A TRIBE CALLED QUEST - MIDNIGHT MARAUDERS

Reviewed by Mistadave
VOTO
(da 1 a 5)
: 5

Era il 1993, l'Hip-Hop viveva una delle sue epoche migliori e il gruppo conosciuto come A Tribe Called Quest stava emergendo prepotentemente alla ribalta con alle spalle due ottimi lavori quali "People's Instinctive Travels..." e "Low End Theory", entrambi supportati da un Rap di gran classe e da campionamenti signorili, tratti da Jazz, Soul e sovrapposti a basi ciccione per il godimento di qualsiasi apparato acustico. Con "Midnight Marauders", la ventata di freschezza proposta dai membri delle Native Tongues è proseguita e perfino migliorata, svelando la definitiva consacrazione per Phife, qui al proprio meglio, e confermando la classe innata di Q-Tip nonché le abilità produttive di Ali Shaheed Muhammad, uno dei primi cinque costruttori di basi dell'epoca. Il disco è interessante a partire dal concept, una voce femminile proveniente da un computer che ci guida di tanto in tanto all'interno delle varie canzoni, le collega e ne svela il parziale significato; il messaggio conscious del trio arriva anche tramite questa voce, che ricorda all'ascoltatore cose molto importanti per la comunità nera, sempre impestata dalla violenza: <<you're not any less of a man if you don't pull the trigger/you don't necessarily are if you do>> ne è solo un esempio. I brani sono uno migliore dell'altro, a partire da "Steve Biko", dove Q-Tip invita tutti a prendere coscienza di noi stessi (<<I am recognizing that the voice inside my head/is urging me to be myself but never follow someone else/because opinions are like voices/we all have a different kind>>), e proseguendo con la zuccherosa "Award Tour", col featuring di Trugoy e Phife che demolisce la competizione con linee tipo <<the wackest crews try to dis, it makes me laugh/when my track record's longer than a DC-20 aircraft/so, next time that you think you want somethin' here/make somethin' deffer, take that garbage to St. Elsewhere>>. Basi eccezionali e coinvolgenti fanno parte della tripletta che esalta la parte centrale del disco, ovvero "Sucka Nigga" (un solo del grande Tip), "Midnight" e "We Can Get Down", forse la migliore traccia presente; e le cose vanno di bene in meglio quando si arriva al singolo "Electric Relaxation", dotato di una linea di basso magistrale, nonché con la baldanzosa "Oh My God", che vede la partecipazione di Busta Rhymes, infine "Keep It Rollin'", benedetta da un Large Professor in ottima vena sia nelle rime che alla produzione. Che dire, ascoltare "Midnight Marauders" e paragonarlo alle banalità che si sentono oggi fa montare un bel po' di nostalgia: chi avesse voglia di real Hip-Hop e non ha quest'opera nella sua collezione si fiondi immediatamente a comprarla ad occhi chiusi.


TRACK LIST

A Tribe Called Quest - Midnight Marauders (Zomba Recording Corporation 1993)
  1. Midnight Marauders Tour Guide
  2. Steve Biko (Stir It Up)
  3. Award Tour [Feat. Trugoy]
  4. 8 Million Stories
  5. Sucka Nigga
  6. Midnight [Feat. Raphael Wiggins]
  7. We Can Get Down
  8. Electric Relaxation
  9. Clap Your Hands
  10. Oh My God [Feat. Busta Rhymes]
  11. Keep It Rollin' [Feat. Large Professor]
  12. The Chase, Part II [Feat. Consequence]
  13. Lyrics To Go
  14. God Lives Through
BEATZ
All tracks produced by A Tribe Called Quest except tracks #4 by Skeff Anselm and #11 by Large Professor
SCRATCH
All scratches by Ali Shaheed Muhammad