Lince – Antitesi
A fine anni sessanta, Ennio Flaiano scriveva: signore e signori, la trasmissione è stata sospesa per ragioni tecniche. Tra qualche giorno, sopita l’ultima minaccia, riprenderemo i nostri giochi di società, che danno alla nostra vita nazionale quel senso di vivacità che tanto ci lusinga. Cercheremo di venire incontro ai più sciocchi, agli esibizionisti di ogni tendenza, terremo qualche processo piccante, pubblicheremo le vostre memorie, compreremo calciatori ungheresi. L’essenziale è arrivare con fiducia alla prossima estate; dopodiché, riaperti i concorsi di bellezza, i premi letterari, i festival e le danze, potremo affermare a fronte alta che all’estero ci invidiano la nostra allegria. E questa è la prima cosa che si sente (il campione vocale, che presenta qualche lieve modifica, è preso dal documentario “Flaiano: il meglio è passato” di G. Rolandi e S. Della Casa) dell’ultimo mixtape di Lince, giovane rapper torinese la cui collaborazione nell’ultimo EP di Willie Peyote, “Quattro San Simoni e un funerale”, mi aveva non poco impressionato.
Ora, inutile dire che se metti Flaiano come intro – e sei un giovane rapper italiano – le aspettative si alzano spaventosamente. Aspettative per lo più soddisfatte. “Antitesi” ha del mixtape solo il fatto di contenere in pratica esclusivamente strumentali edite, ma si fa portatore di un misto di forma e contenuto degno dei migliori album ufficiali. Veramente difficile non apprezzare l’intelligenza e la maturità delle parole di Lince (<<il mondo è per chi non pensa – ma pensa/tanto che rappo due cose sensate e mi dicono che vado contro tendenza>> – “Ratatatà”). Ci sarebbero fin troppe barre da citare, quindi eviterò di farlo; mi preme, però, mettere l’accento sulla grandissima capacità dell’mc di veicolare un certo tipo di messaggio senza mai sacrificare il lato formale: l’esempio migliore è proprio “Ratatatà”, due minuti di ironia e critica sociale fatta come si deve, su una base mustardiana potentissima (questo è un ossimoro) alternando buffering Rap e flow serratissimo – vero marchio di fabbrica di Lince (<<bello come muori a difesa dei territori, dei tuoi valori migliori, di quelli degli altri popoli/comodi sugli allori fin quando non sarà ora, per ora vivete male ammassati nelle metropoli/…/masse, messe, missioni, massoni, maglie Missoni, mansioni, massimizzare il profitto a spese dei poveri>>).
Tutto perfetto? Ovviamente no. C’è il blocco centrale del tape che ne rappresenta il punto debole: “Haarlem shake” e “Perle ai porci” risultano particolarmente insipide (e i featuring non aiutano per niente), “Obiezioni di coscienza e qualunquismo” non ha apparentemente alcun senso, mentre “Desueto” vuol dire troppo in meno di due primi e finisce per essere una cosa raffazzonata. Per fortuna, allora, che con la ruvida “S.M.P.A.”, la caustica “Mc Donald”, l’esistenziale “Mortali” (forse la miglior traccia dell’album) e la spaccona “MZP pt. 2” si ritorni alle vette della parte iniziale del disco. In definitiva, il riferimento a Flaiano, il campione vocale di De Andrè in “Mc Donald”, il Rap e i testi fanno ben sperare riguardo l’esordio ufficiale di prossima uscita; nel frattempo “Antitesi”, piccola perla di Rap con la maiuscola, sarà un ottimo passatempo.
Tracklist
Lince – Antitesi (Autoproduzione 2014)
- Fottetevi pure
- Astigmatico
- Agosto con la febbre [Feat. Eta]
- Ratatatà
- Haarlem shake (‘till this mother fuckers stop us) [Feat. Korven]
- Effettivamente [Feat. Rakno]
- Perle ai porci [Feat. Eta]
- Obiezioni di coscienza e qualunquismo [Feat. Rakno]
- Desueto
- S.M.P.A. (squarta, mangia, prega, ama) [Feat. Nova]
- Mc Donald [Feat. Eta e Rakno]
- Mortali
- MZP pt. 2 [Feat Eta, Rakno e Grim]
Beatz
Tutte strumentali edite tranne per la traccia #12 di Dinu
Mr. Bushsdoc
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