L’Orange & Mr. Lif – The Life & Death Of Scenery
Alzi la mano chi non ha avvertito una leggera emozione quando Mr. Lif ha annunciato di aver firmato per la Mello Music Group – non si tratta di un’iperbole: l’Hip-Hop ha un gran bisogno di figure come la sua, oggi più che mai. Dopo aver ristampato “I Phantom”, vertice indiscusso di una carriera che l’mc originario di Boston alimenta dalla fine dei novanta, la label ha pubblicato “Don’t Look Down”, un ritorno (a ben sette anni da “I Heard It Today”) positivo ma non del tutto riuscito per via di qualche beat non all’altezza del padrone di casa. Ciò che un po’ spiazzava, dato l’ampio roster da cui attingere, era in particolare l’assenza dei produttori che siamo soliti associare ai progetti dell’etichetta, togliendo respiro a un’operazione altrimenti impeccabile; rimedia “The Life & Death Of Scenery”, frutto della collaborazione tra Lif, il beatmaker del North Carolina L’Orange, MMG e il palinsesto Adult Swim, che lancia in anteprima (e in download gratuito) una metà dell’EP poi disponibile per intero nei formati consueti.
Considerati i ventidue minuti complessivi, la scelta di racchiudere tutto in un concept molto circoscritto appare sensata fin da principio, anche perché il rapper torna a misurarsi con riflessioni che non gli sono affatto nuove: prendendo apertamente spunto da Orwell e Bradbury, il disco racconta di una società che vive sotto il giogo di una repressione anzitutto culturale (l’album si apre su uno dei quattro skit/annunci recitati da Wyatt Cenac, attraverso il quale scopriamo che sono trascorsi 279 giorni da quando l’ultimo libro è stato bruciato…and life has been wonderful since!), sintomo di una presenza, un’autorità, un grande fratello che determina dall’alto – e con pugno duro – il vivere quotidiano. Distopia, ucronia o futuro prossimo, Mr. Lif mette in allarme l’ascoltatore e lo sprona a non abbassare la guardia di fronte alle prevaricazioni di un regime che da un lato ammanta la realtà di slogan e luoghi comuni (it’s sunny, as always!), dall’altro nega le libertà più elementari e conduce la collettività all’obbedienza, a una forzata passività, alla completa omologazione.
“A World Without Music” ci scaraventa in uno scenario per ovvie ragioni sinistro, temibile, osteggiato però da un ristretto gruppo di sabotatori (“The Scribe”: <<catch a fracture, I’m calling out my last Rap rapture/the slaves who waved the whips right back at master>>); segnali di ribellione emergono altresì in “Antique Gold”, laddove il protagonista avverte dentro sé l’esigenza di non allinearsi alla massa, e nella robusta “Strange Technology” (<<and now the supervillain’s uber chillin’/heros are dying left and right, survivors wonder who could fill in/and who’s willing? Ak, Lif and L’Orange/countdown to assault is on, twist the ganje>>). “A Palace In The Sky”, il brano più visionario dell’album, è il capitolo conclusivo di questo short tale e muove il punto di vista verso il sovrano, il despota, l’autocrate: il suo regno è caduto, il delirio di onnipotenza si è infranto per volere divino e ora non rimane altro che solitudine e sofferenza. Come si vede, alla linearità dei temi proposti Mr. Lif oppone una trama sghemba, frammentaria, ricca di sottintesi: la narrazione qui non è il fine, bensì il mezzo; e, sarà un’impressione, un inganno della mente, la metafora di “The Life & Death…” sembra evocare l’Hip-Hop stesso, un po’ come se il pericolo contro cui è bene farsi trovare preparati riguardi anche una Cultura che oramai sbanda vistosamente, schiacciata da un mercato che ne altera a suo uso e consumo i connotati – questa però è una chiave interpretativa del tutto personale: non prendetela per oro colato…
Inutile addentrarci nell’analisi di una dimensione tecnica che sappiamo già essere di qualità; piuttosto, tocca ancora segnalare l’efficacia delle strumentali proposte da L’Orange e dei contributi al microfono, elementi aggiuntivi di un’operazione che non si è fatta mancare nulla. La produzione è asciutta, omogenea, basata su cupi sample di pianoforte e archi abbinati a batterie marcissime (“A World Without Music”, “The Gentle End”), Blues ubriachi (“Antique Gold”) e groove Jazz tagliati con gusto su misure brevi (“Five Lies About The World Outside”); poi c’è Qbert ai piatti su “The Scribe”: garanzia assoluta! E lo stesso possiamo dire dell’intesa tra Lif e Akrobatik, l’uno chiude le rime dell’altro come fossero le proprie e il sentore che i Perceptionists stiano facendo le prove generali per un gradito rientro in scena si fa davvero forte.
Insomma, se “The Life & Death Of Scenery” non sazia del tutto è solo a causa di una durata che dire contenuta è poco; in attesa di ulteriori sviluppi, tuttavia, ci si accontenta – eccome!
Tracklist
L’Orange & Mr. Lif – The Life & Death Of Scenery (Mello Music Group 2016)
- The Perfect World Radio Hour: Day 279
- A World Without Music
- The Scribe [Feat. Akrobatik]
- The Perfect World Radio Hour: Day 304
- Antique Gold [Feat. Chester Watson]
- The Gentle End
- The Perfect World Radio Hour: Day 341
- Strange Technology [Feat. Akrobatik and Gonjasufi]
- Five Lies About The World Outside [Feat. Insight]
- The Perfect World Radio Hour: Day 421
- A Palace In The Sky
Beatz
All tracks produced by L’Orange
Scratch
- Dj Qbert: 3
Bra
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