Loop Loona – Senza fine
“Senza fine” è il primo disco ufficiale della rapper calabrese Loop Loona. <<Fatti portare via da questo groove>>, dice nel brano “Monnalisa”, e il groove ci trascina che è un piacere. Cercherò di essere sintetico nel giudizio perché l’album di Loona apre a qualche riflessione sul sessismo della scena di cui vorrei parlare e non voglio sprecare inutilmente righe.
Quindi, cosa cercate da un mc? Tecnica? La trovate in “Venere” e nell’extrabeat di “Athena”; rime da battaglia? Ascoltate “La locusta”, “Monnalisa” e “Loop lunatica” (anche se quest’ultima è forse la traccia meno convincente del disco); contenuti e note più intime? Si parte dallo sguardo rivolto alla terra nativa di “Dalle mie parti”, passando per il bellissimo incrocio d’amore e rancore di “Agatha Christie”, la sincerità di “Eternità”, l’inquieta titletrack, per finire allo sfogo di “Tutto chiaro”. La stessa variabilità di soluzioni la si trova nelle produzioni, curate da Turi (con la consulenza della stessa Loona), Dj Impro e Cukiman per la traccia bonus nella versione digitale del disco. Ad esempio, cos’hanno in comune i clap di “Venere”, la cupezza di “Dalle mie parti” e il gioco tra rilassato e agitato di “Senza fine”? Niente, ma assieme alle altre strumentali offrono in qualche modo la proiezione della persona che c’è dietro LL, un quadro parecchio colorato che prende da questa vivacità di toni il suo significato, la sua compattezza.
Se non si fosse capito, questo disco merita, è probabilmente tra i migliori lavori di una female mc italiana da tanti anni a questa parte. Ecco, qui comincia il discorso sul sessismo di cui dicevo all’inizio. Mc donna. Ha senso aggiungere quel donna in coda? Apparentemente, sì. Sia Loona nel disco che l’etichetta nella sua presentazione pongono un accento molto forte sul carattere, diciamo così, femminile dell’album. Carattere che, si nota, è posto in contrasto a quello maschile (l’“Intro”, in questo senso, è abbastanza esplicativo). Ora, ha senso impostare un discorso sul (e contro il) sessismo ponendolo appunto nel verso del conflitto? Mi spiego: siamo sicuri che sia proprio concentrandosi sul donna (in contrapposizione a uomo) e non sull’mc che è possibile rimuovere quel velo d’ignoranza che copre il Rap italiano (europeo, americano, globale)? Allo stesso modo, siamo sicuri che, impadronendosi di determinati concetti e frasi usati da chi è sessista, si combatta il sessismo stesso? E se lo incrementasse? Quando Loona dice <<Loona è la rapper, il resto è troia>> oppure <<ma io raga c’ho più palle di una drag queen>>, quando si riferisce a quella poveraccia di Miss Simpatia, sta indebolendo il sessismo e il suo immaginario o lo sta alimentando in quanto donna che lo usa a sua volta (anche contro altre donne)?
Sia chiaro, però: in “Senza fine” il carattere femminile riesce anche a imporsi da sé, senza confronti. “Agatha Christie” e ancora la titletrack, ad esempio, sono lì a dimostrarlo. E sono ottimi esempi. Cercando quindi di mettere le cose a posto (ammesso che ciò che ho scritto abbia un senso chiaro), chiediamoci se quest’album sia valido come un qualsiasi album d’Hip-Hop italiano, senza aggettivi. La risposta è positiva. Ed è tutto ciò che occorre sapere.
Tracklist
Loop Loona – Senza fine (Antibemusic 2014)
- Intro
- La locusta
- Venere
- Dalle mie parti
- Agatha Christie [Feat. Alice]
- Eternità
- Iniziazione
- Senza fine [Feat. Martina May]
- Monnalisa
- Athena
- Loop lunatica
- Tutto chiaro
- Mama move (bonus track digital version) [Feat. PepeSoup]
Beatz
- Turi: 1, 2, 3, 4, 5, 8, 9, 10, 11, 12
- Dj Impro: 6, 7
- Cukiman: 13
Scratch
- Dj Fakser: 3
- Dj Drugo: 6
- Dj Myke: 7
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