Atmosphere - Southsiders
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Reviewed by
Blond Dee
VOTO (da 1 a 5)
:
4 +
Cose da fare in Minnesota? Visitare l'infinità di laghi che costellano lo Stato (e magari trovarne uno non ancora mappato per poterlo battezzare a proprio piacimento), andare a vedere una partita dei T-Wolves o dei Vikings, ripercorrere i luoghi che hanno formato tale Robert Zimmerman (che i posteri ricorderanno come Bob Dylan) e, francamente, poco altro. Aspettate però, se siete amanti di quel genere musicale che si fa inanellando rime su musiche più campionate che suonate, allora a Minneapolis abbiamo qualcosa che fa per voi. Loro sono Slug ed Ant. Il primo scrive le rime e il secondo crea i suoni di cui sopra. Assieme formano gli Atmosphere e "Southsiders" è il loro settimo album ufficiale. Non li conoscete? Beh, non siamo certo davanti al gruppo idoneo a rivaleggiare con Jay-Z e Kayne West per il maggior numero di dischi di platino, quindi coloro i quali non soffrono ancora di dipendenza cronica da Hip-Hop possono essere scusati. A patto che rimedino immediatamente, però... E con "Southsiders" hanno l'occasione giusta per farlo. Qui troveranno ciò che secondo me rappresenta l'essenza stessa dell'Hip-Hop: al microfono un mc che sa fare l'mc e alle macchine un beatmaker che sa fare il beatmaker, qualcosa di fantastico nella sua essenzialità, senza troppi fronzoli e pacchianate inutili. E Slug con le rime dimostra di saperci fare davvero, anche se gli anni passano e il suo stile si è ammorbidito rispetto agli inizi. Ciò che sorprende è la straordinaria padronanza che ha delle parole, degli spazi e delle metafore, accompagnando il tutto con la sua voce avvolgente e la tranquillità di chi si sente a proprio agio con ciò che sta facendo, alzando e abbasando il ritmo del flow a piacimento. Lungo il cammino che ci troviamo a percorrere in un'ora scarsa di Rap eccelso, sono svariati gli aforismi che Slug dissemina qua e là: <<break the rules/but first break the rulers>> in "Camera Thief"; <<time flew/like it's designed to do>> in "Star Shaped Heart"; <<I highly doubt that y'all think about sex/anywhere near as often as I think about death>> o ancora <<train tracks underneath the faceless moon>> in "Arthut's Song" - e la lista potrebbe continuare. Le tematiche offerte sono le più varie: si toccano momenti molto intensi emotivamente ("I Love You Like A Brother"), più gogliardici e spiritosi ("My Lady Got Two Men") o riflessivi ("January On Lake Street"), ma sempre con una notevole dose di stile e savoir faire. Cambiando oggetto dell'analisi e quindi passando dalle liriche ai beat, il discorso non cambia. Ant tiene il passo del collega e non sbaglia un colpo, sfoggiando un repertorio di campioni incredibile: piani, chitarre, fiati, synth (moderati), voci e una varietà delle batterie che mi ha lasciato stupito. Coi tappeti sonori assemblati col buon gusto che lo contraddistingue da anni, Ant ha saputo conferire al disco un suono privo di qualsiasi sbavatura. A dirla tutta, reputo complessivamente "Southsiders" la miglior prestazione di Ant nella sua carriera, il che non è poco. Come vedete dalla tracklist, niente featuring, tutto prodotto in casa, 100% straight outta Minneapolis. Perché dunque ascoltare questo disco se non l'avete ancora fatto? Perché è la dimostrazione che del buon Rap può nascere anche da un lavoro essenziale, consapevole e ragionato. Gli Atmosphere non inventano assolutamente nulla, ma hanno idee e gavetta alle spalle che gli hanno permesso di portare a termine un altro squisito capitolo della loro mai troppo rispettata carriera. La bellezza della semplicità. |
TRACK LIST |
Atmosphere - Southsiders
(Rhymesayers Entertainment 2014)
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BEATZ |
All tracks produced by Ant |
SCRATCH |
All scratches by Plain Ole Bill |