- M.A.R.S. [Feat. Cormega, Action Bronson, Roc Marciano and Saigon]
Beatz
All tracks produced by Large Professor except track #6 by Marco Polo
Mistadave
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