O.C. – Word…Life

Voto: 5

OCWordLife1994500Breve sondaggio: c’è qualcuno fra voi che non conosce “Time’s Up”? L’ossessività del suo loop tenebroso e ipnotico; le metriche al quarzo sulle quali alloggiano due stanze da cui, nel corso di oltre due decenni, sono state graffiate pure le virgole; e, non da ultimo, lo stile temprato di un Omar Cradle poco più che ventitreenne, ma già navigato nel piegare il marciare delle sillabe a proprio piacimento. Se state leggendo queste parole ci sono ottime probabilità che non rientriate nella categoria di cui sopra, motivo per cui non intendo tediarvi con barbose lezioni di storia. Voi già conoscete…

Conoscete il tepore caratteristico degli anni ’90 che si percepisce in “Born 2 Live” (immortale il suo ritornello: <<we’re born to live, a life to die/life’s so damn short and I wonder why>>); conoscete il crudo storytelling alla Oliver Stone con il quale sono inchiostrate le strofe di “Story” (<<enough of the games one said, butt open high/started with Ma, gave her a Columbian necktie>>); conoscete il grown-man Rap di “Let It Slide”, a metà fra un avvertimento e un opuscolo di sopravvivenza da leggere minuziosamente prima di avventurarsi in un ambiente in cui il nesso consequenziale tra un’occhiata storta e un’ogiva arroventata pronta a farsi strada fra le carni è spesso assai breve (<<what you trying to prove? Can’t move a mountain with a stare/but when a brother pull a joint you think it ain’t fair?/Two wrongs don’t make a right/but the philosophy of a fight, fella, is to prolong your life/I rolled like it was ten of me, why would you pretend to be? Some motherfucking man is sufficed to kill Kennedy>>).

Ancora, conoscete il fuoco di fila lirico della tesissima “Constables”, i beat grassi e unti impastati da Buckwild (qui al suo vero battesimo ufficiale, a un paio di mesi di distanza dalla tripletta messa a segno su “Stress: The Extinction Agenda”) sui quali sono spalmate le barre al cardiopalma dell’eccelsa “O-zone” (<<I’ll ‘tack, attract maximum, rarely minimum action/soon to be a club favorite, cause I’m the coming attraction/school a MC with official competition/parasol, acapella, peep the weak competition>>) e della titletrack, così come conoscete gli incastri millimetrici della già citata “Time’s Up” e tutti i restanti brani che concorrono nel dare vita a 53 minuti e 36 secondi di Hip-Hop immacolato.

Purtroppo, un’agonizzante Wild Pitch Records (la stessa che diede alle stampe “Breaking Atoms” dei Main Source e “Funky Technician” di Lord Finesse) non fu in grado, al termine di quella prodigiosa annata ’94, di garantire a “Word…Life” uno spazio di primo piano nel ritratto di famiglia, al fianco di decine di opere sue coetanee che, al pari di questa, hanno inciso indelebilmente la propria firma nelle antologie del genere. Le ombre della seconda fila, però, non sono sufficienti a celare la sua presenza agli occhi di un vero appassionato: senza “Word…Life”, quella foto non sarebbe la stessa.

Tracklist

O.C. – Word…Life (Wild Pitch Records/EMI Records/Serchlite Music 1994)

  1. Creative Control
  2. Word…Life
  3. O-zone
  4. Born 2 Live
  5. Time’s Up
  6. Point O Viewz
  7. Constables
  8. Ga Head
  9. No Main Topic
  10. Let It Slide
  11. Ma Dukes
  12. Story
  13. Outtro (Sabatoge)
  14. Born 2 Live (Remix)

Beatz

  • Organized Konfusion: 1, 7, 14
  • Buckwild: 2, 3, 4, 5, 10, 11, 13
  • Buckwild and Prestige: 6
  • Lord Finesse: 8
  • D.J. Ogee: 9, 12

Scratch

All scratches by Roc Rader

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