Nitro – GarbAge

A poco più di un biennio da “No comment” – periodo contraddistinto come oramai d’abitudine da uscite pubbliche e featuring centellinati col contagocce – torna il rapper patavino con un disco, ovvero il quarto, che pur coi suoi top non convince al 100% per via di una varietà, musicale e di tematiche trattate, pronunciata e forse un po’ forzata. “GarbAge” pare cioè quasi essere assemblato a tavolino, con la maggior parte dei pezzi senza dubbio riusciti, serbatoio capiente di like e condivisioni, tre/quattro episodi meno immediati ma sempre da circoletto rosso e altrettanti piccoli scivoloni.

Tra i momenti migliori è inevitabile cominciare dalla fine, ossia “Libellule”, con Nitro che qui tocca davvero l’apice – non solo di questo lavoro ma, azzarderei, del suo intero repertorio – grazie a una scrittura potente e profondamente intima con la quale tratteggia il proprio rapporto con la musica, unico appiglio in una realtà caratterizzata da arroganza (<<la legge del più forte che calpesta chi soccombe/noi giochiamo coi petardi mentre lanciano le bombe>>) e superficialità (<<tra vite intere spese a nasconderci/fai uno screenshot al dolore e pensi di assorbirlo/col mio status di finzione, in funzione d’algoritmo/è il turno del perdente, fatti un tuffo nel mio niente/annullerò il mio lato umano perché mi rende incoerente>>), cui ci si può opporre mostrandosi per quel che si è (<<tu non nascondere i tuoi nei/detestati per come sei>>), con coerenza e guardando sempre e comunque avanti (<<per me non esiste, tienimi accanto/e prendi la mia mano che nel posto in cui ti porto/ormai il tempo è soltanto un ricordo/ma ti prego, non girarti ad ammirare i tuoi traguardi/che se non guardi avanti ti schianti>>).

Molto bene, anche se un gradino sotto, “Avvoltoi” che, nonostante un Fabri Fibra alquanto loffio, picchia duro contro l’apatia imperante (<<siamo i figli della noia e dell’ego trip/non ci servono tutorial/già sappiamo che la storia va così/tutti voglio il sangue, nessuno vuol fare il boia>>) e gli annessi e connessi del caso, come l’inspiegabile consenso popolare di cui godono politicanti inquietanti e/o imbarazzanti (<<Ministro, lo capisco che ti piacciono i soldi/ciò che non concepisco è che ti piacciano i sordi/che intorti mentre nascondi i loro fondi/per innalzare i muri mentre cadono i ponti>>); “Wormhole”, con la quale si torna a scendere nei meandri più scuri e spigolosi della psiche di Nitro, con le orecchie saturate da una gran strumentale a firma tedesca The Cratez (<<guarda come sto comodo sul mio trono d’immondizia/col mondo che va a fuoco e il suo vuoto che mi ipnotizza/nuvole scure che tagliano il cielo/fredde come la luce dei fari allo xeno/io che con le mie paure ci ho scritto un Vangelo/so che ormai non conta quanto prego, conta se ci credo o no>>); e “MURDAMURDAMURDA”, altro bel pezzone, soprattutto per merito di una strumentale da paura che raddoppia l’omaggio a “La ragione e l’odio” di sua maestà Lou X (<<credevo alla giustizia, ho visto un mio socio pestato/lì ho pensato sono un bastardo senza Dio né Stato>>), al cui interno scena musicale e contesto sociale si fondono in un tutt’uno (<<più infami e lolite che squali a Recife/più leche de tigre nel mio ceviche, fai il capo quando sei il vice/non vali neanche due lire, la fine del mio regime/da fasci contro compagni a gattini contro sardine>>), ospitando peraltro quel mostro assoluto di Ocean Wisdom.

A metà classifica troviamo invece un nutrito gruppo di tracce che, come si diceva in apertura, girano mediamente bene mancando però il bersaglio grosso. Tra queste, una menzione particolare è per la titletrack, che nella prima strofa incrocia un piano delicato alle rime amare di Nitro (<<è quando hai già tutto/che inizi a pensare magari lo butto/forse è vero che il cuore non rende la mente più elastica/ora che l’odio va per la maggiore, l’amore ci mastica/che vita fantastica, stiamo a mangiare petrolio per cagare plastica/…/sono stanco di sentirmi solo/di avere qualcuno che mi urla stai buono/nella società che vende parità/ma che poi quando sbaglio mi dice fai l’uomo>>); per “No privacy/No caption needed”, interessante duetto con l’eterea Joan Thiele (<<solo quando tocchi il fondo/capisci come cambia il modo di vedere il mondo/quale nato pronto? Sai chi è nato pronto?/Chi è felice anche se ha dato zero/ma questo è un altro conto/…/spero non si veda quanto cazzo voglio lasciarvi ad urlarvi addosso>>); infine per “Rispetto” (<<ehi, ma che poliziotti? Quali blitz?/Vuoi fermare davvero le droghe?/Manda Brumotti a fare due trick sotto il portone di uno spacciatore/questa è l’Italia, fanculo chi osa/fai cheese e stai in posa/vieni qua che ti spiego una cosa/si chiama rispetto/non me lo dai, me lo prendo da solo>>).

Dal conto, però, non è possibile escludere “Blood”, con quel ritornello che non si può proprio sentire (<<dollari sporchi di blood/voglio più soldi che pare/sono crazy, sono Doll/devo tenere il control>>), e soprattutto “Gostoso”, parentesi latineggiante zarrissima e sgradevole, al limite della misofonia. Avremmo fatto a meno di entrambe, non necessarie a un’operazione che spazia già senza intoppi tra asprezze e modernità, tra barre al vetriolo e squarci di riflessione.

In conclusione, “GarbAge” è un disco che si lascia ascoltare quasi nella sua totalità, con un sound eterogeneo e curato, ma che appare poco spontaneo nei brani che riteniamo meno nelle corde di Nitro. Ed è un vero peccato perché, quando l’mc non lesina in convinzione e fotta, dimostra una volta ancora di possedere una potenza e una lucidità lirica che in questo frangente hanno pochissimi eguali nella scena nostrana.

Tracklist

Nitro – GarbAge (Sony Music 2020)

  1. GarbAge
  2. Cicatrici
  3. OKAY?! [Feat. Lazza]
  4. No privacy/No caption needed [Feat. Joan Thiele]
  5. Saturno
  6. Avvoltoi [Feat. Fabri Fibra]
  7. RAP SHIT [Feat. Gemitaiz e tha Supreme]
  8. Wormhole
  9. MURDAMURDAMURDA [Feat. Ocean Wisdom, Ward 21 and Victor Kwality]
  10. Come non detto [Feat. Dani Faiv]
  11. Gostoso [Feat. Giaime]
  12. Blood [Feat. Doll Kill]
  13. Rispetto
  14. Libellule

Beatz

  • Strage e Stabber: 1
  • Stabber: 2, 7, 9
  • Lazza e Stabber: 3
  • Yazee: 4
  • Strage: 5
  • CRVEL e Stabber: 6, 14
  • The Cratez: 8
  • Low Kidd: 10, 12
  • Andry The Hitmaker: 11
  • Stabber e Kanesh: 13
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Gabriele Bacchilega

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