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ACEYALONE - ALL BALLS DON'T BOUNCE/ALL BALLS DON'T BOUNCE REVISITED
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Reviewed by
Cazza
VOTO (da 1 a 5)
:
5
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Mi piacerebbe molto avere una macchina del tempo. Non tanto per tornare ad epoche del passato, per esplorare e capire le evoluzioni sociale e individuali dell'uomo, ma, molto più semplicemente, per poter osservare le facce dei b-boys che si godevano il 1995 e studiare nei minimi dettagli le loro espressioni di stupore davanti ad "All Balls Don't Bounce". Credo che all'epoca dell'uscita ufficiale del suddetto album molti lo avessero ritenuto del tutto sconvolgente, straripante com'è di innovazione su tutti i fronti artistico-musicali; tutto ciò è essenzialmente dovuto all'incredibile attitudine da one man show del nostro Aceyalone, dalla sua infinita teatralità nel trattare temi quotidiani e spesso frivoli, ma altrettanto per la qualità superiore delle produzioni musicali, capaci di stagliarsi verso vette creative raramente conosciute durante quegli anni. Nella prima metà dei novanta, a farla da padrone erano senz'altro il clima gangsta della West Coast e l'eco del boom-bap proveniente dalla costa orientale e con chiare radici nella seconda metà degli ottanta, fu però anche grazie ad alcune minoranze underground californiane, personificate da Freestyle Fellowship, The Pharcyde e Souls Of Mischief, che si aprirono nuove e rivoluzionarie strade artistiche. Aceyalone, già memore delle esperienze in gruppo coi Freestyle Fellowship, porta la prima evoluzione ad un livello successivo, articolando sempre più metrica e contenuti, fedeli alla sua linea ironica e spassosa (<<If it wasn't for a mic check, you wouldn't have a check at all, a one-two and I check you!>>) e fornendo assistenze determinanti ai diversi produttori musicali che si alternano sull'album, componendo un blocco granitico facilmente accessibile pur nella sua complessità canora e musicale. All'interno delle 15 tracce non mancano i ritornelli cantati dallo stesso rapper ("Annalillia?"), che si alterna tra flow veloci ("All Balls", "The Greatest Show On Hearth"), episodi molto più tranquilli e soft ("Anywhere You Go", "Deep And Wide") ed altri che trasudano spensieratezza e atmosfere party bucoliche che stuzzicano serenità, perfetti per una giornata al mare in compagnia di un cocktail con ombrellino ("Headaches And Woes"); in quest'ultima è piacevole notare come Ace affrontasse già la questione dei falsi gangster o l'ostentazione del denaro e dell'attitudine criminale a tutti i costi. Come sempre, una parte essenziale nei lavori del rapper californiano è rappresentata dal sostegno delle produzioni musicali, che, nonostante siano prodotte da beatmaker scomparsi dalla cartina del territorio Hip-Hop, sono elaborate e calzano a pennello su Eddie Hayes (mostrando come debba lavorare un mc che sia anche executive producer del proprio disco), proponendo un ventaglio di sonorità davvero ampio che spazia dai giri di basso pizzicato alle morbide chitarre, dai pianoforti ai campanelli, con un ampissimo campionario di casse e rullanti per le batterie, arricchiti da campioni elettronici prettamente anni '90 e snare più soffici. Come ogni produzione di Aceyalone, non poteva mancare l'apporto del pazzoide Abstract Rude, che con la sua voce calda e grave si affianca perfettamente al Nostro e assieme a Fat Jack producono la traccia migliore dell'album ("B-Boy Kingdom"). Nulla può esimervi dall'acquistare una copia di questo capolavoro, tanto più perché la ristampa è arricchita da un bonus CD con 14 remix inediti, 4 video musicali e una complessiva sublime rimasterizzazione dell'originale, rendendo il tutto ancora più allettante. |
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TRACK LIST |
Aceyalone - All Balls Don't Bounce/All Balls Don't Bounce
Revisited
(Capitol Records 1995/Decon 2008)
Bonus CD
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| BEATZ |
Bonus CD
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