Neek The Exotic – Hustle Don’t Stop

Voto: 3/3,5

A Neek The Exotic la parola hustle deve piacere molto, altrimenti non la metterebbe dappertutto. Due anni fa l’avevamo trovato “Still On The Hustle” assieme all’amico Large Pro, oggi lo stesso hustle non si ferma, è vivo e vegeto e consuma il proprio destino ai margini delle strade peggio frequentate di New York, dove l’esigenza è sempre quella di darsi da fare per sopravvivere. Quella che era una composizione a due (Large Pro era accreditato ufficialmente quale co-autore del disco) lascia oggi il posto al primo risultato del nuovo corso discografico di Neek e perviene dopo un antipastino costituito da un EP di una manciata di pezzi poi inseriti nell’album vero e proprio, oltre a qualche bonus strumentale.

Qui di tracce ne abbiamo addirittura venti, un numero di per sé eccessivo quando il lavoro presenta monotonia ed elementarità per la maggior parte del suo percorso, pur denotando un discreto pacchetto di episodi da tenere ben presenti, che riescono nel compito prefissato dall’artista stesso, cioè quello di rappresentare con lealtà il proprio luogo di provenienza e tenere alto il nome del vero Hip-Hop. Sull’intento, dunque, nulla da dire; sull’esecuzione sinceramente sì. Come già riscontrato, Neek non è il rapper in possesso della maggior varietà tematica che esista sulla terra, non è un eccelso costruttore di rime e tende a essere monotono a livello di flow ed esposizione, caratteristiche attraverso le quali si finisce per diventare noiosi se non si è in possesso del carisma necessario. Non che tutte e venti le tracce siano trascurabili o strutturate allo stesso modo, anzi, quando accende davvero la miccia l’Exotic sa come diventare apprezzabile, specialmente se in compagnia di qualche illustre ospite che evidentemente lo motiva a tirare in alto il proprio livello; resta il fatto che per lo più si riscontrano barre non troppo convincenti e ritornelli scritti in maniera frivola, fattori ai quali si aggiunge la scelta non del tutto centrata di inserire Satchel Page – mc tecnicamente limitato tanto quanto il protagonista – in un numero spropositato di pezzi, lasciando che l’esito sia spesso salvato da una produzione genericamente molto buona.

E’ vero che, data l’impossibilità oramai assodata di scrivere un refrain decente da parte del Nostro, Page risulta essere una variante necessaria e a volte anche piacevole se non altro per il differente timbro vocale; vero anche che i due, se lasciati soli, tirano fuori delle prestazioni liriche di grado non eccelso, facendo del crudo rappresentare le proprie strade una promessa non trasformata in concretezza. Il fattore che fa rimettere “Hustle Don’t Stop” di nuovo nel lettore – seppure non per la sua interezza – è rappresentato da una manciata di pezzi che fa piacere risentire più di qualche volta. La bella partenza costituita da “Get The City Warm” fa compiere al disco il passo introduttivo corretto, Alterbeats mette assieme un boom bap cementizio a un indovinato sample di trombe e il medesimo si conferma più in là grazie a “Dream Catcher”, che mischia fiati e violini con sapienza. I beat di Confidence, produttore di casa Ill Adrenaline Records assai gettonato per progetti di questo tipo, sono quelli su cui ci si sofferma più volentieri, in particolare quando sgancia letterali bombe sul genere di “Comin’ In Piles”, sulla quale evoluisce anche l’ottimo Meyhem Lauren, infarcendo ogni sua creazione di sample estratti dal Soul, batterie sporcate a dovere e quella sensazione di grezzo/melodico che nonostante sia di natura antitetica risulta in perfetta simbiosi, come pure dimostrato da “Patience In The Game”, che ospita un Fame Feddi degno di menzione, e dalla posse cut finale, “Sweet 16s”.

Tuttavia, non appena ci si esalta per qualcosa, subito dopo arrivano un pezzo o due a togliere l’entusiasmo; e questa, purtroppo, è una costante dell’album. Episodi quali “One Speed All Out”, graziata da una gradevolissima composizione Soul di The Audible Doctor, l’intensa “Street Life”, miglior prestazione lirica di Neek, o “NYC Wave”, composta con perizia dal nostro Weirdo, sono difatti mal contrastati da produzioni insufficienti (la titletrack, “Ain’t Much Change”) e dall’eccessiva attesa per del lyricism di qualità, per il quale bisogna pazientare quasi fino a metà album, quando arriva gente del calibro di Large Pro, O.C., B-1 e il già citato Lauren. “Hustle Don’t Stop” non è quindi un cattivo disco, tuttavia ha dei limiti talmente evidenti da non poterli celare. L’idea finale è che potesse essere realizzato molto meglio, magari sforbiciando qualcosa qua e là.

Tracklist

Neek The Exotic – Hustle Don’t Stop (HustleDontStopMusic 2013)

  1. Get The City Warm [Feat. Bumpy Knuckles and Satchel Page]
  2. Till The Casket Drops
  3. One Speed All Out [Feat. Satchel Page]
  4. Boots Is Laced
  5. Hustle Don’t Stop
  6. Real Deal Hip-Hop [Feat. Dj JS-1]
  7. Fuck The World [Feat. Satchel Page]
  8. Overseas With Officials [Feat. Large Professor]
  9. Hello Everybody [Feat. Satchel Page, O.C. and Sadat X]
  10. NYC Wave [Feat. Satchel Page]
  11. Real Street Rap [Feat. Satchel Page]
  12. Comin’ In Piles [Feat. B-1 and Meyhem Lauren]
  13. Street Life [Feat. Father D and Royal Flush]
  14. Dream Catcher [Feat. Mic Handz and Satchel Page]
  15. Patience In The Game [Feat. Fame Feddi]
  16. Ain’t Much Change [Feat. Satchel Page]
  17. Like No Other [Feat. Fame Feddi]
  18. Ain’t Playing No Games
  19. We Hot [Feat. Satchel Page]
  20. Sweet 16s [Feat. Satchel Page, Mikey D, Sadat X, Large Professor and Father D]

Beatz

  • Alterbeats: 1, 14
  • Ras Beats: 2
  • The Audible Doctor: 3, 6, 11, 19
  • Confidence: 4, 7, 9, 12, 15, 17, 20
  • Big Malk: 5, 16
  • Tommy Tee: 8
  • Weirdo: 10
  • The Arcitype: 13
  • Dj Hachi: 18
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