Marco Polo presents Ghemon/Gilmar e Bassi Maestro – Per la mia gente (For my people)

Facciamo prima di tutto un po’ d’ordine per capire da dove abbia origine la collaborazione tra uno dei beatmaker statunitensi più celebrati dell’ultimo lustro (non occorre neppure mettersi a elencare dischi e featuring, ci si aspetta che li conosciate già) e due mc’s italiani appartenenti ad altrettante generazioni tra loro consecutive, quella che, con le imprecisioni terminologiche del caso, spesso tendiamo a indicare quale golden age, e quella emersa una decina d’anni dopo, senza tuttavia che l’altra si sia estinta (non a caso eccole fianco a fianco). Brevemente: Ghemon contatta Marco Polo ai tempi di “Ufficio immaginazione” utilizzando il mezzo più ovvio, cioè il web, ne ricava un paio di beat in .mp3 che finiranno prima nel mixtape “Qualcosa cambierà” (“Sulle batterie 3”) e poi in “La rivincita dei buoni” (“Avrei bisogno di un divano”); Bassi Maestro conosce Polo durante un tour europeo dei Beatnuts cui ha partecipato come dj; Ghemon e Bassi, chiaramente, si sono incrociati in diverse occasioni, se non erro a cominciare da “V.E.L.M. (vivi e lascia morire)”.

Queste le premesse a un triangolo che, in sette tracce (più relative strumentali nella versione fisica), ripaga ogni attesa, mantenendo la rotta su una sintesi delle rispettive individualità, scelta, secondo me, sensata, perché il fine ultimo di “Per la mia gente (For my people)” non è quello di sconquassare gli assetti né di dimostrare chissà che (cosa devono dimostrare ancora questi tre?). Al contrario, l’EP mira a premiare una certa ortodossia, mettendo in parallelo connotazioni squisitamente Hip-Hop tanto nel sound, robusto, melodico o rabbioso a seconda delle necessità, quanto nel Rap, che Ghemon e Bassi interpretano con stili diversi ma convergenti.

E’ un sodalizio affiatato, che va dritto al punto con l’orgogliosa autocelebrazione di “Meglio che chiedi a qualcuno” (premieristica) e la dedica genuina della titletrack (<<questa è la mia gente/che si spacca di lavoro per le briciole, per niente>>), massimizzando i risultati nell’ottima “Get live!!!” con Torae. Tocca a “Niente di buono” e “Rap vero”, invece, concedere un po’ di spazio alle singole performance di Ghemon e Bassi, quindi ai loro temi più cari: il primo racconta una tormentata relazione basata solo sull’attrazione fisica (<<a ogni nostro incontro l’esito è casuale/una corsa senza un fanale, quasi un frontale>>), il secondo riflette con amarezza sulla scena Hip-Hop (<<siamo o non siamo un bel movimento?/Mi sa che lo eravamo ai tempi di Neffa e Tormento>>).

Tutto qui? Sì, né c’è bisogno di altro. Caricate “Per la mia gente” nel lettore e concedetevi venticinque minuti di skill, passione e coerenza. Prima di chiudere, però, un plauso lo merita anche la Macro Beats Records, che nell’anno in corso ha messo a segno molti colpi e perciò, dato che in questo periodo sembrano tutti intenti ad assegnare premi, potrebbe aspirare a un’ipotetica candidatura come miglior label indipendente del duemiladodici.

Tracklist

Marco Polo presents Ghemon/Gilmar e Bassi Maestro – Per la mia gente (For my people) (Macro Beats Records 2012)

  1. Meglio che chiedi a qualcuno
  2. Per la mia gente (For my people)
  3. Niente di buono
  4. Nonostante tutto
  5. Rap vero
  6. Str*nzate & musica
  7. Get live!!! [Feat. Torae]
  8. Meglio che chiedi a qualcuno (strumentale)
  9. Per la mia gente (For my people) (strumentale)
  10. Niente di buono (strumentale)
  11. Nonostante tutto (strumentale)
  12. Rap vero (strumentale)
  13. Str*nzate & musica (strumentale)
  14. Get live!!! (strumentale)

Beatz

Tutte le produzioni di Marco Polo

Scratch

Tutti gli scratch di Marco Polo tranne nella traccia #5 di Dj Shocca