ERYKAH BADU - WORLDWIDE UNDERGROUND
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Reviewed by
fabio
VOTO (da 1 a 5)
: 4 +
'Freakquency' is born and neo-soul is dead. Are you afraid of change?. Il cambiamento sta alla base di tanti processi artistici. Lo puoi avvertire e alcune volte (come questa) lo puoi anche leggere. E ancora, proprio dietro la copertina: These songs were inspired by & dedicated to the Frustrated Artist Tour 2003 a.d.. Quindi cosa c'è di nuovo in questo disco? Il concetto della singola canzone, maggiormente articolata e scenica (più vicina alla forma del live piuttosto che a quella in studio), il maggior numero di carte in tavola, oltretutto ben mischiate (reinterpretazione delle classiche sonorità urban, sperimentazioni, spiritualismi e richiami etno) e infine il sound (suona dannatamente bene). Dopo il bell'intro (Poyser al rhodes, la Badu alla voce e del rim knocking sul rullante: è una garanzia), arriva subito un pezzo rappresentativo: l'ottima "Bump It", dedicata alla musica, dalla produzione al live. Basso e piano elettrico in stile Jazz-Funk degli '80 e archi che portano un bel ritornello catchy (sentirete per giorni quel <<Push up the fader, bust the meter, shake the tweeter, bump it well, well well>>), infine sorprendentemente sostituiti da un avvicendarsi di voci, vecchi rullanti elettronici Roland e percussioni, fino a raggiungere i nove minuti di canzone. Segue "Back In The Day (Puff)" (traduco liberamente le note: ispirata dalla musica ascoltata nell'adolescenza, prima che ci fosse un limite di quattro minuti per le canzoni, prima che alla radio suonassero le solite quattro canzoni tutto il giorno): un testo dolce e nostalgico, la performance di Erykah non fa una piega, i tasti di James Poyser (piano elettrico) e Braylon Lacy (basso) fanno tremare il cuore, il ritmo è spinto da clap programmati e non secchi e c'è pure Lenny Kravitz in una calda stratocasterata Funk. Ma non voglio fare la cronaca dettagliata di tutto l'album: sta a voi valutare il lungo sviluppo di "I Want You" (e scoprire alla fine una gemma firmata Freakquency), la spinta e lo spirito di "Woo" (just vibed it out on stage - folks dug it - we recorded it), le vibrazioni di "Think Twice" (sentire Erykah Badu è un po' come sentire Roy Ayers: fa bene al nostro mondo. Sentite cosa tira fuori con un mellow groove che rivisita Byrd, poche parole -ma buone- e Hargrove alla tromba!). Potrei parlare anche dell'altro arrangiamento che avrei gradito per "The Grind" (con i Dead Prez...), del piano bruttino di "Danger" (ma nulla da dire alla prestazione al microfono) o del fatto che riesca ad ascoltare solo le strofe in "Love Of My Life Worldwide" (e che Poyser alza il livello): anche qui sta a voi decidere. Personalmente, sono convinto che sia un bel disco, ma non è l'album che consiglierei per cominciare l'ascolto di Erykah. |
TRACK LIST |
Erykah Badu -
Worldwide Underground
(Motown 2003)
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BEATZ |
All tracks produced by Freakquency except tracks #6 by Dead Prez and #11 by Erykah Badu and Raphael Saadiq with the additional production by Jake & The Phatman and James Poyser |