|
|
|
ARMY OF THE PHARAOHS - THE UNHOLY TERROR
|
Reviewed by
Mistadave
VOTO (da 1 a 5)
:
4
Per chi, come il sottoscritto, di tanto in tanto si trova spaesato davanti alla musica spinta dai mass media, dischi come questo risultano essere dei veri e propri toccasana. Il supergruppo conosciuto come Army Of The Pharaohs, fresco del suo terzo lavoro su lunga distanza e caratterizzato da un'ulteriore rimescolata degli mc's che ne fanno parte, ha ancora una volta mantenuto fede al suo credo, da sempre composto dalla volontà di rivolgersi ad un pubblico prettamente underground, dal non sentire necessità alcuna di compromettersi con suoni alla moda ed amenità varie, e di giocare nuovamente su un profilo tutto fatto di durezze, sia per quanto concerne le scelte musicali fatte di ritmi potenti ed epici, composti da un boom bap che fa sovente tremare i muri, sia dal punto di vista lirico, dove i concetti di battle rhyme e punchline sono presenti in quantità industriali. Il tutto unito a dei testi che fanno volontariamente trasparire il senso del dannato, del violento, del crudele, specialmente quando a prendere in mano il microfono sono Celph Titled ed il paisà Vinnie Paz, non a caso i due performers che si elevano di netto rispetto alle numerose altre apparizioni della crew. Per capire di che cosa si parli, basta un'ascoltata alla metrica di Celph Titled in "Ripped To Shreds", dove tiene fede al titolo facendo letteralmente a pezzi chiunque, piuttosto che le crudeltà talvolta blasfeme di Vincenzino (<<...gay rapper altar boy you fuckin a priest...>> non ha bisogno di troppe spiegazioni, via...) posto, nella maggior parte dei casi, strategicamente all'ultimo turno di avvicendamento al microfono per dare delle chiusure esemplari con rime che restano immediatamente impresse nella memoria. Dopo vari ascolti, una volta quindi superata l'ingordigia di stili e timbri diversi appartenenti ai vari rappers, emerge alla distanza l'indubbia bravura di Demoz, particolarmente adatto al beat picchiaduro della già menzionata "Ripped To Shreds", nonché per l'energia che riesce a fornire in tutti i pezzi dove viene chiamato a contribuire. Dal punto di vista produttivo le attese sono rispettate appieno, siamo ancora di fronte a beat belli pesi che del concetto di compromessi non ne conoscono neppure il significato. Il sassofono inserito in "Godzilla", il violino della piacevolissima "Bust 'Em In" e la cavalcata epica di "Dead Shall Rise" sono i tre punti di grande forza dell'album, ottimamente supportato pure dalla vertiginosa chiusura in scratch di "Contra Mantra" (cortesia di DC The MIDI Alien), dagli inserti presi dal film "Troy" ed utilizzati per "Spaz Out", ed infine dall'estrema potenza della combo cassa/rullante di "Burn You Alive", che riesce ad incattivire persino un ritornello cantato con l'autotune. "The Unholy Terror", pur non essendo esente da difettucci sui quali si può tranquillamente soprassedere (il beat di "Suplex", identico a quello di "Only Slaves D.r.e.a.m." di Canibus; il flow di Des Devious, fuori registro rispetto al ritmo spedito degli altri) tiene fede in tutto e per tutto alle sue premesse, bastona con assai poco ritegno senza mai stancare nonostante il continuo flusso di rime da battaglia, che hanno il pregio di contenere riferimenti validi e sempre diversi tra essi evitando la ripetitività; prende inoltre le distanze da qualsiasi suono si avvicini al morbido, ed è una spinta energica ideale per un Hip-Hop mai domo, che dal sottobosco riesce sempre a mantenere una propria identità, nonostante le tentazioni da classifica di cui molti sono già caduti vittime. Gran bel lavoro. |
TRACK LIST |
Army Of The Pharaohs - The
Unholy Terror
(Babygrande/Enemy Soil Records 2010)
|
BEATZ |
|
SCRATCH |
|
|