Lord Madness ci presenta “Leggenda vera”
“Leggenda vera” è il quarto album solista di Lord Madness, realizzato per B.M. Records e Mas Network a coronamento di un triennio che ha visto l’mc romano impegnato con frequenza costante: prima “Il grande addio” (2016), poi “2 hot white niggaz” con Sgravo (2017), infine l’EP “3 mg” (2018). Il lavoro, realizzato con i contributi alle macchine di Deliuan, Depha Beat, Red Sinapsy, Uppeach, Big Valala e Stephen King, più i featuring di V’aniss, Dj Fastcut, Grigio Crema e Lussi, è stato mixato da Mastafive al Bulls Temple Studio e masterizzato da Manuel Scaramuzzino a Londra; in linea, ovviamente, con lo stile di Maddy, che pur introducendo elementi nuovi nel suo lungo percorso artistico, conferma un approccio imperniato su tecnica e sarcasmo. E’ proprio Michele a raccontarcene genesi e contenuti, perciò cliccate sulla cover di seguito e proseguito nella lettura.
“Leggenda vera” – spiega Lord Madness – nasce dal mio solito istinto e dalla voglia di non pensare a determinate situazioni, cercando di spostare l’attenzione verso qualcosa di positivo, in questo caso la scrittura. Tanto per intenderci, il disco è stato concepito in un monolocale di 25 mq, due piani sotto terra. Dove ho abitato per due anni. Tra tempo per la selezione dei beat e scrittura più arrangiamenti vari, sono trascorsi circa sei mesi. Il tutto lo considero come l’ennesimo tassello di un puzzle che forse non finirò mai…
Track by track
1. Leggenda vera / prod. Deliuan
E’ la titletrack, proprio perché manifesto del disco. Non c’è solo autocelebrazione, è più improntata sulla street knowledge e su un’infanzia un po’ travagliata, tra comitive sbagliate, brutti giri ed episodi di bullismo. Il ritornello spiega anche la visione critica che ho della scena attuale e vuol comunicare che non sono qua per fare la hit del momento (anche se non mi farebbe schifo), ma per lasciare un’impronta. Quando Madness non esisterà più, la gente dovrà riconoscere cos’ha perso… Il conto tornerà, quando sarà il momento! (Cit.)
2. Sogni feat. V’aniss / prod. Depha Beat e Lord Madness
Come diceva il saggio: <<i sogni son belli di notte, ma di giorno ho fame>>. La traccia alterna immagini chiare ad altre più colorate, tra serio e faceto. Campare bene con la propria passione è quello che tutti vorrebbero; ma non è solo questione di soldi o di rispetto: chi tiene a me davvero, vuole vedermi sorridere e fare quello che amo, ricevendo il riscontro che credo di meritare.
3. L’uomo che correva controvento feat. Dj Fastcut / prod. Deliuan
Non è che mi piaccia andare controcorrente, sia chiaro, non lo faccio apposta: è che mi disegnano così. Io vorrei davvero sforzarmi di essere compiacente o almeno integrato col mondo che mi circonda, ma se quello che vedo mi fa schifo, come posso? Io corro controvento non per masochismo, ma perché la mia testa di cazzo mi dice di farlo, ho un grande spirito guerriero, mi sono rialzato mille volte e probabilmente mi capiterà di doverlo rifare. Magari un giorno starò in pace con me stesso, chi lo sa… Per ora sto remando controcorrente e con il vento a sfavore. Metto mille, ottengo uno. Vaffanculo!
4. Woody Harlem / prod. Red Sinapsy
Be’, questa fa ridere. Ma che cazzo è diventato ‘sto gioco, una gara a chi sputa più lontano? Dai, ma li vedi ‘sti coglioni come cazzo si conciano e quanto cazzo sono scarsi e ridicoli? Non si distingue più il Rap dal circo equestre con le scimmiette, però alla massa piacciono e quindi che vuoi farci – almeno ci rido sopra. A me non dà fastidio che esista musica scadente, quello che mi irrita è che questa venga accostata all’Hip-Hop in un modo o nell’altro – che poi ora si è evoluto nel genere Urban… Tutte stronzate all’italiana per legittimare merda inscatolata per rincoglionire la platea, che tra l’altro è già rincoglionita di suo. Chissà se tutti questi super gangster con le pistole ad acqua venissero teletrasportati a Chicago… Vorrei proprio godermi la scena. Tornando al pezzo, è una palese presa per il culo verso il mumble Rap su un beat eccezionale in stile Timbaland.
5. Fallin’ down feat. Grigio Crema / prod. Uppeach
Questo è uno dei pezzi intimi del disco. Ha varie immagini, a tratti è romantico, mi fa pensare a me che fumo l’ultima sigaretta della giornata mentre guardo le stelle in cielo. Cioè, detto così sembra una stronzata alla Moccia, però effettivamente mi evoca questo. Mi riaggancio al discorso di prima: a volte mi sento cascare, come se perdessi la terra sotto i piedi. Prima o poi imparerò a volare. Questa traccia per me è una perla, io non mi riascolto spesso ma con “Fallin’ down” faccio un’eccezione.
6. Mad-Lei feat. Lussi / prod. Big Valala
Parla di un amore impossibile, è dedicata a una persona cui tengo molto e non ho ancora capito quanto lei contraccambi. Non è propriamente un pezzo d’amore, dentro c’è attrazione e sentimento, come mischiare zucchero e peperoncino: ho cercato di dosare i due ingredienti. P.S. Lussi spacca!
7. G.O.A.T. / prod. Red Sinapsy
Non poteva mancare la traccia autocelebrativa, anche per accontentare gli amanti del genere skillz and punchline. Cassidy sarebbe fiero di me.
8. La tristezza di Pierrot / prod. Lord Madness e Stephen King
E’ la traccia a cui sono più legato, in quanto autobiografica. Mi sono immaginato io che recito i miei drammi vestito da Pierrot in un teatro completamente vuoto, tanto a questo mondo a nessuno glie ne frega un cazzo di come ti senti. L’ho scritta con l’ansia che mi stava mangiando il cervello, sarà la solita perla ai porci. Ed ora: che si chiuda il sipario…
Bra
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